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“Noi siamo ciò che desideriamo”, dicono gli antichi saggi indiani, “Come
un uomo agisce così egli diventa. Com’è il desiderio di un uomo, così è
il suo destino”. “Noi siamo ciò che pensiamo” disse Buddha, “Tutto
quello che siamo nasce con i nostri pensieri. Con i nostri pensieri
creiamo il mondo”.
Desiderio, volontà, pensiero, azione, risultato dell’azione: ciascun
individuo ha la possibilità di progettare e decidere il proprio futuro
attraverso l’uso sapiente della volontà, della propria capacità di
visualizzare, del deliberato impegno nell’elevare la qualità dei propri
contenuti psichici.
La modificazione dei desideri implica la modificazione dei propri
contenuti mentali, di quelle forze e di quelle tendenze spesso inconsce,
cui la mente non ha accesso, ma che si manifestano spesso attraverso la
dimensione onirica.
E’ il pensiero profondo
che possiede la maggiore potenza creatrice, positiva o negativa che sia.
Il contatto con l’inconscio è la chiave per accedere ai comparti della
psiche che strutturano la realtà. L’inconscio nutre i nostri sogni ad
occhi chiusi e quelli ad occhi aperti, e ne è a sua volta nutrito.
Negli ultimi anni gli psicologi si sono sempre più interessati ai sogni
lucidi, un tipo di sogno in cui il sognatore conserva piena coscienza
dello stato di veglia ed è consapevole del fatto che sta sognando. Oltre
al fattore della coscienza, a differenza dei sogni normali nei quali il
sognatore è principalmente un partecipante passivo, in un sogno lucido
il sognatore è spesso in grado di gestire il sogno in vari modi: può
trasformare incubi in esperienze piacevoli, cambiarne l’ambientazione,
appellarsi ad individui o situazioni particolari. I sogni lucidi sono
anche molto più intensi e soffusi di vitalità dei sogni ordinari: tutto
è vibrante e pieno di energia. Quanti studiano i sogni lucidi credono
che questi possano condurre a nuovi metodi per stimolare la crescita
personale, accrescere la fiducia in sé stessi, promuovere la salute
mentale e fisica e facilitare una soluzione creativa dei problemi .
Quello che affrontiamo in questo testo è un viaggio all’interno della
cultura antico indiana alla ricerca del più lucido fra tutti i sogni,
del più luminoso e colorato, del più elevato, di quello la cui
realizzazione porta con sé l’appagamento di qualsiasi altro desiderio.
Questo è sognare Vaikuntha: più dell’Eldorado, più della Terra Promessa,
perché è realizzabile da parte di ciascuno, in questa esistenza. E’ il
sogno che sta racchiuso nel cuore di ogni individuo, uomo o donna,
giovane o vecchio, sano o malato, ricco o povero, di qualsiasi credo
politico o religioso, di qualsiasi etnia. E’ il più intimo dei sogni,
eppure al tempo stesso il più universale, perché la sua realizzazione
produce armonia con il creato e le creature, un pensiero ed un
comportamento etici ed ecologici, del tutto, e naturalmente, rispettosi.
Come tutti i sogni più grandi, comporta impegno per la sua
realizzazione, ma l’apparente fatica, con la pratica, si trasforma in
gioia ed entusiasmo duraturi.
Vaikuntha non si può sognare ad occhi chiusi senza desiderarla
ardentemente ad occhi aperti, e quando ardentemente la si desidera, essa
si manifesta anche allorquando abbassiamo le palpebre e ritiriamo i
sensi dagli oggetti del mondo fenomenico. Vaikuntha ci chiama, perché
noi tutti la conosciamo, anche se non la ricordiamo più, anche se ce ne
siamo così tanto allontanati. E’ la nostra naturale dimora, la nostra
dimensione reale. Per questo, anche quando non ne siamo consapevoli, la
sogniamo. Come accade ad un raggio di luce che si rifrange in un prisma,
Vaikuntha, passando attraverso lo spettro della nostra coscienza
condizionata, acquisisce forme molteplici, spesso lontanissime dalla sua
essenza, talvolta persino dolorose.
La tradizione dei Veda, la scienza dello Yoga e della Bhakti sono le
guide al raggiungimento delle vette luminose della supercoscienza, un
dono che integra oggetto e soggetto, che armonizza ponendo gli elementi
al loro giusto posto, perché solo alla luce dell’individuazione del sé
possiamo comprendere la bellezza di questo universo fenomenico, il
messaggio della natura, l’ordine di ogni cosa intorno a noi e di
ciascuno di noi in tutte le cose.
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