Il quadrato magico del
SATOR
Il segreto dei maestri
costruttori
L'ARGOMENTO:
Il quadrato magico del SATOR - un quadrato
di cinque parole messe in fila sì da potersi leggere in ogni
verso, rinvenuto sulle mura di edifici antichi spesso legati
all'Ordine dei Templari - ha messo a dura prova studiosi e
appassionati che hanno cercato di penetrarne l'arcano
significato fornendo le più svariate e insoddisfacenti
interpretazioni.
Grazie ad una formidabile intuizione, finalmente il velo del
mistero è caduto e l'Autrice, con crescente meraviglia, ha
scoperto il SEGRETO DEI SEGRETI, quello mai affidato ad alcuno
scritto, ma posto sotto gli occhi di tutti attraverso l'armonia
delle costruzioni sacre e il simbolismo universale. Custodita
dalle scuole iniziatiche, una conoscenza antichissima, dono
degli dei, è giunta fino a noi per palesarsi ora nell'epoca in
cui tutto sarà svelato.
Questo libro contiene la prova dell'origine precristiana del
quadrato magico, della Conoscenza iniziatica dei Maestri
Costruttori medievali e dei Templari. Il campo informe da cui
emergono tutte le forme, la MATRICE della creazione è la base
dell'armonia delle costruzioni sacre e della potenza di simboli
e alfabeti che da essa hanno avuto origine.
Maria Grazia Lopardi è nata a L'Aquila dove vive con la
famiglia ed esercita la professione di Avvocato dello Stato.
Presidente dell'Associazione "Panta rei" di Promozione Sociale
che offre alla città conferenze e seminari per lo sviluppo della
coscienza, da molti anni rivolge la sua attenzione alla
Tradizione Iniziatica, al simbolismo e ad aspetti della storia
medievale come la vicenda dei Templari e quella di Celestino V.
Ha partecipato come relatrice a numerosi convegni e ha già
pubblicato i seguenti libri: "Il Colle magico di Celestino" (Japadre
editore, L'Aquila); "I Templari e il Colle magico di Celestino"
(Idea Libri, Santarcangelo di Romagna); "Notre-Dame di
Collemaggio. Conoscenze e misteri degli antichi costruttori"
(con Giannandrea Capecchi, Il Ternario, Roma); "La Presenza:
Celestino e il tesoro dei Templari" (Il Ternario, Roma).
INTRODUZIONE:
Cinque parole messe in fila in maniera da
poterle leggere per ogni verso (in orizzontale e in verticale,
da destra a sinistra o dall'alto in basso, e viceversa)
costituiscono uno dei grandi enigmi della storia. Fiumi
d'inchiostro sono stati versati alla ricerca di un segreto che
si dice conosciuto dai Templari e che avrebbe consentito di
acquisire la Conoscenza... Sulle mura di chiese e castelli il
Quadrato magico, la più famosa struttura palindroma, ha
segnalato un suo collegamento con l'arte della costruzione e
si è cercato di dargli un significato simbolico, di tradurlo
in latino o in greco, di anagrammarlo per rinvenire un senso a
parole oscure...
Molti appassionati del mistero del SATOR, come me, lo hanno
scritto centinaia di volte per trovare combinazioni che
avessero una logica, per cogliere un messaggio che non fosse
solo di buon augurio o di protezione, come si sosteneva nel
Rinascimento quando al quadrato si attribuiva un potere
apotropaico. La soluzione era sotto gli occhi di tutti, ovvia,
semplice, com'è sempre la verità, ma dopo tanti tentativi,
tante vie percorse, tanti accantonamenti per poi tornarvi
sopra riscrivendolo altre cento volte, ecco che il Quadrato
magico mi svela il suo mistero grazie a delle coincidenze e a
un'intuizione che mi ha lasciata folgorata, come sempre
avviene quando capto qualcosa al di là del velo che nasconde
la verità. Ormai riconosco il segnale e l'entusiasmo che mi
inonda quando, conformemente all'etimologia della parola
"entusiasmo", la potenza divina si manifesta in me... Mi si è
svelato il Segreto dei segreti!
