Una nuova
edizione del libro di Mario Moiraghi su san Galgano e il mistero legato
alla spada nella roccia ancora oggi visibile nella cappella di
Montesiepi. Il volume si arricchisce di una sezione dedicata alle
analisi commissionate dalla rivista “Focus” ed effettuate dal
dipartimento di Geologia dell’Università di Padova. Le indagini,
coordinate dal prof. Luigi Garlaschelli, chimico dell’Università di
Pavia e membro del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle
Affermazioni sul Paranormale), hanno potuto determinare nuovi elementi
di analisi in merito alla datazione della spada e della Rotonda, nei
suoi differenti corpi di fabbrica, ed esaminare la reliquia del cranio
del Santo conservata nella chiesa. Un nuovo interessante tassello che
completa l’appassionante mosaico iniziato con la prima edizione.
La storia di San Galgano di Montesiepi
(vissuto nei pressi di Siena tra il 1148 e il 1181, dichiarato santo nel
1185), costituisce un problema storico dalle caratteristiche
assolutamente singolari. le vicende di questo nobile cavaliere che, come
segno di conversione alla vita eremitica, pianta la sua spada nella
roccia (ancor oggi presente e fotografabile), mostra straordinarie
somiglianze con i racconti leggendari ed epici del Graal, della tavola
rotonda, di Re Artù.
Questa, però, è una storia vera, storia di
un uomo semplice e divenuto santo in un secondo momento, come San
Francesco d'Assisi, Antonio da Padova ecc., tanto per intenderci.
Indagando nella vita di san Galgano, vengono proposte sorprendenti
analogie col mito arturiano, quasi viene storicamente da pensare che gli
inglesi abbiano in qualche modo "rubato" all'Italia una storia vera.
Galgano ci propone una suggestiva rilettura della sua stessa figura che,
col passare dei secoli, si è caricata di significati etici, religiosi e
cavallereschi.
Galgano di Montesiepi diventa il cuore simbolico e il modello di
trasferimento per il cavaliere medievale che raggiunge la piena maturità
quando riesce a trasformare la spada nella croce dei "Militia Christi".
Fu così che iniziò la vita di questo ragazzo, piantando la sua spada
nella cruda roccia di Montesiepi nella Toscana dell'Alto Medioevo, dove
gli stessi apostoli venutigli in sogno spesso gli avevano ordinato di
deporre, affinché la stessa forma dell'elsa apparisse alla vista del
mondo come una croce da adorare, e niente più. Galgano divenne santo, ma
non per questo il suo temperamento coraggioso e fiero gli venne
mai meno... "Una notte, mentre era nel bosco e si riparava tra due
carpini, udì il diavolo che veniva contro di lui. Volendo che
quello non lo opprimesse in quel luogo, uscì fuori da lì, per
affrontarlo coraggiosamente. E il diavolo, vedendo la tenacia dell'uomo,
si allontanò da lui con un ululato, lasciando una grande trave (lancia)
sul terreno..."
L'Autore:
Mario Moiraghi è nato a Milano nel 1942. Laureato in ingegneria, ha
affiancato alla propria attività tecnica nel campo della gestione delle
grandi emergenze la ricerca storica sulle catastrofi e sulle connessioni
con le culture locali, le tradizioni e i miti. Ha svolto attività di
ricerca sulla calligrafia medievale e ha promosso e organizzato un
importante convegno su Raniero da Ponza, patrocinato dall’Università La
Sapienza di Roma. Ha realizzato saggi, ricerche e convegni sulle
catastrofi nella storia, sui fenomeni ereticali e sui cavalieri
Templari. |