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Autore: Giovanni
Feo Stampa Alternativa Pagg. 160 - Prezzo € 13,00 |
GEOGRAFIA SACRA Il culto della madre terra dalla preistoria agli etruschi Circa 12.000 anni fa, al termine del dell'ultima glaciazione, con lo sciogliersi dei ghiacciai che ricoprivano la maggior parte dell'emisfero settentrionale del pianeta, il livello dei mari si alzò rapidamente e la sua devastante azione fu ricordata nelle leggende di tutti i continenti come il "diluvio universale". Ci vollero forse diversi secoli prima che la superficie dei mari si stabilizzasse, ponendo fine a quel susseguirsi di perturbazioni alluvionali e sismiche che avevano afflitto l'umanità per lunghi periodi di tempo Grazie alla normalizzazione delle condizioni climatiche, iniziò un rapido ritorno alla vita... Il territorio tosco-laziale – come
testimoniano anche recenti scoperte archeologiche: circoli di pietre,
megaliti orientati e allineati, templi rupestri e incisioni ampiamente
descritti e fotografati nel libro – è stato frequentato con continuità
dall'età preistorica fino agli Etruschi e oltre da popoli sensibili alle
connessioni tra cielo, terra e altri elementi naturali. I segni che hanno
lasciato nel tempo sono primitivi solo in senso cronologico, perché dietro
alla loro semplicità si cela un complesso progetto di interventi su laghi,
fiumi, monti e pietre, teso a costruire una vera e propria “geografia
sacra”. Identiche tracce si riscontrano in Sardegna, a Malta, in Francia e
in altri siti, non solo europei.
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