Vita Universale Edizioni

Pagg. 216 -Prezzo € 9,50

 

 

 
 

Ognuno muore da solo

Vivere e morire per continuare a vivere

 

 
 

Un libro che riguarda chiunque desideri superare la paura della morte per giungere ad un modo di vivere consapevole, per acquisire sicurezza, tranquillità e stabilità interiore. Infatti, come scrive Gabriele: "Chi impara a comprendere la propria vita non ha più paura della morte."
Il lettore scoprirà correlazioni fino ad ora sconosciute in merito alla vita e alla morte, sulle condizioni in cui si trova l'anima nelle diverse situazioni del processo della morte e su ciò che aspetta l'anima di una persona nell'aldilà, dopo il decesso del corpo fisico.


La vita è una corrente di energia divina fluente e inesauribile (forza di luce). Avvolto nell'essere umano si trova l'essere di luce che proviene da Dio
La vita non può cessare di vivere. La vita è una corrente di luce, di energia divina, che fluisce incessantemente e che è inesauribile. Nessuna energia va perduta. Dio, l'Onnisciente, ha creato i Suoi figli come esseri di luce, corpi di energia luminosa, a immagine del Suo eterno corpo di luce, dell'eterna coscienza del Padre. Molti esseri di luce, ai quali nel corso degli eoni se ne aggiunsero altri, si allontanarono da Dio, la luce. Di conseguenza, il loro corpo di luce si oscurò.
Dato che la Legge, Dio, prevede il libero arbitrio per tutti i Suoi figli, l'Eterno per­mise a tutti gli esseri di luce, che si erano distolti e quindi allontanati da Lui, di av­vol­gersi di una veste terrena che noi chiamiamo corpo fisico o essere umano. Ciò permette al figlio o alla figlia di Dio, che un tempo era puro e di sostanza luminosa, di intrattenersi nel cosmo della materia, sulla terra, e di muoversi su di essa. L'essere umano che noi percepiamo con i nostri sensi terreni racchiude perciò qualcosa in sé, ossia l'essere di luce che, essendosi allontanato dalla Legge cosmica pura, viene chiamato “anima“.
A causa delle azioni contrarie a Dio, e in fondo contro se stesso quale essere nell'Eterno, l'essere umano ha avvolto l'essere di luce in un involucro. La conseguenza è stata ed è tutt'ora che il mantello, ossia l'essere umano, si è raddensato sempre più, divenendo perciò più grossolano.
Purtroppo anche le parole “uomo“, “terra“, “cosmo“, “materia“ sono a loro volta soltanto concetti che richiamano idee e immagini diverse per ogni persona. Tuttavia, chi non si confronta con questi dati di fatto non vede le cose come sono veramente, bensì come le vuole vedere. Così facendo soffoca la propria coscienza.

Dio, la vita, parla
all'uomo tramite i moti positivi della coscienza.
Se parliamo di coscienza o sentiamo dire o leggiamo qualcosa su di essa, dovremmo chiederci: che cos'è la coscienza?
È una reazione chimica del cervello che si manifesta per mezzo di sostanze che hanno la funzione di trasmittenti mediante il sistema nervoso? Certamente gli scienziati di questo mondo dispongono di ulteriori spiegazioni. Tuttavia, gli impulsi divini conformi alla Legge e perciò positivi della nostra coscienza provengono dalla nostra anima. Anche se qualcuno, che crede di saperla meglio, si scandalizzerà nel sentire questa verità, il Divino, il positivo, la coscienza ci giunge tramite l'anima. E' così. Colui che ci ammonisce, il Divino che bussa alla nostra porta, la coscienza, è lo Spirito eterno che è la vita eterna. Egli bussa alla porta della nostra mente per spiegarci che il sapere acquisito con la mente non è tutto, ma che esiste la Sapienza, la vita.
Quando si tratta di trovare giustificazioni, concetti e spiegazioni da esperti, molte persone hanno un gran talento e molto suc­cesso nel convincere gli altri. Con le loro con­clusioni, deduzioni e illusioni sofisticate e razionali costruiscono un edi­ficio di pen­sieri contorto e con molti piani, nel quale Dio e il Suo operato non soltanto vengono ignorati, ma appaiono persino superflui. Comunque, al di là di tutte le ar­gomentazioni intellettuali e artefatte in merito alla coscienza, alla “morte“ e alla “fine“ – Dio è e rimane con la Sua esistenza. Egli è la vita, il Creatore del cosmo puro, di tutte le forme di vita e degli esseri di luce, Colui che permea con il Suo alito e mantiene in vita anche le forme avvolte dalla materia.
Chi afferma di vivere soltanto una volta e nella dimensione dell'aldiqua dovrebbe chiedersi: perché allora è necessaria la coscienza o si ha bisogno di parole altisonanti come “etica“ e “morale“? Se l'unico e massimo valore spetta soltanto a questa “vita“, a questa esistenza fisica, perché allora esiste l'anelito a pensare e a vivere in modo buo­no, nobile e altruistico? Qualcuno replicherà: “Siamo esseri umani e dobbiamo im-porci determinati valori etici e morali.“ Ma a che scopo, se viviamo solo una volta? Dall'ipotesi secondo la quale „viviamo una vol­ta sola“ non dovrebbe risultare piuttosto il principio secondo il quale il più forte si impone? Di conseguenza non c'è bisogno di avere una coscienza.

