Continuum
Ritorno al prossimo mare
Un altro bellissimo e avvincente romanzo storico di
questa Autrice, di cui abbiamo già precedentemente segnalato
Ypsilon. Stavolta l'attenzione di Marina Rossi focalizzerà il
lettore su un famoso OOPart: la mappa di Piri Reis, nella quale sono
tracciate le coste dell'Antartide e della Groenlandia (Grünland=terra
verde) così com'erano prima di essere coperte dai ghiacci. Recentemente,
infatti, le strumentazioni della NASA hanno confermato che prima
dell'ultima glaciazione esse erano proprio com'erano state disegnate
sull'antico portolano disegnato e usato dall'ammiraglio turco Piri Reis...
Ma allora, evidentemente, questa mappa era stata copiata da un'altra
MOLTO più antica...
Descrizione del libro fatta dalla stessa Autrice:
Questo libro
racconta la storia romanzata di uno di quegli oggetti che a norma di
storia, non dovrebbe esistere: "La Mappa di Piri Reis".
L'Ammiraglio turco Piri Reis disegnò
nel 1513 su una pelle di gazzella una carta geografica che rappresenta
le coste Atlantiche delle Americhe, dell'Europa, dell'Africa e di una
parte dell'Antartide che verrà scoperto solo due secoli più tardi.
Egli per realizzare la sua mappa, non
eseguì nessun rilevamento, ma consultò numerose carte più antiche o
frammenti di esse. Carte che presumibilmente erano custodite nella
biblioteca di Alessandria d'Egitto, e che dopo il terremoto del 390 d.C.
furono portate a Costantinopoli. Piri Reis fu decapitato nel 1554 o 55 (la data non è certa), e della sua mappa si perse ogni traccia.
Nel 1929 mentre
si faceva un inventario nel Topkapi ad Istanbul, su un polveroso
scaffale ne fu rinvenuto un frammento. Nessuno ebbe il coraggio di
mettere a repentaglio la sua credibilità di scienziato cercando di
decifrarla, e la carta rimase ignorata fino al 1966 quando il professor
Hapgood s'imbatté nella mappa dell'ammiraglio turco e volle capirci
qualcosa di più.
Senza specificare
cosa fossero, ma facendole copiare dai suoi studenti e presentandole
come un lavoro di quel gruppo, spedì i frammenti della mappa come un
lavoro moderno alla Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti e alla
Nasa, chiedendo se fosse possibile sapere a cosa si riferissero quelle
strane carte.
La prima risposta
venne dalla Nasa, e fu stupefacente!
Non sono carte
strane, sono semplicemente la rappresentazione delle coste del
Sudamerica e dell'Antartide com'era prima che fosse sepolto dai ghiacci,
vale a dire dal 4000 al 6000 a.C.
E ancor più
stupefacente… la mappa pare a volte ripresa dall'alto.
Chi aveva fatto quei disegni 4000 anni
prima di Cristo? E dall'alto per giunta?
La scienza ufficiale fino ad allora
non si era mai occupata della mappa di Piri Reis perché "scomoda". Con
ricerche più approfondite si venne a sapere che l'Ammiraglio da ragazzo
aveva conosciuto un marinaio catturato in una delle sue scorrerie dallo
zio corsaro, il marinaio aveva navigato con Cristoforo Colombo ed era a
conoscenza di mappe strane in possesso del navigatore genovese, il che
fa pensare che Colombo intraprendendo il suo viaggio non fosse poi così
sprovveduto, e che forse le mappe erano a già a conoscenza di alcuni
personaggi…
Sappiamo
infatti, anche, che sia i greci che gli antichi egizi erano al
corrente che la terra fosse rotonda.
Purtroppo la
Chiesa diede credito a Claudio Tolomeo con quel che ne consegue….
Per scrivere il romanzo: Ypsilon.
Un'incognita nel tempo, ero andata alla ricerca, insieme a mio marito (appassionato di storia bizantina) anche della storia e delle tradizioni
turche, ed ero rimasta affascinata da quel popolo e dall'Ammiraglio Piri Reis di cui avevo già fatto la conoscenza grazie ad altre letture.
M'appassionai sempre più alla vita di quei di corsari che scorrazzavano
nel Mediterraneo e nell'Egeo. Mi venne così l'idea di scrivere qualcosa
che coinvolgesse quel personaggio ed il periodo storico intorno al 1513
(anno della stesura della mappa).
