Misteri
esoterici
La tradizione
ermetico-esoterica in Occidente
L'ARGOMENTO:
Misteri esoterici sono pratiche segrete, iniziatiche, che
permettono di rivelare ai nuovi adepti verità occulte,
introducendoli in un mondo "superiore", in uno stato psichico e
spirituale al di sopra di quello normale.
Attraverso i Misteri, si realizza appunto il passaggio
dell'individuo dallo stato inferiore a quello superiore, ovvero
da profano a iniziato. Tale iniziazione non costituisce di per
sé conoscenza, ma una semplice "potenzialità" che potrà
realizzarsi con la cooperazione attiva e cosciente
dell'individuo, spesso attraverso il superamento di apposite
"prove".
Iniziazioni e sette segrete risalgono alla più remota antichità,
e l'Autore, attento studioso dell'argomento, le raccoglie tutte
e le commenta in quest'opera veramente illuminante.
Dopo aver trattato dei Misteri esoterici nell'antico Egitto,
nell'antica Grecia e nell'antica Roma (i Misteri orfici e
dionisiaci, di Delfo e di Eleusi) nonché dei grandi maestri
dell'antichità, il libro affronta i Misteri esoterici dell'era
cristiana e tratta infine dell'esoterismo contemporaneo, dando
un ampio e completo panorama della materia.
In particolare, sono esaminati i Catari, la Cavalleria, i
Templari, gli Alchimisti, i Cabalisti, Dante, i Rosacroce, la
Massoneria.
Sono presentati anche riti iniziatici e segreti mai rivelati
finora al grande pubblico.
PRESENTAZIONE:
Ha un senso parlare ancora,
all'inizio del Terzo Millennio, di "esoterismo", di "misteri
esoterici", di "Tradizione esoterica"? Naturalmente intesi nel
significato più serio e legittimo, considerando le loro
origini secolari, se non millenarie, senza tener conto della
svalutazione dei termini e il discredito dovuti alla
confusione causata dall'imporsi di quella tendenza di
sincretismo religioso che va sotto il nome di "New Age".
La domanda, tutt'altro che oziosa, è il caso dunque di porsela
in occasione della ristampa di questo saggio di Giuseppe Gangi.
Non è contraddittorio, paradossale, forse assurdo parlare di
certi argomenti in un'epoca come questa, nata sotto il segno
dei computer, dei microprocessori, dell'elaboratore
elettronico, "media" che, moltiplicando in modo inverosimile
le capacità "razionali" dell'individuo, in apparenza inducono
ad avere della Realtà una visione sempre più unidirezionale?
No, non è né paradossale, né assurdo, né contraddittorio,
perché - a veder bene - cosa c'è di più "esoterico"
dell'universo del computer?
Diffusissimo sì, ma in realtà perfettamente "ignoto" nei suoi
meccanismi teorici e pratici e per molte sue funzioni alla
grandissima maggioranza dei suoi utilizzatori, esattamente
come il famigerato telefono cellulare, divenuto ormai una
specie di indispensabile nuovo "organo" dell'essere umano.
Come spesso accade gli estremi si toccano e, volendo seguire
una certa logica, ecco che esistono fra questi due mondi
esteriormente (e concretamente) così lontani fra loro - quello
delle pratiche che permettono l'ingresso in uno stato
psichico, cioè un mondo spirituale, e quello della tecnica,
dell'appendice meccanica (qui elettronica) dell'uomo, cioè un
mondo "materiale" - parecchi punti in comune.
Per prima cosa, se per "esoterismo" intendiamo, come scrive
Gangi nella sua introduzione, una dottrina che "fa entrare" in
una "verità occulta", in un "significato nascosto", nulla è
oggi più esoterico dell'informatica e della scienza dei
calcolatori che sono comprese veramente a fondo soltanto da
una ristretta "élite". Il computer, in realtà, "fa entrare" in
un mondo segreto come quello dell'illusione elettronica,
facendo diventare partecipi i suoi "fruitori" di verità e di
realtà cui tutti gli altri sono esclusi. E questo avviene in
una maniera onnicomprensiva (cioè, si riferisce almeno a tre
sensi su cinque) che non è tipica di altre tecniche, e in una
maniera attiva che surclassa la "fruizione" passiva di cinema
e televisione. Si pensi solo al potere che hanno oggi i
videogame sui giovani e sui non più giovani, e la cui potenza
di assuefazione, si potrebbe dire "ipnotica", supera di molto
quella dei vecchissimi flipper, precursori di questo genere
d'intrattenimento, e dei successivi "giochi di ruolo".
