Incarnazioni dell'Amore!
Oggi si sono tenute numerose discussioni e considerazioni nel campo
dell'insegnamento, ma noi dobbiamo innanzitutto cercare di capire il vero
significato di educazione. Possiamo leggere tutti i libri disponibili e
saperne spiegare il significato, ma ciò non ci autorizza ad affermare di
essere una persona colta.
Oggi, nel mondo, ci sono parecchie persone di
elevata istruzione, ma quale trasformazione e quale potere discriminante
hanno raggiunto con la loro erudizione? Quale beneficio ha ricavato il
mondo da queste persone cosiddette "colte"? Nessuno cerca di
comprendere e di valutare quest'aspetto. Solo se una persona istruita
volgerà la sua visione all'interno, sarà in grado di capire il vero
significato e la filosofia dell'educazione; invece, la gente utilizza la
propria intelligenza soltanto per questioni materiali.
Tuttavia, ci sono alcuni che svolgono ricerche sulla
natura dell'Âtma Tattva, il Principio Atmico. Poiché attribuiamo grande
importanza all'indagine relativa alla natura del Principio Atmico, abbiamo
inserito questa
concezione nel corso M.B.A. dell'Istituto Shrî Sathya Sai di Studi
Superiori. Le sillabe M.B.A. significano comprendere la natura della
mente, del corpo fisico e dell'Âtma (rispettivamente, 'M' = mind; 'B' =
body; 'A' =
Âtma - N.d.T.).
È più facile capire la natura della mente e del
corpo, ma comprendere la natura dell'Âtma non è così semplice. Nessuno
riesce a capire che cosa sia l'Âtma: non ha forma, ed è pura
Consapevolezza. Persino le persone colte non sono in grado di comprendere
che il Principio Atmico è Consapevolezza. I più sanno arrivare sino allo
stadio del conscio. Qualcun altro sa raggiungere lo stadio successivo
della coscienza; ma il fatto è che l'uomo, oggi, non è in grado di
capire il Principio del Sé, che è pura Consapevolezza.
Solo se l'uomo capisce che cos'è il conscio sarà
poi in grado di capire che cos'è la coscienza; e solo quando sa capire la
coscienza riuscirà veramente a comprendere il Principio della
Consapevolezza. Pertanto, le tre categorie di conscio, coscienza e
Consapevolezza sono collegate tra loro.
Cari studenti!
Voi potete pensare che la spiritualità sia troppo astratta e poco
comprensibile. Il Principio dell'Âtma non può essere compreso e
realizzato sviluppando semplicemente la conoscenza materiale; infatti, il
Principio
Divino esula dalla sfera della conoscenza materiale: è trascendentale, è
Conoscenza Fondamentale. Esso è alla base di tutta la conoscenza fisica,
materiale e profana.
Cari studenti!
Forse avete l'errata impressione che la spiritualità sia qualcosa di
impossibile a comprendersi, ma non è esatto. Spiritualità è
Consapevolezza: ciò ha un profondo significato. Che cos'è la
consapevolezza? La nostra abituale comprensione di questo termine è
"consapevolezza di un particolare
oggetto o di un particolare aspetto".
Prendete ad esempio questo oggetto (mostrando un
fazzoletto - N.d.T.); se ci si chiede che cosa sia, la risposta è che si
tratta di un fazzoletto. La conoscenza dell'oggetto viene ritenuta
consapevolezza. Se vi chiedo (mostrando un fiore - N.d.T.) che cosa sia,
voi rispondete che è un fiore.
Anche questa è considerata consapevolezza. Tutte queste sono, però, le
forme esteriori di diversi oggetti materiali. Questa è una stoffa
(mostrando il fazzoletto - N.d.T.). Qual è la base di questo tessuto? Il
filo; e qual è la base del filo? Il cotone. Perciò, questa stoffa non può
essere fatta senza filo e senza cotone. Il cotone è l'oggetto
fondamentale che costituisce la base del filo e della stoffa.
