Autore: N. Kasturi

Edizioni Milesi

Pagg. 360 - Prezzo € 15,49

 
 

La mia vita accanto a Sai Baba

L'incredibile testimonianza di un docente universitario

 

 
 
N. Kasturi è il biografo di Sri Sathya Sai Baba. In questo libro egli traccia la propria autobiografia come una nuova opportunità per parlare dell'Avatar, dei suoi personali incontri, di tutti gli insegnamenti che il "nuovo Krishna" ha dato personalmente all'esimio professore universitario, la cui vita fu completamente trasformata da Sai Baba, fino ad essere dedicata totalmente alla Sua causa.

Non si può leggere questo libro senza essere investiti da un torrente di commozione. Le conoscenze che l'Autore ha accumulato durante tutta la sua vita, le sue esperienze e le sue testimonianze, vengono offerte passo dopo passo, come un dono d'amore per il Maestro... e il lettore, che le condivide pagina dopo pagina, riceve a sua volta questo dono meraviglioso. Arricchito da questa lettura, non potrà evitare di soffermarsi a considerare la divinità e il mistero di questo Essere meraviglioso che di umano ha solo il corpo.

Sulla missione di Kasturi, l'uomo che lascerà le cattedre scolastiche per diventare la "voce" ufficiale di Sai Baba, è incisa la volontà di servire Dio, da parte di una persona di cultura per niente sprovveduta. Un giorno ebbe a dire: "Lo adoro perché è un enigma ambulante"...

Sai Baba rivelò che Kasturi sarebbe stato sua madre, nella Sua prossima incarnazione come Prema Sai. Quindi oggi l'anima di Kasturi si è già reincarnata...


Un brano  in cui Kasturi parla della madre:

[...] Con nostra sorpresa, Baba non amava né il latte, né i suoi derivati! Il giorno delle nozze, il Vijayadasami, allorché mia madre Gli servì dello yogurt, lo allontanò da sé dicendo in tono scherzoso: "Oh, quando venni come Krishna, magiai tanto di quel latte, yogurt e burro da saziare molti Avatar!".

Traemmo quindi la conclusione che, se Egli beveva il latte deposto davanti alla Sua immagine fotografica dell'altare di casa nostra, situata all'undicesima strada di Bangalore, ai Wilson Gardens, ciò era esclusivamente dovuto alla Sua infinita compassione. [...]

In molti altri modi mia madre fu ancor benedetta da Baba. Un giorno, noi della famiglia e alcuni dei nostri vicini avevamo preso posto vicino all'altare per cantare i bhajan. Mia madre si era seduta un poco distante, appoggiata al muro e teneva il ritmo battendo vigorosamente le mani. Le piacevano molto i bhajan; lei stessa ne aveva addirittura composto uno in tamil, e insisteva perché lo cantassimo ogni giorno a Baba. Un giorno, quando i canti erano terminati ed ella era rimasta raccolta a mani giunte, sentì frullare qualcosa tra i suoi palmi. Pensando fosse un'ape, dischiuse spaventata le mani, e scoprì che invece si trattava di due foglie della sacra pianta di tulsi. Un vero dono della Grazia di Baba!

 

 
 

 

 

 

 
 

 

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