Puntuale come un orologio, quando esce un film
di successo, è diventato un trend far uscire (prima o dopo) il
cosiddetto merchandising. E’ il caso de “Indiana Jones e il
teschio di cristallo” e, puntuale come sempre, arriva il
libro “Il mistero dei teschi di cristallo”. Per fortuna con Indiana
Jones non c’entra niente.
Sebastiano Fusco,
giornalista poliedrico, scrive un libro in forma di romanzo sui famosi
teschi di cristallo, manifatture più o meno (ig)note, circondate di
mistero, il più delle volte artefatto e confezionato ad arte.
Il protagonista del romanzo in questione,
ricercatore e giornalista scientifico (probabile alterego dell’autore)
si trova suo malgrado ad investigare sui manufatti antropomorfi.
Rappresentano teschi umani? O forse sono teschi
alieni? Come hanno potuto delle civiltà così antiche, con mezzi così
limitati, creare un oggetto che perfino oggi risulta impossibile
costruire con la stessa efficacia? E poi, perché nel London
Museum davanti a quel teschio di cristallo la gente
impazzisce, fa cose strane e addirittura, c’è chi dice che si muova da
solo?
Un’indagine che nasce più come una curiosità ma
che nasconde situazioni e misteri ad altro rischio.
“Il mistero dei teschi di cristallo”
è un romanzo di lettura non impegnativa, confezionato in modo più che
dignitoso sulla falsa riga dei grandi romanzi sui misteri irrisolti,
da “Il codice Da Vinci” al “Mistero di Rennes
Les Chateau”, passando per le sempre verdi piramidi.
Personaggi plausibili, uomini della strada,
circondano una trama sempre interessante e con qualche colpo di scena
ben assestato che forse, nella prima parte, si lascia andare a
lungaggini un po’ marcate sulla genesi dei manufatti e sull’aneddotica
comune che li circonda.
Un libro ben scritto e raccontato, che non
deluderà gli appassionati di mistero.
Articolo di: Mario Fazio
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