Inoltre, l'universo dei computer crea una vera e propria
"società segreta laica" del tipo di quella di cui parla Gangi
all'inizio del capitolo sull'esoterismo contemporaneo, con i
suoi riti, le sue gerarchie, le sue parole d'ordine, assai più
di ogni altra moda contemporanea. Diciamo che sta creando una
specie di "corporazione": si pensi soltanto alle varie sette
di "hacker", i pirati informatici, che si considerano dei geni
al di là di ogni regola e norma, cui tutto è permesso
nell'ambito dell'informatica e della Rete.
A costoro essa offre, come si è accennato, una sensazione di
onnipotenza, di sapere segreto, di detenere una conoscenza ad
altri negata, molto superiore alle innumerevoli
specializzazioni del mondo moderno. Allo stesso tempo, specie
tra le migliaia, i milioni di persone che si dilettano ogni
giorno di videogiochi, offre una Realtà - non più quella
quotidiana - che si è sviluppata un poco alla volta
dall'immagine puntiforme elettronica all'immagine tipo quella
dei cartoni animati (quindi più vicina al "vero") sino ad una
quasi perfetta tridimensionalità (quasi "vera") che, grazie
alla "Virtuality", sta portando alla "personalizzazione"
totale del videogame con l'inserimento del volto dell'anonimo
giocatore in quello del protagonista che appare sullo schermo.
In questa maniera l'identificazione è completa e sempre più il
computer assume quella funzione di Secondo lo elettronico che
molti sociologi si sono accorti sta prendendo, in specie tra i
più giovani che hanno un rapporto intenso con questo
strumento. Una proiezione della propria personalità in una
Realtà fittizia e irreale, il suo potenziamento, il suo
assurgere ad uno status (in apparenza) superiore alla Realtà
reale che ci circonda. Una specie di Mondo Secondario
alternativo a quello Primario.
Se, dunque, una scienza modernissima come l'informatica (e i
mezzi di cui essa si serve, come i calcolatori) offre un
esoterismo ancorché "sui generis", perché non si dovrebbe
essere autorizzati a parlare di un esoterismo vero e proprio,
di quello che opera sullo spirito e non sulla materia? Ecco
dunque che il libro di Giuseppe Gangi ci offre un'introduzione
all'argomento con l'avvertenza per il lettore interessato ad
approfondire le questioni qui affrontate con altri testi, ad
esempio con la "Storia delle dottrine esoteriche" di Jacques
Marqués-Rivière, pubblicato nella collana "I classici
dell'occulto" delle Edizioni Mediterranee. Il panorama che
Gangi offre, infatti, pur se serio non poteva che essere
generale, altrimenti sarebbero state necessarie varie altre
centinaia di pagine.
Stante, dunque, questa situazione oggettiva (anche se forse
non da tutti percepibile) di "esoterismo" laico e tecnologico,
di "società segrete" scientifiche che si organizzano secondo
struttura, gerarchia e motivazioni ideali che un tempo erano
tipiche della Carboneria e della Massoneria, non c'è da
stupirsi che rimanga vivo e vegeto un interesse più profondo
per il vero esoterismo, quello che conduce ad un accrescimento
dello spirito, dell'Io, ad un raggiungimento di uno status
superiore, e che ci siano persone le quali partecipino a
società segrete iniziatiche nel vero senso del termine.
Naturalmente c'è qui il punto, come ha sempre rilevato Julius
Evola, che l'iniziazione nel mondo moderno è assolutamente
problematica: l'atmosfera generale non essendo favorevole e
mancando spesso uno, se non entrambi, i termini della
questione, l'iniziatore e l'iniziando (in quanto è da
ritenersi praticamente esclusa un'iniziazione virtuale o "autoiniziazione").