Per comprendere
meglio lo spirito dei naviganti dell'epoca, lessi anche il diario di
bordo di Cristoforo Colombo nel suo viaggio verso le Americhe.
Così, nel giugno
del 1998, avevo finito di elaborare la trama del romanzo, del
personaggio di Piri Reis e del suo interesse per le mappe antiche. Lo
avevo fatto unico frequentatore della perduta Biblioteca degli
Imperatori Bizantini, e fruitore di un passaggio segreto creato a suo
tempo dall'Imperatore Alessio Comneno Autocrate, immaginandone
l'esistenza sotto Santa Sofia ed il Palazzo del Sultano ad Istanbul…
E ad agosto del 1998 mentre prendevo il sole sulla spiaggia rimuginando
idee nella mente, lessi un articolo del quotidiano " Il Messaggero", che
mi stupì parecchio:
"Bisanzio
rinasce la reggia!" così titolava la pagina culturale di quel giovedì
20 agosto, e il mio stupore fu immenso quando lessi che in quella città,
proprio dove avevo immaginato le vicissitudini dell'Ammiraglio, sotto
il manto stradale a pochi metri di profondità, si erano trovate le
tracce dell'antico palazzo abitato per secoli dagli Imperatori del
Regno Romano d'Oriente… Forse si sarebbe potuta ritrovare anche
l'antica Biblioteca? Chissà… Rimasi favorevolmente impressionata da
quella che ritenni una fantastica coincidenza.
La lettura di vari testi di
archeologia impossibile o meno, fatte nel corso degli anni e scoperte
più recenti, non facevano che rafforzare in me il desiderio di
approfondire di più gli argomenti che intendevo trattare. Univo a tutto
ciò la curiosità sulla frequenza dei terremoti, dei disastri ecologici…
e tutto ciò che l'uomo và deteriorando con il suo comportamento
sconsiderato. Andavo costruendo teorie fantastiche per imbastire una
trama plausibile con tutte le nozioni che avevo assimilato e che mi
mulinavano nella mente.
La ricerca
estenuante di dati, di notizie, fece trascorrere l'anno fino al giugno
successivo, quando descrissi il terremoto ad Istanbul. Ad agosto di
quell'anno e precisamente il 17, un terremoto catastrofico colse la
Turchia meridionale…
Quando sto
elaborando una trama, né vengo talmente coinvolta che il mio cervello
continua a lavorare anche mentre dormo e mi succede, di sognare alcuni
episodi salienti del romanzo.
Sogni… talvolta
veri e propri incubi, ed è la descrizione di essi che troverete nel
corso della lettura.
Come per il
romanzo Ypsilon, in cui dò ad un uomo assillato dal ricordo del grande
amore per la città di Costantinopoli, irrimediabilmente perduta per
mano dei turchi la possibilità di un riscatto temporale, anche in questo
libro, cerco di dare una risposta, ovviamente fantastica, ai tanti
misteri insoluti e a volte ignorati dalla scienza ufficiale. Saltando
dalla realtà storica alla fantasia, colgo l'occasione per esprimere i
contenuti delle mie convinzioni filosofiche sul perché della vita, su
chi siamo, dove stiamo andando… e cos'è il tempo…
Tranne Piri Reis, di cui ho romanzato
la vita ed accenni ad altri personaggi come Andrea Doria, Papa Leone X,
il sanguinario Kurtogoli e i Sultani dell'epoca, realmente vissuti, gli
altri sono tutti frutto di fantasia. Il viaggio che ho fatto con loro
in questo racconto, mi ha dato modo di riflettere e comprendere che
forse " l'Artefice del Tutto" sia solo ed unicamente " lo Spirito
dell'Uomo " compendio delle mille sfaccettature di " Un' Unica
Globalità.
Marina Rossi è nata nel 1954 a Roma, dove
vive in un popoloso quartiere. Sposata con due figli e un sogno nel
cassetto: scrivere. Ha frequentato la scuola per Assistenti all'infanzia
e ha lavorato per molti anni nella "Casa dei bambini" di un Ente romano,
esperienza che ritiene preziosa sul piano dei rapporti umani. Questo è
il suo primo romanzo.
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