Autore: OSHO

Edizioni del Cigno

Pagg. 272 - Prezzo € 15,00

 
 

 

I SILENZI DELL'ANIMA

Commenti a "Il Profeta" di Kahlil Gibran

 

I Silenzi dell'Anima è un prezioso intervento di Osho che porta in primo piano quella dimensione di verità, in tutte le sue sfumature: dimensione che, di fatto, è la vita quotidiana di ogni mistico, ed è anche il luogo in cui l’uomo, vivendo nella sua totalità e naturalezza, affiora in ciò che realmente è... da sogno o volo dell’anima, sfere in cui opera la poesia, si passa dunque, con questi commenti, alla fattiva realizzazione di una potenzialità che tutti portiamo dentro di noi, nascendo, e che è nostra responsabilità rendere manifesta.

Osho commenta i primi capitoli dell’opera di Gibran, introducendo il profeta Almustafa, il suo viaggio e la sua prossima dipartita, e l’eco che questa sua partenza ha sul popolo di Orfalese. Nonché il conseguente e improvviso bisogno di sentire da lui quali valori e significati sono nascosti nei gesti e nelle esperienze che accompagnano la nostra vita di uomini: amore, relazione, unione, figli; generosità e lavoro; mangiare, bere e vestirsi; la gioia e il dolore. Nei primi anni di questo secolo il poeta libanese Kahlil Gibran creò l’opera che pare riunire, più di ogni altra, le generazioni del Ventesimo secolo in una comunione trasversale di intenti e di aspirazioni, una comprensione che trascende razze e nazioni su quei valori che ci fanno "esseri umani"... cose che si agitano perennemente nel cuore degli uomini.

Ma poiché Gibran era un poeta, e non un mistico, né tantomeno un Maestro, la comprensione più intima di quanto egli tratteggiò nei suoi versi è sempre rimasta sullo sfondo, lasciata all’intuizione non verbale dei cuori più sensibili. Cosa spesso difficile, sicuramente non priva di possibili incomprensioni e di malintesi, e soprattutto sovrastata sempre dal filtro della mente e delle sue proiezioni. Un lavoro labile, spesso vittima dell’immaginazione, dove le intuizioni restano bagliori improvvisi che la vita quotidiana spesso attutisce e dissolve.

 

Biografia di Osho: Mai nato - Mai morto - Ha solo visitato il pianeta Terra tra l'11 dicembre 1931 e il 19 gennaio 1990. Con queste parole immortali, Osho detta il suo epitaffio e allo stesso tempo elimina la necessità di una biografia. Dopo aver cancellato il suo nome, accetta alla fine il termine "Osho" spiegando che esso deriva da "oceanico", come lo usa William James. "Non è il mio nome" afferma "è un suono di guarigione".
Le migliaia di ore di discorsi estemporanei, presentati a persone di tutto il mondo per un periodo di vent'anni, sono tutti registrati, spesso anche in video, e possono essere ascoltati da chiunque in qualsiasi posto, creando, come dice Osho, "ovunque lo stesso silenzio".
Le trascrizioni di questi discorsi sono ora pubblicati in centinaia di libri in dozzine di lingue diverse. In questi discorsi, la mente umana viene messa al microscopio come mai prima, analizzata nelle sue pieghe più sottili. La mente come psicologia, la mente come emozione, la mente come corpo/mente, la mente come moralista, la mente come storia, la mente come credo, la mente come religione, la mente come evoluzione sociale e politica - il tutto esaminato, studiato e integrato. E poi lasciato alle spalle con grazia nel viaggio fondamentale verso la trascendenza.
Nel corso di questo processo Osho mette allo scoperto l'ipocrisia e le falsità dovunque le incontri. Come dice in modo eloquente lo scrittore Tom Robbins: "Riconosco la brezza smeraldina quando scuote le mie finestre. Osho è come un vento teso e dolce che percorre il pianeta, facendo volare via le teste di rabbini e papi, sparpagliando le bugie sulle scrivanie dei burocrati, mettendo in fuga precipitosa gli asini nelle stalle dei potenti, sollevando le gonne dei moralisti e facendo il solletico a chi è spiritualmente morto per farlo tornare in vita."

 

 

 
 

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