Dove sono oggi i "Maestri", sia in Oriente che in Occidente?
Dove le "catene" che trasmettono una vera iniziazione? Neppure
la Massoneiia, come notava a suo tempo sempre Evola, è
riuscita a sottrarsi al degrado generale, e oggi di "iniziatico"
e di "esoterico" non ha più nulla, indipendentemente dai casi
giudiziari per i quali, in tempi abbastanza recenti, è balzata
agli onori (o ai disonori) delle cronache in Italia. La
ricostruzione che fa Gangi della sua storia è esatta, ma sono
le conclusioni "ideali" quelle che contano, nonché i punti di
riferimento "superiori" cui essa si volge. E il giudizio
finale non è certo positivo.
Ciò non toglie che l'interesse diffuso per il vero esoterismo
e la suggestione che argomenti consimili provocano ancora in
un pubblico vasto, nonostante esso sia frastornato da "mode" e
"miti" fasulli a un tanto la dozzina, indichi che proprio nel
momento in cui sembra preponderante l'aspetto secolarizzato (e
in fondo illusorio, proprio come l'immagine elettronica sullo
schermo di un videogame, o la ricostruzione di una Realtà
Virtuale) della nostra spengleriana "Zivilisation", proprio
allora può rinascere un barlume di spiritualità che va al di
là delle ciarlatanerie di coloro che ormai parecchi anni fa,
all'inizio di questa moda, furono definiti dal compianto Pier
Carpi "i mercanti dell'occulto".
Gianfranco De Turris
INTRODUZIONE:
Il termine "Mistero", dal latino
"mysterium", traduzione del greco "télos", che significa
"compimento", è analogo a "teleuté", che significa "morte".
Nel linguaggio iniziatico i Misteri sono, infatti, dei riti,
delle cerimonie, consistenti in una serie di atti simbolici,
di prove morali e fisiche, attraverso cui viene data al
neofita la sensazione che egli "muore" per "rinascere" a nuova
vita.
La parola "esoterico" la si fa derivare dal verbo greco "eisotheo",
la cui traduzione letterale sarebbe "faccio entrare". Il
significato del termine scaturisce perciò dalla sua origine
etimologica, in quanto "fare entrare" significa "aprire una
porta", permettere cioè di penetrare dal di fuori
nell'interno. In senso simbolico "fare entrare" significa
rivelare una verità occulta, un senso nascosto. Nel linguaggio
ordinario, poi, l'aggettivo "esoterico" assume il valore di
"riservato", di "segreto".
Nella tradizione filosofica, del resto, in riferimento agli
scritti di Aristotele si fa la distinzione tra opere
"esoteriche" e opere "exoteriche". Le prime, le uniche che
possediamo, sono gli appunti, destinati ai discepoli del
Liceo, a "quelli di dentro", sui quali il grande filosofo
svolgeva le sue lezioni; le seconde, di cui possediamo solo
pochi frammenti, sono gli scritti destinati al vasto pubblico,
a "quelli di fuori". Contrariamente alle sue intenzioni, di
Aristotele ci sono pervenuti solo gli scritti "esoterici" o "acroamatici",
che egli compose per la necessità del suo insegnamento;
ritrovati dai soldati di Silla in una cantina appartenente ai
discendenti di Corisco, insieme al quale il filosofo aveva
fondato ad Asso, nel 347 a.C., una piccola comunità platonica,
i papiri furono portati a Roma nell'86 a.C. dallo stesso Silla
e affidati ad Andronico di Rodi per essere riordinati e
pubblicati.
Il binomio "misteri esoterici" rappresenta, di conseguenza,
l'insieme di tutte quelle pratiche, dette "misteriche" o
semplicemente "iniziatiche", che permettono l'introduzione in
un mondo "superiore", in uno stato psichico "più perfetto"
dello stato profano. I Misteri sono soprattutto delle "prove",
fisiche e morali, che mirano ad agire sulla psiche
dell'individuo.
