Autore: Ken Wilber

Edizioni Alba Magica

Pagg. 230 - Prezzo € 18,00

 
 

 

IL FUTURO DELLA RELIGIONE

 

Ken Wilber, definito l'Einstein della coscienza, ci parla di come affrontare la sfida spirituale del terzo millennio e sviluppare le nostre potenzialità e quelle del Kosmo:
                                                                   "Non ho intenzione di presentare lunghe e complesse argomentazioni, ma soltanto di affermare nel modo più categorico la mia opinione sull’argomento: nessuna spiritualità premoderna che non venga a patti con la modernità e la postmodernità potrà sopravvivere nel mondo di domani. Un modo per realizzare questa integrazione è l’utilizzo dell’approccio AQAL ("tutti i quadranti, tutti i livelli") che unisce i contributi validi nel tempo sia premoderni che moderni e postmoderni. L’aspetto "tutti i livelli" si riferisce al grande spettro dell’essere e della conoscenza, la cui prima brillante interpretazione si deve ai grandi saggi premoderni – materia, corpo, mente, anima e spirito L’aspetto "tutti i quadranti" si riferisce alle precisazioni apportate dalla modernità (in particolare, la materia non è il gradino inferiore, ma la forma esteriore di tutti i gradini) e dalla postmodernità (in particolare, ogni individuo è inserito in contesti culturali e sociali)." [Ken Wilber]

Gli scritti di questo volume rispecchiano il dibattito più avanzato che Wilber e altri hanno sviluppato sui temi profondi della Nuova Era. Il problema della religione e della Spiritualità si innesta in un più vasto tema che riguarda la validità della metafisica su cui si è incentrata molta parte della storia del pensiero (e dell'azione) umana. Qui di seguito è riportata una dichiarazione di Ken Wilber, in occasione di un dialogo tra lui Andrew Cohen (Diritto non esclusivo di traduzione e pubblicazione acquisito dalla rivista di Andrew Cohen: What is Enlightenment? - Traduzione: Dott.ssa Giovanna Visini-A.R.A.T.- Associazione Rebirthing Transpersonale giovannavisini@tiscali.it):

K.W.: "Per prima cosa, è bene chiarire, al fine di evitare eventuali confusioni, il significato di “spiritualità”. Credo che una spiritualità integrale potrebbe essere una concezione che prenda in considerazione e cerchi di onorare tutti i differenti significati di spiritualità, e che, inoltre, permetta di avere un’idea di ciò che accade quando si smetta di utilizzare un approccio soltanto parziale. Menzionerò tre dei significati principali in cui la parola spirituale viene utilizzata. Non sto dicendo che qualcuno di questi significati sia corretto o sbagliato… in realtà dico che sono tutti corretti. Ma è importante sapere di cosa stiamo parlando.
Una definizione molto comune di spiritualità si riferisce alle “esperienze di vetta”. Qualcuno ha un’esperienza spirituale. Può essere il satori, o un’esperienza di misticismo della natura, può essere una rivelazione da parte del Divino, può essere luminosità o luce. E’ un tipo di esperienza di vetta che ha un inizio nel tempo, è carica di molto significato e valore, e talvolta include emozioni travolgenti: beatitudine, amore, gratitudine, umiltà, compassione. Questi sentimenti tendono a essere così soverchianti che l’io separato viene frantumato nel momento dell’esperienza e accede a una qualche profonda e interiore comprensione o realizzazione circa il mondo e il posto in esso occupato da chi fa l’esperienza. Se prendiamo in considerazione molte tradizioni religiose mondiali, ci rendiamo conto che esse iniziano tutte quando i loro fondatori hanno una di queste esperienze. Questa è, dunque, una definizione di spiritualità: una diretta, immediata realizzazione o esperienza.
Un altro modo in cui la parola spiritualità viene usata, e questo può sembrare un approccio un po’ più erudito, si riferisce al più alto livello di sviluppo di ogni linea evolutiva. Ci sono circa una dozzina di linee evolutive più importanti: cognitiva, emozionale, morale, interpersonale, psicosessuale, ecc. Per esempio, si tende a definire spirituale il più elevato tipo di cognizione. Tipi più bassi di cognizione, come parola, immagine, concetto logico non sono, generalmente, chiamati spirituali. Ma se si ha una consapevolezza transrazionale, o un’intuizione più elevata, o qualcosa che è transverbale, si tende a definirli spirituali. Oppure, se prendiamo come esempio la linea emozionale, livelli bassi di emozione come odio, rabbia, bramosia non sono, generalmente, chiamati spirituali. Invece emozioni di alto livello evolutivo, come compassione universale, amore, beatitudine lo sono. Alti livelli di sviluppo morale sono chiamati spirituali e anche alti livelli di sviluppo interpersonale. Questo tipo di definizione è molto comune. Ora possiamo cominciare a renderci conto di come questi due modi di intendere la spiritualità presentino una certa contraddizione."

 

Ken Wilber é nato nel 1949 ad Oklahoma City. Ha vissuto in molti posti durante gli anni di scuola, dal momento che doveva seguire il padre che era nell'Aeronautica. Ha completato i suoi studi scolastici a Lincoln, Nebraska, e cominciato gli studi in Medicina alla Duke University. Durante il primo anno, perse ogni interesse nel perseguire una carriera nelle scienze, e cominciò a leggere di psicologia e filosofia, sia Orientale che Occidentale.  Ritornò in Nebraska per studiare Chimica. Conseguita la specializzazione in biochimica, lasciò il mondo accademico per dedicarsi interamente a studiare e scrivere. 
Con 20 libri sulla spiritualità e la scienza, tradotti in 25 lingue, Wilber è oggi il più tradotto autore accademico degli Stati Uniti. E' visto come il più importante esponente della psicologia transpersonale, che emerse negli anni '60 dalla psicologia umanistica, e che ha per argomento il sé e la spiritualità, da cui Wilber si è evoluto verso la Visione Integrale. Oggi é indubbiamente il più accreditato esponente della Visione Integrale con il suo Integral Institute che riunisce migliaia di menti di tutte le discipline su progetti concreti di realizzazione Integrale dei problemi.

 

 

 
 

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