Un
volume
fotografico
di
Tommaso
Galli,
accompaganto
dai
testi
di
Helena
Norberg-Hodge,
per
presentare
il
Ladakh,
una
piccola
provincia
indiana
stretta
tra
le
catene
del
Karakorum
e
dell’Hymalaya.
Un
intenso
reportage
visivo
attraverso
scatti
di
quotidianità
nel
“piccolo
Tibet”,
così
come
viene
chiamato
dai
viaggiatori.
Nelle
oltre
cento
foto
di
grande
formato,
Tommaso
Galli
sofferma
l’obbiettivo
sulla
straordinaria
semplicità
di
un
popolo
mite
e
accogliente.
Il
Ladakh,
vicinissimo
alla
turbolenta
regione
del
Kashmir,
non
conosce
le
violenze
delle
lotte
religiose,
nonostante
la
popolazione
sia
quasi
equamente
divisa
fra
buddisti
tibetani
e
musulmani
(oltre
una
piccola
quota
di
indù).
Le
foto
di
Galli
ritraggono
allevatori
sorridenti,
monaci
curiosi,
donne
dalle
gambe
forti
poco
abituate
a
lamentarsi.
E
sulle
loro
teste
lo
straordinario
palcoscenico
delle
montagne,
che
da
sempre
richiamano
scalatori
da
tutto
il
mondo,
affascinati
tanto
dalla
sfida
quanto
dal
popolo
che
li
accoglie.
La
macchina
fotografica
entra
nelle
tende
dei
nomadi
così
come
nelle
scuole,
per
soffermarsi
a
lungo
nei
monasteri
buddisti,
dove
i
monaci
studiano
e
conservano
i
testi
sacri
scritti
con
la
tipica
calligrafia
del
Tibet,
in
strisce
di
pergamena
o in
coloratissime
stoffe.
Accompagnano
le
fotografie
brevi
testi
di
Helena
Norberg-Hodge,
impegnata
da
anni
nel
Ladakh
Project
per
la
promozione
dello
sviluppo
sostenibile
nella
regione,
e
già
autrice
di
Ancient
Futures:
Learning
from
Ladakh
(Arianna
Editrice).
Nelle
parole
di
Norberg-Hodge
si
legge
tutta
la
stima
per
un
popolo
che
ha
sempre
vissuto
nel
rispetto:
del
prossimo,
perché
la
violenza
è da
sempre
un
concetto
mostruoso
per
quelle
genti;
della
famiglia,
perché
non
ci
può
essere
disparità
fra
uomo
e
donna;
della
natura,
perché
è
con
la
fatica
e
con
il
tempo
che
si
ottiene
sempre
il
proprio
riconoscimento;
delle
cose,
non
buttando
mai
nulla
ed
anzi
riutilizzando
qualunque
oggetto
per
nuovi
scopi.
Ma è
anche
un
popolo
fragile,
che
cambia
a
contatto
con
i
modelli
della
modernità
travolgente.
Che
sia
un
bene
o un
male
non
spetta
a
noi
dirlo
(mentre
la
Norberg
sembra
avere
idee
piuttosto
chiare),
limitiamoci
a
godere
degli
splendidi
panorami
di
un
angolo
di
mondo
inaccessibile
ai
più.
Tommaso
Galli
(Roma,
1974),
fotografo
appassionato
di
reportage
(Nord
Europa,
Nord
America,
Africa
e
India).
Per
lo
Studio
Wald
di
Verona
ha
curato
lavori
fotografici
per
designer
e
architetti
come
Kita,
Fuksas
e lo
studio
Palomba.
A
seguito
di
questa
esperienza
inizia
a
dedicarsi
appieno
alla
fotografia
professionale
e al
reportage.
Ha
esposto
a
Verona,
alla
Galleria
Fotografica
Bergonzoni,
a
Roma,
al
Festival
Internazionale
di
Fotografia
e
alla
Rassegna
di
Arte
Contemporanea
“Contemporaneamonti”.
I
suoi
scatti
sono
pubblicati
in
numerose
riviste
e
quotidiani
tra
cui
«Metro»,
«Corriere
della
Sera»,
«Epolis».
È
laureato
in
Scienze
Biologiche.
(Edoardo
Cicchinelli)
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