Attraverso i Misteri si realizza psicologicamente
nell'individuo il passaggio da uno stato, considerato
inferiore, dell'essere, ad uno stato superiore, il passaggio
cioè dallo stato di "profano" a quello di "iniziato".
Nel corso dell'iniziazione agli alti gradi, il candidato entra
in uno stato di trance, in una sorta di sonno magico, in cui
resta paradossalmente sveglio, ma in un altro mondo. Sotto la
direzione e il costante controllo dello ierofante, l'iniziando
precipita in un profondo sonno letargico, simile per chi
osserva dall'esterno all'aspetto reale della morte fisica. In
effetti, nel linguaggio simbolico dei Misteri, si parla di
"disceso nella tomba" o "sepolto nella tomba".
In uno stato siffatto, con le passioni e i desideri personali
completamente assopiti, l'individuo muore veramente alle cose
terrestri, mentre la sua coscienza, la sua anima vitale si
separa momentaneamente dalla carne, raggiungendo la capacità
di percepire il mondo spirituale, di provare l'incanto degli
spazi infiniti, di penetrare il suo io più intimo, di
conoscere il "vero" Dio.
Dopo una simile esperienza, l'uomo può veramente dire di
essere morto e di essere risuscitato; risvegliandosi alla luce
del giorno, egli ritorna nel mondo, completamente trasformato
e spiritualmente rinato. Avendo attraversato l'Inferno e
contemplato il Cielo, egli conosce ora i segreti dell'uno e
dell'altro; assolutamente certo dell'immortalità, non crede
più alla morte, ma unicamente alla vita, alla vita eterna,
alla vita permanentemente cosciente; egli crede in quello che
lo ierofante gli ha svelato nel santuario segreto: l'anima
esiste ed è un raggio del sole centrale, un raggio della
sorgente divina.
L'iniziazione, pertanto, permette l'accesso a una visione
nuova della vita, visione spirituale che l'uomo ha perduto,
quando dal "paradiso" si è trovato avviluppato nella materia.
I Misteri rendono possibile la risalita interiore, che, di
grado in grado, conduce allo stato di illuminazione perfetta.
Attraverso i Misteri l'individuo scopre quei mondi invisibili
che si stendono al di là della materia fisica, e soprattutto
la divinità stessa dell'uomo. "O anima cieca! - si legge nel
più antico testo dell'esoterismo egizio, 'Il libro dei morti'
- prendi la fiaccola dei Misteri e, nella notte terrestre,
scoprirai il tuo doppio luminoso, il tuo io celeste. Segui il
tuo divino maestro; egli sarà il tuo genio, giacché detiene la
chiave della tua esistenza passata e futura."
L'iniziazione, per se stessa, non costituisce un patrimonio
conoscitivo statico, non è un processo passivo, ma qualche
cosa di essenzialmente "attivo", che rimane semplice
potenzialità senza la cooperazione attenta e consapevole
dell'iniziato. Il termine "iniziato", d'altra parte, deriva
dal latino "initium"; e "iniziato" è colui che si è istradato,
che si è messo sul "cammino". L'iniziazione dunque è un
movimento dinamico dell'essere, la "realizzazione" progressiva
dell'interiorità dell'individuo umano, il passaggio graduale
dalla potenza all'atto di una possibilità presente
nell'individuo allo stato virtuale. E i Misteri, ossia le
cerimonie iniziatiche, danno al neofita la sua vera
dimensione, indicando la via per raggiungere la purificazione
ed il ritorno alla vita superiore. Diodoro di Sicilia, dopo la
sua visita in Egitto, scriveva: "Si dice che coloro che hanno
partecipato ai Misteri diventano più spirituali, più giusti e
migliori sotto tutti gli aspetti".
Il "segreto iniziatico" è per se stesso incomunicabile,
giacché ognuno vive il rito in modo assolutamente personale.
Aristotele, trattando dei Misteri Eleusini, dice: "Non
imparare, ma provare"; nei Misteri, infatti, non si apprende
una dottrina, ma si provano dei sentimenti, si avvertono
profonde e intense sensazioni. Per questo i riti o le prove, a
volte terrificanti, possono apparire assurdi al profano che
legge e sente dall'esterno o a chi si accosta in modo
superficiale al mondo misterico.
