Questo è un libro spesso
citato, al quale sovente ci si riferisce in ambito esoterico, ma che
sino a ora non era mai stato tradotto in italiano. Il suo titolo
originale è Mission de l’Inde en Europe ma si è preferito chiamarlo
Il Regno di Agarttha in quanto il nucleo ideale e fattuale
dell’opera è la descrizione visionaria di questo centro occulto,
peraltro già noto in Occidente, anche se con alcune varianti nella
trascrizione del suo nome, ma di cui qui per la prima volta si parla
diffusamente.
Nonostante si tratti di un’opera non facile, scritta con un
linguaggio sovente criptico e in tono enfatico e oracolare, con
numerosi riferimenti e avvenimenti e personaggi dell’epoca, si è
pensato di farla conoscere ai lettori del nostro Paese in una
edizione critica che tenesse presenti le precedenti francesi, e
arricchendola di una introduzione che parlasse diffusamente del suo
autore, di quel che significò la sua opera complessiva e questa in
particolare, della fortuna e dei fraintendimenti di cui è stato
oggetto il sistema sociale che ideò sulla carta, cioè la Sinarchia
universale.
Il caso ha voluto che, contemporaneamente alla nostra, fosse in
preparazione anche un’edizione americana tradotta e curata dal
professor Joscelyn Godwin (l’autore del Mito Polare): da essa
abbiamo ripreso la cospicua introduzione che riempie alcuni tasselli
ancora mancanti dell’enigmatica storia di questo testo e della sua
origine.
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