Autore: Michaela Valente Leo S. Olschki Editore Pag. 342 - prezzo € 35,00 |
Nato dal forte interesse dell'Autrice per la storia della magia, delle scienze occulte, della stregoneria e della caccia alle streghe, questo libro è un interessante compendio su fatti e percorsi storici che portarono - nell'Europa del cinquecento - a decretare la riduzione dell'occultismo e delle pratiche magiche, mediante quella terribile persecuzione che portò al rogo migliaia di donne accusate d'essere strumenti - spesso amanti - del demonio. I molti processi cui furono sottoposte servirono solo a confermare le accuse da parte dei giudici e nessuna di loro fu risparmiata. La superstizione, incubo "figlio" del paganesimo, fu responsabile di grande spargimento di sangue innocente. Gli inquisitori del Medioevo, investiti del ruolo di giustizieri di Dio, torturarono e uccisero in nome della Croce, innalzando in tutta Europa terribili falò... Dove finisce la superstizione inizia la ragione? Difficile dirlo, quando l'ignoranza e la prepotenza hanno il sopravvento, e per esorcizzare il Male unica via sembra essere la morte del diavolo. Questo è davvero un gran libro, da leggere con grande interesse perché ben documentato e scorrevole - pregio non da poco trattandosi di un saggio che trae spunto da molte ricerche su testi antichi. In un labirinto di incantesimi, ombre diaboliche, pozioni magiche, gatti neri e roghi, il lettore si troverà catapultato in un mondo insospettato e allo stesso tempo davvero esistito, un'epoca buia in cui perfino conoscere il potere delle erbe medicinali era considerato stregoneria anziché medicina...
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