L'iniziazione, una volta raggiunta, esercita la sua efficacia
in via permanente, purché, s'intende, essa sia stata reale e
non apparente. Condizione essenziale, però, perché i riti
producano il loro pieno effetto, è e rimane l'"iniziabilità"
del soggetto cui essi vengono conferiti; il "profano",
infatti, per poter essere iniziato, deve possedere determinate
"disposizioni" e le necessarie attitudini naturali, senza le
quali i riti non avrebbero alcuna efficacia.
E proprio in questo risiede la sostanziale differenza tra i
Misteri esoterici e i riti che comunemente si praticano nelle
nostre Chiese. Il battesimo cristiano, ad esempio, produce i
suoi effetti indipendentemente dalle attitudini naturali del
neofita, mentre il rito iniziatico rimane lettera morta, se
conferito ad un individuo non "iniziabile". L'iniziazione,
d'altra parte, viene conferita a diversi livelli, mettendo in
moto un processo che si svolge in modo graduale, e in cui il
livello superiore non può essere raggiunto se non si sono
percorse le tappe precedenti. Di qui l'esistenza in tutte le
fratellanze iniziatiche di una "gerarchia", nella quale i
diversi gradi rappresentano i piani di perfezione cui i
fratelli iniziati sono pervenuti. Ad Eleusi, per esempio, si
distinguevano i "piccoli" e i "grandi" Misteri, ai quali si
veniva successivamente iniziati, donde la distinzione degli
iniziati in "mysti" ed "epopti"; i piccoli Misteri si
celebravano in febbraio ad Agrae, un borgo presso Atene,
mentre i grandi Misteri, chiamati anche "Orge sacre", si
celebravano ogni cinque anni, nel mese di settembre, ad Eleusi.
In questo lavoro, che si presenta come una panoramica storica
della misteriosofia occidentale, avremo modo di osservare da
vicino tanto le pratiche iniziatiche del mondo antico, quanto
quelle della nostra Era. Man mano che andremo scorrendo le
cerimonie misteriche, la struttura delle organizzazioni
iniziatiche, gli insegnamenti degli ierofanti, ci renderemo
facilmente conto dell'esistenza in Occidente di una
"tradizione" esoterica, trasmessa, in differenti epoche e
sotto forme diverse, a tutta una serie di "Rivelatori",
tradizione che costituisce il fondamento comune di tutti i
Misteri, dalle pratiche iniziatiche dell'Antico Egitto ai riti
esoterici dei giorni nostri.
Ponendo a confronto le società iniziatiche con le religioni
positive, si può affermare che queste ultime sono delle
istituzioni "exoteriche", organizzazioni di massa, aperte a
tutti senza distinzione, mentre le prime sono dei centri
"esoterici", non accessibili a tutti, riservati a coloro che
possiedono determinate qualità naturali e particolari
predisposizioni.
Nel mondo antico, exoterismo ed esoterismo coesistevano in
seno ad uno stesso gruppo sociale; vi erano, infatti, due
specie di riti: i "pubblici", praticati all'aperto ed
accessibili a tutti, ed i "segreti", praticati nel recesso dei
templi e accessibili ad un assai ristretto numero di persone.
Nella nostra Era, caratterizzata dal dominio delle Chiese
Cristiane, esclusiviste e rigidamente legate al dogma, la
fiaccola della tradizione esoterica è stata tenuta viva ed
amorosamente alimentata dalle società iniziatiche, dove la
verità è passata da maestro ad allievo, da ierofante a
neofita, da labbro ad orecchio. E allorché essa, la Verità, è
stata messa per iscritto, il suo senso è rimasto velato in
termini di alchimia e di astrologia, potendo interpretarlo
solo che ne abbia posseduto la chiave. Nonostante le
precauzioni e la necessaria prudenza, la voce del Vero, in
certi momenti della Storia, è stata tuttavia soffocata tra le
fiamme o sul patibolo, allorché si è profilato il pericolo di
qualche scalfittura al dominio psicologico e sociale della
religione ufficiale. L'esempio più clamoroso è la condanna al
rogo nel 1600 di Giordano Bruno, uno dei più grandi maestri
dell'esoterismo occidentale.