Maria Grazia Lopardi
L'Aquila, 4 ottobre 2004
IL QUADRATO MAGICO DEL SATOR
Nel mio libro "I Templari ed il Colle
magico di Celestino" ho già trattato del Quadrato magico, dato
che nella provincia dell'Aquila, la mia città, ce ne sono ben
tre: sulla facciata della chiesa di San Pietro a Oratorium nei
pressi di Capestrano, sulla parete della cripta nella
chiesetta della Madonna Apparente a Campotosto e quindi sulla
facciata di Santa Lucia a Magliano de' Marsi, nell'ambito di
una pietra scolpita dove si impone alla vista un animale dal
corpo di leone e dalla testa d'aquila.
Il Quadrato magico palindromo, sebbene molto più antico
dell'Ordine del Tempio, è stato indiscutibilmente ripreso in
età medievale quando i monaci-guerrieri lo hanno spesso
inserito nelle loro costruzioni, in maniera quasi invisibile,
vicino al bordo superiore di una parete, come sulla chiesetta
cimiteriale di San Giovanni a Campiglia Marittima, o quale
graffito lasciato dove non s'immagina di trovarlo, come nel
chiostro dell'abbazia laziale di Valvisciolo.
Rilevo da Aleardo Rubini, in un articolo della rivista della
"Deputazione di storia patria", che "c'è un indubbio rapporto
fra quadrato e Templari: infatti, nelle chiese che ci sono
pervenute senza alterazioni, come la pieve di Terzagni (tra
Cremona e Mantova), ci sono sia questo che la croce templare.
Le Commende (Ruou in Provenza, ecc.), i castelli (Jarnac,
ecc.) hanno il quadrato, rinvenibile tanto nelle chiese
appartenute ai cavalieri di Malta (Santa Maria Ester ad
Acquaviva Collecroce nel Molise), quanto nell'abbazia templare
di Valvisciolo nelle paludi pontine".
Anche la studiosa Anna Giacomini sottolinea tale collegamento,
prospettando un'intuizione molto interessante: il nesso tra
quadrato del SATOR e "triplice cinta" - più conosciuta come
gioco del "filetto" o del "tris" - che i Templari hanno
rappresentato in graffiti lasciati sulle mura delle loro
prigioni nella torre di Domme e nel castello di Chinon. Sul
punto però tornerò in seguito, perché la mia scoperta, o
meglio riscoperta, conferma tale collegamento.
Il misterioso quadrato ha indotto il genio umano a elaborare
le più svariate spiegazioni, su cui però non mi soffermerò,
rimandando al completo libro di Rino Cammilleri che tutte le
raccoglie, fornendo prova della ricchezza della mente che, di
fronte a un enigma che ha attraversato insoluto secoli e
millenni, ha elaborato di tutto senza fermarsi nemmeno di
fronte all'ipotesi del "'seminatore Arepo o Arepone" che
"tiene con le opere le ruote" o che "tiene le opere in
movimento" o varianti del genere, dando alla frase un senso
legato all'agricoltura ovvero alla teologia se è Dio a
mantenere in movimento il creato (opera).
Tra le possibili soluzioni è parsa più attendibile quella
suggerita da un evangelista di Chemnitz, Felix Grosser,
secondo cui, anagrammando le lettere si ottengono due
Paternoster, disposti a croce', con la lettera "N" al centro e
con due residue "A" e "O" interpretate coma "alfa" e "omega".
Tale soluzione ha dato adito a discussioni a non finire,
perché sembrerebbe suggerire un'origine cristiana del
quadrato, che sarebbe stato dunque usato dai primi cristiani
per occultare il messaggio della croce comprensibile solo da
chi ne era a conoscenza. Di certo i Romani lo conoscevano dato
che, oltre che a Pompei, è stato trovato tra le rovine della
città romana di Corinium, in Inghilterra, oggi custodito nel
museo di Cirencester, nonché nella colonia romana di
Dura-Europos, in Siria, tutti fatti risalire all'incirca al
III secolo dell'era cristiana.
Si è osservato, a tale proposito, che il riferimento
all'"alfa" e all'"omega" ha origine nell'Apocalisse, il
misterioso libro della "rivelazione" - questo vuol dire
"apocalisse" - laddove al capitolo 21,6 viene detto: "lo sono
l'Alfa e l'Omega, il Principio e la Fine..." e che appare poco
probabile che, con riferimento a Pompei, fosse già conosciuto
nella nostra penisola nei primi decenni dell'era cristiana.
