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Ognuno di noi almeno una volta si è
posto quesiti sul significato della propria vita ed ha cercato di darsi
un’immagine di Dio.
Il Serpente nasce proprio da queste domande, dall’esigenza di riordinare i
pensieri sui perché che ci assillano. É il tentativo di dare una risposta di
senso compiuto a quesiti della sfera metafisica che normalmente giudichiamo
trascendere dalla nostra volontà.
Da cosa nascono i nostri interrogativi sul creato e su dio? Dalla necessità
di trovare noi stessi e di dare una spiegazione all’ esistenza e alle nostre
esperienze.
Creare un diario è stato necessario per organizzare gli appunti delle mie
riflessioni, fissare idee ancora da digerire per potervi ritornare in
seguito.
Il perché del titolo? Contrariamente a quanto si possa pensare, la
simbologia del serpente, al di là della connotazione negativa diffusa,
simboleggia il sapere profondo. Da una lettura più attenta della metafora
del “Giardino dell’Eden” il serpente deve infatti essere rivalutato come il
“portatore di Conoscenza” per Adamo ed Eva.
L’analisi della copertina da già un idea dello scritto: l’Ouroboros, il
serpente che si morde la coda, nella tradizione rappresenta la ciclicità
degli eventi: si ricongiunge a se stesso formando una sorta di cerchio
magico all’interno del quale si può inscrivere il cammino sapienziale
dell’uomo. Il neofita che cerca “la verità” è rappresentato dalla stella a 5
punte con un vertice rivolto verso l’alto, a simboleggiare la sua tensione
verso la ricerca spasmodica di Dio. A corredo del neofita stanno i simboli
alchemici dell’opera e degli elementi di natura, attraverso lo studio dei
quali si potrà giungere a carpire la “Quintessenza”, la pietra filosofale
degli alchimisti. Il rosso e il blu simboleggiano la dottrina dei contrari
che regola l’apprendimento durante il percorso dell’”opera”, il viola al
centro è la sintesi del bipolarismo che porta alla consapevolezza, il verde
in basso nello spazio dedicato al lume, rappresenta la condizione di chi
inizia l’opera: questa precisa tonalità risulta infatti dal negativo del
viola ottenuto come media del gradiente di rosso e blu puri.
Se ci addentriamo nello studio delle religioni e delle filosofie, presto ci
rendiamo conto di vivere in un mondo illusorio fatto di “verità costruite”,
nella “dimensione di MAYA” come direbbero gli Induisti.
Se vogliamo diradare la coltre dell’apparenza siamo costretti a mettere in
discussione tutto ciò che la nostra educazione e la morale comune ci hanno
insegnato.
Il cammino è scomodo, faticoso e crea confusione, ma la prosecuzione del
percorso ripaga dei patimenti.
Il mio scopo, attraverso la stesura de “Il SERPENTE” non è piazzarvi innanzi
una serie di dogmi, ma destare in voi curiosità e spirito critico, dando
magari una mano a trovare la vostra strada.
Ricordatevi che la realtà si vince trascendendola.
L'autore Alessandro Troisi è nato a Sanremo il 5
aprile 1974; si è laureato in Scienze Politiche presso l'università degli
studi di Torino nel 1999. Attualmente risiede a Ventimiglia e da parecchio
tempo si interessa di tematiche religiose, filosofiche ed esoteriche.
In quest'opera prima trae la fila di una sofferta indagine introspettiva che
dura ormai da anni, Scopo de "Il serpente" secondo l'atore è "spingervi a
cercare la 'vostra' verità". Se siete pronti a mettere in discussione tutto
ciò che ritenete certo per poter giungere ad un più alto grado di
conoscenza, allora questo potrebbe essere il testo che fa per voi.
LIBRERIA DI MISTERIA
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