MOSCA – Gli alieni esistono. E spesso hanno sorvolato, con le loro
astronavi, la Russia. A rivelarlo sono documenti dei servizi segreti
sovietici (Kgb), pubblicati dalla stampa sovietica. Le immagini, apparse sul
quotidiano Komsomolskaya Pravda, attestano infatti ufficialmente
avvistamenti di astronavi aliene in Russia per la prima volta dopo la caduta
dell'Urss.
I documenti resi noti provengono dagli archivi del Kgb, consegnati nel 1991
al cosmonauta Pavel Popovic presidente della Associazione Ufologica Panrussa
che da tempo li aveva richiesti. In una lettera al cosmonauta, un generale
pluridecorato, il Kgb spiega che benché i servizi segreti non fossero
preposti direttamente all'accertamento dell'esistenza degli extraterrestri,
avevano continuato per anni a raccogliere materiale e testimonianze in
merito.
Secondo il primo rapporto pubblicato dalla 'Komsomolskaya Pravda', nel
giugno del 1989 tre astronavi aliene sorvolarono il poligono atomico di
Kapustin Jar nella regione di Astrakhan, nella Russia meridionale.
Le astronavi, a forma di disco del diametro di 4-5 metri con una cupola
luminosa - avvistate dai militari, tra cui ufficiali e sottufficiali che
riferirono ad un agente del Kgb sul posto - si avvicinavano e allontanavano
e nel momento in cui erano più vicine si trovarono ad un'altezza da terra
tra 20 e 60 metri. E a un certo punto, secondo le testimonianze dei militari
che erano ad una distanza di circa 300 metri dagli Ufo, questi scattarono
apparentemente delle 'foto' del poligono emettendo un forte raggio di luce.
Il comando del poligono fece decollare un caccia per intercettare gli Ufo,
ma senza però riuscirci in quanto le astronavi si allontanavano rapidamente
ad ogni tentativo di contatto.
U FO: IL KGB APRE I SUOI «X-FILES» (LA STAMPA - 06 FEBBRAIO 2003)
MOSCA - Incontri ravvicinati del terzo tipo con il Kgb. L´opinione diffusa
che negli archivi della Lubjanka sono contenute le risposte a tutti i
misteri dell´universo viene riconfermata: il più terribile servizio segreto
del mondo spiava anche i dischi volanti. Non a caso l´agente Fox Mulder per
alcune puntate di «X-files» ha seguito una pista russa nella sua ricerca
degli alieni. Con la stessa meticolosità con la quale seguiva le mosse degli
avversari americani, pedinava i dissidenti e rubava segreti strategici, il
Kgb registrava e documentava apparizioni di dischi volanti nel cielo dell´ex
impero. Il «Project Ufo» dei servizi segreti sovietici è stato rivelato ieri
dal quotidiano «Komsomolskaja Pravda», che è riuscito a mettere le mani
sulla famosa «busta blu», della quale per anni si sono narrate leggende
negli ambienti degli studiosi di fenomeni sovrannaturali. Il 24 ottobre 1991
è stata inviata al cosmonauta Pavel Popovich, all´epoca capo
dell´associazione ufologica pansovietica, dal vicepresidente del Kgb Sham.
In una lettera su carta intestata che porta lo stemma dell´Urss con falce e
martello e la temibile scritta «Comitato per la sicurezza statale» (Kgb
appunto), Sham informa il «compagno Popovich» che il suo ente non si occupa
di «raccolta e analisi sistematica di informazioni su fenomeni anomali», ma
la Lubjanka riceve in merito segnalazioni da «organizzazioni e cittadini».
