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Nell’accostarsi alla
fenomenologia del sacro come categoria esistenziale radicata nelle
profondità della psiche collettiva, Dupront fa qui convergere l’analisi
su due atti religiosi essenziali per l’Occidente cristiano, la crociata
e il pellegrinaggio, indagati rispettivamente attraverso l’esame delle
cronache della prima spedizione in Terrasanta e la ricostruzione dei
culti mariani di Lourdes e Rocamadour.
Nella rievocazione partecipe di Dupront, l’esemplificazione storica
diviene occasione per recuperare il complesso universo mentale senza
tempo, fatto di slanci escatologici, angosce e speranze esistenziali,
desiderio e pienezza di vita eterna, che si agita dietro quei fatti
storici e che ci e restituito nella sua intensita e freschezza di
vissuto umano. La lezione di Dupront e chiara: anche i nostri tempi, che
si vogliono lontani dal mondo del sacro, ne portano in se, sia pure solo
allo stato di latenza, i contenuti, le immagini, le pulsioni, in quanto
"strutture esistenziali" originarie dell’uomo occidentale. |
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Alphonse Dupront
(1905-1990) e stato professore di Storia contemporanea alla Sorbona e
direttore di studi alla Ecole Pratique des Hautes Etudes di Parigi. Si e
occupato della storia e del mito della crociata, del mondo conciliare e
controriformistico, dell’eta preilluministica. Nei suoi lavori,
caratterizzati da una particolare sensibilita per i problemi di
antropologia religiosa e di storia della psicologia collettiva, ha
coniugato gli strumenti messi a profitto dalla semantica storica, dalla
storia quantitativa, dallo studio della iconografia e dalla ricerca
etnoantropologica. |