Autori: Loris di Giovanni e Alessandro Verri

Casa Editrice  Tabula Fati

pagg. 80 - € 8,00

 

 
       
 
NOTE SU LA HISTORIA
DE LA LIBERA MURATORIA IN THEATE

Per quanto la letteratura sulla massoneria sia abbondante, non si può certo dire che essa abbia finora trovato una collocazione in ambito scientifico. Il primo sistematico e originale studio sulla massoneria italiana inserita nel contesto europeo è sicuramente l’Annale 21 della Storia d’Italia a cura del prof. Gian Mario Cazzaniga, che si sta presentando ancora in tutta Italia. Di certo negli anni precedenti non sono mancate opere di egual respiro e corposità, basti pensare al Francovich o al Mola, ma gli “Annali della Massoneria” della Einaudi, con i loro trentuno saggi, hanno coperto quasi tutta la storia della Libera Muratoria nel nostro Paese. Quasi tutta si è detto perchè a volerne scorrere l’indice del Capitolo Quarto, dedicato all’Insediamento e sviluppi della massoneria negli antichi Stati italiani, non si può non notare alcun cenno alla storia della massoneria nella nostra regione.
Questa necessaria premessa può ben far comprendere al lettore l’importanza scientifica e divulgativa dello studio del dott. Loris di Giovanni e dal suo editore Marco Solfanelli di Tabula Fati.  Solfanelli vanta un primato, tra i tanti, in Abruzzo: è stato il primo editore di un testo sulla storia della massoneria, “Note su la historia de la Libera Muratoria in Theate”, nel quale il Di Giovanni, assieme ad un altro autore, ripercorreva la storia delle logge nella città di Achille. Quest’ultimo lavoro, sotto l’attenta guida del noto storico Mauro Canali, docente di Storia contemporanea all’Università di Camerino, verrà presentato al pubblico con l’ausilio di un proiettore. Immagini di illustri massoni abruzzesi, di diplomi e brevetti verranno proiettate seguendo un percorso che dai primi anni dell’800 arriverà agli anni ’60 del secolo scorso.
Punto di partenza dello studio saranno le logge castrensi francesi insediate a Lanciano, i loro rapporti con l’Intendente d’Abruzzo Pierre Joseph Briot e i legami con la carboneria. Il Grande Oriente murattiano e le sue prime logge nella regione precederanno un rapido escursus delle singole logge a Teramo, a Pescara, a Chieti e a l’Aquila. Verrà analizzato il carteggio massonico del marchese Gesualdo de Felice di Pianella, maestro venerabile della loggia teatina, la storia massonica della famiglia Delfico di Teramo, la vita del famoso pittore Teofilo Patini e la sua militanza nelle logge aquilane; la figura di Gabriele Rossetti e la massoneria vastese. Lo scisma ferano del 1908 in Abruzzo e le sue conseguenze verrà trattato con notizie finora inedite.
L’inizio del ‘900 vedrà il susseguirsi di tante associazioni nate in Abruzzo con il contributo della massoneria: le società operaie e di mutuo soccorso, l’Associazione del Libero Pensiero-Giordano Bruno a Teramo, i comitati massonici pro Cuba e Candia. La nascita dei fasci di combattimento e del partito massonico della Stella Nera, la legge Rocco sulle società segrete che anche in Abruzzo metteva al bando le logge. Nel secondo dopoguerra l’attenzione dell’autore si è soffermata su un personaggio di Chieti, Romeo Giuffrida, già braccio destro di Raoul Palermi e direttore di una rivista massonica importante che si stampava a Pescara: “Voce Fraterna”.
Gli anni della ricostruzione del Grande Oriente in Abruzzo e l’opera dei suoi pionieri Valentino Filiberto, Alfredo Diomede e Josè Guillem Guerra chiuderanno la trattazione.
 

Introduzione di Alessandro Verri

Di certo, quando un qualche Dio, rincorrendo, tra nubi e stelle, un proprio Sogno, si trovò a passare lungo la dorsale orientale di quella che, pure, la Nostra Italia sarebbe diventata, ebbe a provare più di un fremito a contemplarne la vista: acque di smeraldo fecondavano, sotto candide vette, ripide erte verdeggianti tra cui, in mille giochi d’amore, sembravano rincorrersi gialli incanti di ginestre ed acacie, a tamerici frammisti e a sanguigne macchie di croco ombreggiate da querce e pini, cui l’erica s’attorchia, tra incensi forti di oleastri e menta. Di armonie azzurre, all’uomo inconosciute ancora, godevano i Cieli con sospiri caldi.
Se ne diffuse la Fama.
Minerva venne a germogliarvi il suo sacro olivo, agli uomini sacro ed agli iddii tutti, e Bacco quella terra prescelse affinché la vite, dolce e orgogliosa e generosa insieme, estro gioioso diffondesse intorno. Ed altri Dei... con il suo dono ognuno per una Terra che, non mia, per mia, comunque, amo ed onoro: dal Grande Sasso al tortuoso Trigno cui Punta Penna guardan mentre su Tutto la Majella impera.
Insieme, tali contradi, nutrici ed aio furono al Tempio che uomini rudi ma, al contempo, pii, vollero erigere.
… E gli antichi Italici Culti, da Gabriele cantati tanto, pur di tra il velo d’allegorìe sottili, a sgorgare vividi ebbero di tra pinete lungo le coste, di Roma vergini ancora. Culti fiorirono a rendere sempre più maschie e risolute, ma gentili e pie, quelle Contrade che Adriatico, Majella e Sasso Grande si contendono ancora.
... Passò ciò che chiamano “tempo”…
In una siffatta Terra era fatale che, fra tanti, sorgessero anche Uomini il cui Spirito al G\A\D\U\ rivolto fosse ed all’Umana Famiglia, onde operare per renderne grandi, risoluti e giusti i tanti figli per il Mondo sparsi.

E la Libera Muratoria le Sue Colonne eresse!

Correva l’Anno 5773 di V\L\ (1773 era volgare) e un Principe dell’Aprutina Caramanico, Francesco D’Aquino, creava una “Gran Loggia Nazionale” sedente in Napoli, operante, quindi, anche negli Abruzzi, di sotto l’ala della regina Maria Carolina.
Già in anni precedenti, tuttavia, ben viva la Luce Massonica si era irradiata nella Nostra Regione, fertile ed orgogliosa di altri precedenti iniziatici di cui mille testimonianze templari ne sono, tra tante altre, segno evidente.
Di tali vicende, a partire dall’Età Napoleonica, un mio Fraterno Amico ed io abbiamo tentato di tracciare un rapidissimo e scarno ma, ci auguriamo, significativo excursus.
Lavoro arduo per la scarsità di notizie storicamente certe ed inequivocabili e per la difficoltà a reperirle insieme a relative fonti e documenti attendibili. Abbiamo fatto poco ma con amore.

Alessandro Verri


Loris Di Giovanni nasce a Chieti nel 1971, laureato in giurisprudenza è un avvocato praticante abilitato al patrocinio ed esercita in uno studio pescarese. Specializzatosi in diritto marittimo con un master di secondo livello, tra pochi giorni conseguirà la seconda laurea in scienze politiche discutendo una tesi di storia contemporanea dal titolo “Storia della massoneria in Abruzzo” con il prof. Canali.

LIBRERIA DI MISTERIA

 
 

HOME