La «busta blu» contiene appunto le copie di queste segnalazioni: 124
cartelle battute a macchina, con l´appunto di Sham «non segreto». Ma non
sono racconti di visioni di testimoni casuali, appassionati di film di
fantascienza: quasi tutte le testimonianze sono rapporti ufficiali di
militari dell´ex Armata Rossa, scritti con il linguaggio secco e burocratico
del documento di servizio, resoconti precisi di fenomeni inspiegabili. Gli
autori degli «X-files» del Kgb erano persone equilibrate che avevano
ricevuto un addestramento specifico, poco inclini a voli di fantasia e -
presumibilmente almeno - sobrie, in quanto erano in servizio. Uno degli
avvistamenti più strani raccontati dalla «busta blu» è avvenuto nella zona
di Kapustin Jar, nella regione di Astrakhan, alla foce del Volga. La sera
del 28 luglio 1989 un gruppo di militari hanno osservato tre oggetti non
identificati che per alcune ore hanno sorvolato la loro guarnigione e i
dintorni. Il sottufficiale Valerij Voloshin ha accluso al suo rapporto
perfino un disegno dell´Ufo: sembra il casco di un soldato e secondo lui
aveva un diametro di 4-5 metri. Emanava una debole fosforescenza verde,
lampeggiava «come il flash di una macchina fotografica» e ogni tanto
lanciava raggi verso il basso. Per due ore ha girato intorno alla base
militare, spostandosi rapidamente «in verticale o di lato», scrive Voloshin,
per poi fermarsi a lungo sopra gli edifici, sospeso ad appena 20-60 metri
dal suolo. Il soldato Dmitrij Tishaev, che aveva osservato il fenomeno
insieme a Voloshin, aggiunge che l´oggetto non identificato era silenzioso:
«A un certo punto si è illuminato, sembrava una lampada, piccole lucine
correvano lungo il fianco». Il soldato Kulik ritiene che l´ufo avesse la
forma di un sigaro che lampeggiava di vari colori, e non era solo: il
ragazzo parla anche di una «palla di fuoco, così accecante che gli occhi
facevano male a guardarla», che ha cercato di sollevarsi da terra verso il
primo disco, senza riuscirci. Probabilmente non gli aveva fatto nessuna
paura: Kulik definisce come «il più interessante» il momento quando l´Ufo si
è lanciato verso gli osservatori a enorme velocità, per poi fermarsi
all´improvviso. Testimonianze che assomigliano a decine di altri
avvistamenti in tutte le parti del mondo, ma con una differenza
fondamentale: i loro autori non avevano mai visto un film di Spielberg. Per
Voloshin e compagni, cresciuti nell´Urss materialista, un oggetto volante
poteva essere solo un apparecchio del nemico. Kapustin Jar è un poligono di
armi nucleari e chimiche, e per quanto un censore del Kgb abbia cancellato
nei rapporti il nome della base militare, dai riferimenti si capisce che si
trattava di un deposito di missili strategici. Di qui i rapporti
particolareggiati e precisi, i cui autori cercano di attenersi ai fatti, per
quanto possano sembrare strani. L´unico a lanciare l´ipotesi extraterrestre
è il capitano Cernikov che parla di «disco volante». Ma per Voloshin si
tratta chiaramente di spionaggio: non a caso scrive che «l´oggetto
lampeggiava irregolarmente, come se stesse fotografando». Il sottoufficiale
segnala anche i punti che hanno suscitato l´interesse maggiore dell´Ufo: si
è soffermato a lungo soprattutto sopra i magazzini dei missili, sulla
stazione ferroviaria della guarnigione, mentre non ha mostrato interesse per
le abitazioni. Quanto la cosa sia stata presa sul serio lo dimostra il fatto
che, su allarme di Voloshin, si alza in volo un caccia, ma l´Ufo è sfuggito
all´intercettazione senza fatica. Singolare infine la data dell´invio della
«busta blu», il 24 ottobre 1991. Erano passati solo due mesi dal fallimento
del golpe comunista, il regime era crollato, Gorbaciov al Cremlino aveva i
giorni contati. Il Kgb aveva in testa faccende ben più importanti dei dischi
volanti: il «Comitato» era in fase di smantellamento, gli uffici erano
invasi dal fumo di documenti segreti bruciati. Ma qualcuno ha voluto salvare
e rendere pubblici gli «X-files». O almeno una parte del dossier ufologico
del Kgb.