Le religioni positive, le Chiese Cristiane in particolar modo,
pur attingendo alla fonte sempre viva ed inesauribile della
Tradizione, hanno impartito ed impartiscono un insegnamento
exoterico, cioè aperto a tutti. E i sacramenti della Chiesa
Cattolica, quali il Battesimo, la Cresima, l'Ordine, veri e
propri riti iniziatici, vengono conferiti in pubblico ed a
qualsiasi individuo, indipendentemente dal possesso o meno di
particolari virtù naturali, condizione essenziale invece per
il conferimento dell'iniziazione presso tutte le
organizzazioni iniziatiche degne di questo nome.
Occupandoci in questo libro dei Misteri esoterici, non porremo
attenzione alle pratiche rituali destinate alle masse e,
allorché tratteremo dell'Esoterismo contemporaneo,
trascureremo di proposito i gestori dei numerosi centri
pseudo-iniziatici che, speculando sulla credulità e sulla
fragilità psichica, vendono "saggezza" ed evoluzioni
catartiche.
Filo conduttore dell'opera è la nostra convinzione che le vere
società iniziatiche, dall'antichità ai nostri giorni, hanno
conservato le grandi verità della Dottrina Segreta che, una
nella sostanza, ha assunto di volta in volta forme diverse.
Sarà nostro impegno quindi, per quanto ci sarà possibile,
mettere in luce la continuità della Tradizione e il fondamento
comune che lega tra di loro i Misteri esoterici di ogni tempo.
Ma questo potremo farlo solo se riusciremo a procurarci la
"chiave" maestra, con cui poter aprire le numerose porte
interne dei Templi.
INDICE:
Parte Prima
I MISTERI ESOTERICI NEL MONDO ANTICO |
|
1. I Misteri esoterici
dell'Antico Egitto |
pag. 19 |
2. I Misteri Dionisiaci -
Orfeo |
pag. 37 |
3. I Misteri di Delfo -
Pitagora |
pag. 51 |
4. I Misteri di Eleusi -
Platone |
pag. 81 |
ParteSeconda
I MISTERI ESOTERICI NELL'ERA CRISTIANA |
|
1. L'esoterismo cristiano
- Lo Gnosticismo |
pag. 117 |
2. L'esoterismo medievale |
pag. 127 |
I Catari |
pag. 127 |
La Cavalleria |
pag. 132 |
I Templari |
pag. 138 |
Gli Alchimisti |
pag. 148 |
I Cabalisti |
pag. 159 |
Dante Alighieri |
pag. 162 |
3. I Rosacroce |
pag. 167 |
Cenni storici |
pag. 167 |
La Dottrina |
pag. 174 |
I riti di iniziazione |
pag. 180 |
4. La Massoneria |
pag.
187 |
Cenni storici |
pag.
187 |
L'organizzazione |
pag.
207 |
Il simbolismo |
pag.
210 |
L'aritmosofia |
pag.
213 |
Riti di iniziazione |
pag.
218 |
Lo scopo della
Massoneria |
pag.
226 |
5. L'esoterismo
contemporaneo |
pag. 229 |
Panorama generale |
pag. 229 |
Gli Alchimisti del
nostro tempo |
pag. 236 |
I nuovi Cabalisti |
pag. 239 |
La Magia Rossa: Randolph
- Crowley - Gurdjiev |
pag. 246 |
Due grandi iniziati del
XX secolo: René Guénon e Julius Evola |
pag. 251 |
CONCLUSIONE |
pag. 259 |
POSTFAZIONE |
pag. 265 |
BIBLIOGRAFIA |
pag. 277 |
L'Autore
Giuseppe Gangi, interessato alle tematiche esoteriche, ha
concentrato da lungo tempo la sua ricerca sugli aspetti più
significativi del magnetismo umano, condensando i risultati dei
suoi studi e delle sue esperienze in tre libri di successo
pubblicati dalle Edizioni Mediterranee: "I poteri del magnetismo
personale", "Il magnetismo curativo" e "Influenza a distanza".
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