Come è già stato detto, la coscienza va al di là della sfera che i nostri sensi riescono a cogliere. E' metafisica e proviene dalla fonte originaria dell'anima, dallo Spirito di Dio, tramite la nostra anima. La coscienza racchiude in sé la forza della vita. Per mezzo della coscienza agisce la Legge Assoluta, il Divino, che misura con il metro assoluto. Ne consegue che, se la nostra coscienza è intatta e si fa sentire, essa ci indica la via e ci dà consigli che portano al bene. Se prestiamo ascolto al Divino, alla coscienza pura, essa ci porta verso il cielo, ci riconduce nell'eterna Patria, nell'Assoluto, nell'Essere spirituale puro, dal quale siamo provenuti e dove un giorno vivremo di nuovo nell'eternità. Il cammino della nostra anima verso questa meta passa attraverso l'“aldilà“, attraverso le sfere di purificazione.
Possiamo replicare con molte argomentazioni. Possiamo oscurare la nostra coscienza o metterla addirittura a tacere con il concetto secondo il quale “non esiste una vita dopo la vita terrena“. Tuttavia, nonostante la nostra ignoranza, ogni uomo ha un'anima che esiste in eterno e che, prima o poi, si troverà davanti alle pareti di nebbia impenetrabili al di là dello spazio e del tempo, dato che, quale essere umano, si è rinchiu­sa nel “non voler sa­pere“, in una fuga comoda, nel rifiuto della responsabilità davanti a Dio, affermando che “esiste solo l'aldiqua; l'aldilà non esiste“.
Chi si occupa in modo profondo delle parole “vivere per continuare a vivere“ e “coscienza“ si libera a poco a poco dagli aspetti oscuri, nebulosi ed enigmatici che la maggior parte degli uomini collega ancora con la “morte“.
Per molti la parola “morte“ presenta soltanto tante insidie che qualcuno definisce come “la fine“. La parola “morte“ racchiude una via poco chiara segnata da sofferenze, a volte già nell'aldiqua, ma di certo nell'aldilà, quando l'anima getta uno sguardo nella propria spirale della vita.
L'ignoranza spirituale ha sempre come conseguenza l'oscurità, la lontananza dalla luce. Di conseguenza la nostra coscienza è limitata a tre dimensioni e non siamo in gra­do di cogliere la portata dei nostri sentimenti, dei nostri pensieri e delle nostre azioni. Crediamo di essere liberi e in realtà ci culliamo soltanto in una falsa sicurezza, poiché ciò che l'uomo semina, lo raccoglierà. Morire in modo consapevole, invece, vuol dire volgere lo sguardo verso la luce; l'anima scivola nella vita eterna che non conosce la morte, né le tenebre.


Indice:

  • Premessa
  • Una parola umana è un concetto che può avere molti contenuti
  • Si preferisce allontanare dalla propria coscienza il pensiero della morte
  • La morte spirituale è cecità a livello spirituale - un'esistenza condotta nell'ombra, nell'irrealtà
  • La vita è una corrente di energia divina fluente e inesauribile (forza di luce). Avvolto nell'essere umano si trova l'essere di luce che proviene da Dio
  • Dio, la vita, parla all'uomo tramite i moti positivi della coscienza. Non esiste alcuna vita dopo la vita terrena? Ignoranza spirituale – una prigione per la nostra anima
  • Giungere dalla paura della morte a un modo di vivere consapevole, alla sicurezza, alla calma e ad una stabilità interiore tramite l'autoconoscenza
  • Chi impara a comprendere la propria vita non ha più paura della morte
  • L'esistenza terrena è un capitolo della vita che l'uomo può utilizzare e impostare in modo positivo
  • La vita, l'energia universale, inonda tutto il cosmo. Come esseri umani ne vediamo solo una minima parte
  • Il processo della morte – la nostra anima immortale si stacca dal nostro corpo fisico

