"Se a distanza di secoli la vicenda di Cola di
Rienzo ha potuto continuare ad agire, ciò è dovuto al fatto che
l'episodio storico di cui il Tribuno fu protagonista è esso stesso
denso di elementi mitici e simbolici. Ora, il recente studio di
Carmela Crescenti indaga per l'appunto la dimensione mitica e
simbolica, oseremmo dire ierostorica, di tale vicenda : un popolano
romano, nella Roma prerinascimentale, riesce a prendere il potere ed
apre uno spiraglio al ritorno della Roma dei consoli e della
repubblica. L'esperienza fallirà nella sommossa popolare che lo
travolgerà, ma la strada per la nuova esperienza di Roma era stata
riaperta... L'autrice non è certamente una novizia in questo genere di
indagini" ("Rinascita", 4 maggio 2003).
"Egli vagava tutto il giorno fra le terme, gli archi, i colonnati,
lungo le mura di Aureliano, sotto gli acquedotti ormai aridi, nei
deserti spiazzi ingombri di ruderi, disseppellendo le lapidi,
liberando dalla crosta dei secoli le lettere incisie, raccozzando i
frammenti sparsi, nudando i volti delle statue mascherati dall'edera,
interpretando le istorie scolpite nei bassi rilievi, leggendo ad alta
voce i nomi dei consoli e degli imperatori, evocando in quel cimitero
formidabile i fantasmi augusti, mentre gli pareva udire a quando nel
vento funebre gli urli della Lupa e i gridi dell'Aquila presaghi della
seconda vita di Roma..." (Da "La vita di Cola di Rienzo" di Gabriele
d'Annunzio).
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