Autore:  Austin Osman Spare

Coniglio Editore

Collana Fuori dal Tempo

Pagg. 112 - € 12,50

 

 
   

ANATEMA DI ZOS

DISCORSO AGLI IPOCRITI

 

Questo libro è un attacco senza pietà contro ogni istituzione e ogni moralismo lanciato attraverso le parole di una divinità, Zos, che disprezza e rifiuta i suoi fedeli. Un testo di attualità che anticipa nello stile e nella potenza visionaria l'immaginario iconoclasta e distruttivo di William Burroughs. Un libro violentissimo, sospeso tra la riflessione filosofica e il flusso di coscienza. Spare è stato un vero punk degli anni 20 e, con le sue opere e con la sua vita, ha anticipato tendenze e comportamenti che hanno avuto larga diffusione solo negli ultimi decenni del secolo. Il libro è completato da una scelta di illustrazioni di Spare, che prima del suo volontario ritiro era considerato uno degli artisti più grandi dell'epoca, e da due saggi che inquadrano la sua singolare vicenda umana e la sua influenza sulla cultura contemporanea.

«E voi cerchereste la salvezza? Salvezza forse del vostro intestino malato; credenze distorte: desideri perversi. I vostri precetti presi a prestito e le preghiere sono fetore per tutte le buone narici!»

«Siate maledetti, voi che verrete perseguitati a causa mia. Poiché io vi dico che sono la pura CONVENZIONE, la malvagità totale, la perversione, e niente di buono – per voi»

«Senza ipocrisia o paura voi potrete realizzare i vostri desideri. Chi, dunque, infrangerà le regole e vivrà nella trasgressione sarà in sintonia con il Cielo»

Anatema di Zos, pubblicato nel 1927 dall’artista e occultista inglese Austin Osman Spare, è un testo violento e pericoloso, arcaico e di sconvolgente attualità. Uno sfogo rabbioso e gonfio d’amarezza contro il moralismo, la religione ufficiale, le convenzioni estetiche e sociali lanciato per bocca di Zos, alter ego dell’autore dagli ostentati attributi satanici. Ma Zos non è l’Anticristo che inganna e perverte, non pontifica da un pulpito, ma urla da un recinto di capre. Questo “diavolo” rifiuta di ammaestrare e insulta la folla dei seguaci, in una prosa violenta e ossessiva che si apre a improvvise accensioni poetiche.
Come in William Burroughs e in Antonin Artaud, dietro la ferocia c’è la rivendicazione ostinata di una libertà profonda, il segno di una visione complessa e originale che anticipa le ansie e le utopie del presente.
Il testo qui proposto è accompagnato dalla versione originale inglese, e seguito da Un libro di satiri (A book of Satyrs, 1907), sequenza di immagini allegoriche che anticipa in forma grafica i temi e lo spirito dell’Anatema.
Completano il volume un testo introduttivo di Kenneth Grant, esecutore letterario di Spare, e una postfazione in versi del poeta Antonio Veneziani.

Austin Osman Spare (Londra, 1886–1956) fu artista e stregone. Raggiunse giovanissimo il successo e, altrettanto rapidamente, lo perse a causa della devozione al suo credo occulto, della vita sregolata e del rifiuto intransigente del moralismo e delle convenzioni sociali. Nei suoi libri la sperimentazione grafica e verbale è anche il veicolo per una visione filosofica e per una pratica magica assolutamente originali.