  • La natura non conosce distruzione, ma solo trasformazione
  • Vivere in modo consapevole significa confrontarsi con la vita
  • Le istituzioni ecclesiastiche non sanno dare una risposta alle domande sul “vivere e morire per continuare a vivere”
  • L'aldilà è forse un'assurdità? I nostri pregiudizi indicano che non abbiamo una mente analitica
  • Gli insegnamenti della chiesa non portano i fedeli alla prova dell'esistenza di Dio
  • Il diritto terreno e i suoi criteri per stabilire il “valore stimato“. Nell'aldilà vale la giustizia di Dio
  • La struttura dell'anima di sostanza più sottile e del corpo fisico
  • I pericoli in cui si incorre prendendo contatto con i mondi dell'aldilà
  • Se osserviamo in modo analitico la nostra esistenza terrena, essa ci dà indicazioni sull'esistenza di una vita illimitata
  • Chi si basa su un modo di pensare dettato dalla mente, dall'intelletto, non comprende lo Spirito dell'infinito
  • L'irradiazione dell'anima segna l'uomo e indica ciò che egli ha memorizzato
  • Le vesti che avvolgono l'anima nell'aldilà -Un aiuto per riconoscere le colpe provenienti dai giorni terreni trascorsi
  • Il simile attira il simile. I geni dell'uomo hanno un ruolo determinante
  • Se il potenziale energetico donato per una vita terrena viene consumato più rapidamente del previsto, sprecando la forza vitale, ne può conseguire una morte prematura
  • Il ciclo della natura ci indica i processi evolutivi nel cammino della vita dell'uomo. La vita non conosce stasi
  • L'anima di una persona scontrosa, che continua a rimuginare ed è amareggiata, entra nei regni intermedi come essere spiritualmente morto
  • Il Cristo va incontro di molti passi a chi si impegna seriamente a cambiare i propri pensieri
  • L'uomo consapevole della dimensione universale muore senza agonia. Ogni vita terrena è un dono fatto dall'Eterno a Suo figlio
  • I processi che avvengono nel sonno profondo, che è il “fratello minore della morte“. Il “nastro d'argento“, ossia il nastro informativo che collega l'anima e l'uomo
  • Il cosiddetto “defunto“ non sempre è morto. L'anima che non riesce a staccarsi in tempo dal corpo soffre dolori e tormenti inimmaginabili
  • Il decesso di una persona che è vissuta nella consapevolezza di Dio. Essa muore con dignità
  • L'uomo si libera dalle proprie colpe soltanto se riconosce la propria parte nel rapporto negativo con i suoi simili e la sistema con l'aiuto del Cristo-Dio
  • Non conoscendo queste cose, si possono eventualmente infliggere sofferenze e dolori indicibili ad una persona in punto di morte
  • La situazione disperata di alcune anime dopo che hanno lasciato il corpo
  • Il cammino di ogni anima ha come meta il ritorno alla casa del Padre. L'anima che si è staccata dal corpo si trova in uno stato diverso di aggregazione
  • L'anima rivede la sua vita terrena. Essa prova sul proprio corpo le sofferenze che ha inflitto agli altri
  • Le vittime di atti di violenza, in veste di anime cercano il colpevole per vendicarsi su di lui
  • Le anime trasmettono le loro frequenze. Esse sono in grado di influenzare persone che hanno lo stesso tipo di irradiazione
  • Le anime che restano vicine alla terra si muovono nelle immagini del loro passato. Alcune anime si “impossessano” di altri esseri umani o li “circondano” per vivere i propri desideri
  • Il respiro proviene da Dio. Esso è la vita dell'anima e dell'involucro perituro. Dopo che l'uomo ha espirato per l'ultima volta, l'anima continua a respirare in un altro ritmo
  • Il modo in cui l'uomo imposta la propria esistenza determina la vita della sua anima nell'aldilà. Il suo angelo custode ed altri esseri di luce le sono a fianco per consigliarla
  • Il compito specifico di un'anima per la sua vita terrena. “Chi non vuole ascoltare consigli dovrà imparare a sue spese”
  • Nell'ora della sua morte l'uomo non può più cambiare le condizioni della sua anima. Vale soltanto: l'anima è leggera o pesante?
  • “Cielo“ e “inferno“ sono livelli di coscienza dell'anima creati dall'uomo stesso
  • Le anime legate alla terra influenzano e manipolano certe persone; la cronaca atmosferica “scende sulla terra come una pioggia“. Chi non si basa su valori etici e morali più elevati rimane spesso una persona manovrata
  • Nella propria giornata l'uomo determina come sarà il suo “dopo”
  • Quando il film della vita gira a ritroso. Mentre gira in avanti – fino a 40-48 anni - si forma la matrice per la successiva incarnazione
  • Dio ha portato la Religione Interiore, la religione del cuore. Essa rende superflua la religione esteriore
  • L'intervento più grave effettuato sulla Religione Interiore è stato quello di togliere la reincarnazione dagli insegnamenti dei saggi e dei profeti
  • Non è Dio che ha condotto gli uomini su una via errata, bensì la casta sacerdotale che voleva legare a sé gli uomini
  • Prendete coscienza della grandezza che si trova in voi! L'uomo dovrebbe far maturare il seme della sua vita, il nucleo centrale
  • Il cammino percorso dall'anima dalla luce fino a divenire un essere umano nella materia
  • La meta del viaggio dell'uomo – il suo compito per fare ritorno alla sua vera origine
  • Solo la stabilità interiore porta a vivere in modo dinamico e ad agire nello Spirito di Dio
  • Il ponte verso Dio è dato dal vivere nella consapevolezza del profondo collegamento tra Dio, l'uomo, i regni della natura e il cosmo
  • Tra la semina e il raccolto c'è il periodo della maturazione nel quale, nel corso della vita terrena, possiamo riconoscere e sistemare le nostre cause prima che si manifestino gli effetti
  • I segni dei tempi sono evidenti. Ognuno deve chiedersi se non ha una parte di responsabilità per il disastro in cui si trova il mondo odierno. Ognuno può decidersi ogni giorno: per Dio o contro Dio

 

 

 
 

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