Infatti, a Pompei, come noto sommersa di lava dall'eruzione
del Vesuvio del 79 d.C. - per cui occorrerebbe ipotizzare una
precoce presenza cristiana che si esprimeva in latino - sono
emersi due quadrati, di cui uno incompleto nella casa di
Paquio Proculo e l'altro nella Grande Palestra, arricchito da
una diversa mano che ha aggiunto le lettere "A", "N", "O"
sotto il quadrato e un "delta" triangolare con una "S" al di
sopra.
Rino Cammilleri afferma che qualcuno ha suggerito la soluzione
del PATERNOSTER ripetuto due volte, segnalando la lettera
centrale "N" e le "A" e "O" avanzanti. Nulla si dice però
sulla "S", mentre il "delta" maiuscolo viene visto come segno
della trinità, a conferma dell'origine cristiana della
scritta.
Nel mio libro sui Templari osservavo però che restava
insoddisfatta la curiosità di comprendere perché il quadrato
sia stato da questi riutilizzato, dato che i cavalieri
medievali non avevano certo preoccupazione a farsi individuare
come cristiani in un'Europa convertita da secoli al
Cristianesimo. Ora so perché, ma allora riferii com'ero
arrivata a collegare il quadrato del SATOR, come si presenta a
Pompei, ad ATON, il dio Sole egizio, e l'intuizione non è
sbagliata perché il sole, espressione visibile del dio egizio,
ha un ruolo nell'effettivo uso pratico del SATOR e un sole
invisibile ne costituisce il centro irradiante. Presentai
dunque la seguente costruzione.
Riscrivo i due paternoster incrociati nella "N" e, come
suggerisce il "delta" sotto la "S" che appare a Pompei,
disegno un triangolo sotto la "S" di NOSTER ipotizzando che i
vertici di base della figura il cui terzo vertice è la "T"
segnalino la posizione delle lettere "A" e "O" residue. Con le
lettere costituenti i vertici del delta maiuscolo leggo "ATO",
ma le lettere "ANO" poste sotto il quadrato di Pompei mi fanno
disegnare un altro triangolo: ottengo ATO (delta) + "N"
(vertice di ANO di cui ho già utilizzato "A" e "O" comuni al
delta), vale a dire ATON. Dalle lettere residue ricavo PATER +
SOTER (anagramma di OSTER in cui riutilizzo la "T"). Dunque
PATER ATON SOTER, il "Padre Aton Salvatore". L'espressione può
essere sia greca che latina, dato che "soter", parola
originariamente greca, è entrata anche nella lingua latina,
spesso come epiteto di Giove, di Mitra e poi del Cristo.
Non immaginavo, però, che la vita mi aveva già messo davanti
una indicazione che avrei dovuto riprendere per muovere un
altro passo verso la soluzione del mistero del SATOR.
INDICE:
Il Quadrato magico del SATOR |
pag.
11 |
Il
SATOR in chiave alchemica |
pag.
17 |
Il
SATOR come compendio delle leggi dell'universo |
pag.
20 |
Il
mistero si svela |
pag.
24 |
L'universalità del codice SATOR |
pag.
34 |
Le
"griglie" del Quadrato magico |
pag.
38 |
Geometria: gioco per bambini |
pag.
42 |
Progettare chiese |
pag.
49 |
La
tradizione unica |
pag.
58 |
Gli
angoli della Geometria sacra |
pag.
63 |
L'Architetto ovvero colui che crea dall'Archè |
pag.
67 |
La
triplice cinta e i Templari |
pag.
73 |
Alfabeti e numeri |
pag.
82 |
I
simboli |
pag.
86 |
L'Archeometra |
pag.
92 |
Armonie del cielo |
pag.
97 |
TENET
OPERA ROTAS |
pag.
103 |
La
Firma di Dio |
pag.
109 |
Il
Segreto dei segreti |
pag.
113 |
Quando il pensiero divino prende forma |
pag.
120 |
Aggiornamenti |
pag.
127 |
Bibliografia |
pag.
135 |
|