Sfortunatamente, oggi noi riconosciamo solo la
stoffa, ma non l'oggetto fondamentale che sta alla base del tessuto, cioè
il cotone. È invece di importanza primaria riconoscere il Principio
Atmico, che è alla radice di
ogni conoscenza. Se si sa comprendere il Principio dell'Âtma, si può
facilmente capire qualsiasi altro aspetto.
Che cos'è il Principio Atmico? Facciamo un esempio.
Il nostro corpo fisico ha parecchie membra e organi che funzionano
continuamente; ma che cos'è che fa funzionare gli organi del corpo? Noi
prendiamo un certo oggetto con una mano; diciamo un fiore. Che cosa
conferisce forza alla mano in modo che tenga quel fiore? Noi odoriamo il
fiore. Da dove proviene il potere dell'olfatto? Non facciamo alcuno sforzo
per capire e riconoscere la sorgente interiore di tutti questi poteri,
vale a dire il Principio dell'Âtma.
Noi diciamo: "Questa è la mia mano, la mia
gamba, il mio dito, la mia testa", ecc. Ma chi sei tu? Questo '"tu"
deve essere prima capito, in modo che poi possiate dire "la mia mano,
la mia gamba, il mio dito, la mia testa", ecc. Di chi è questa
testa? Di chi è questa gamba? Se non capite questo aspetto, come potete
dire "io" e "mio"? Il Vedanta è quella conoscenza che
si occupa di "chi sei tu?" e "chi sono io?", ma
nessuno fa alcuno sforzo per ricercare dentro di sé il "chi sono io?".
La domanda fondamentale in merito alla base di ogni
cosa in questo universo è: "Chi sono io?" Se un uomo capisce
questo "Io" allora ha capito tutto il resto.La spiritualità non
è qualcosa d'incomprensibile o un futile
esercizio. C'è un Principio Fondamentale nell'universo che è il Motore
Primo; dobbiamo quindi sforzarci di comprendere questo Principio
Fondamentale.
Incarnazioni dell'Amore!
Che cos'è l'Amore? Qual è la sua natura? Da dove trae origine? Può, un
essere umano, vivere senza amore? È impossibile. Ecco perché si dice:
"L'Amore è Dio; vivete nell'Amore". Dovete capire questo
Principio d'Amore che è la base di tutto ciò che esiste in questo
universo. Senza Amore non può esserci vita nel mondo. C'è un potere di
fondo che permea l'intero universo, ed è la Verità. Che cos'è la Verità?
Si afferma che la Verità è Trikâlâbadhyam Satyam, vale a dire sempre
presente nelle tre dimensioni di
tempo: passato, presente e futuro. Tuttavia, non possiamo pervenire a una
conclusione solo sulla base di quel detto. Satyam, la Verità, trascende
il tempo. Non esiste una forma tangibile per il concetto di Verità, ma c'è
un significato. Noi diciamo: "La Verità è Dio; l'Amore è
Dio". Continuiamo a ripetere la parola "Dio" e la usiamo in
diverse circostanze. Persino un ateo dice "Oh, Dio mio!" quando
commette un errore. La gente usa la parola 'Dio' anche senza conoscerne il
significato; tuttavia, nessuno è in grado di definire il termine in modo
appropriato, e analogamente nessuno sa definire il termine 'Verità'. Il
metodo più idoneo è quello della propria esperienza.
Come si può descrivere correttamente
quell'esperienza? Ad esempio, uno può continuare a ripetere all'infinito
1+1 = 2; 2 + 2 = 4; 2 - 1 = 1, ecc., ma può soltanto ripetere il più e
il meno; nessuno è in grado di definire la base del calcolo. Noi sappiamo
indicare i nomi di vari oggetti esistenti nel mondo, ma non facciamo
alcuno sforzo per capire la loro vera natura. Il mondo intero è pieno di
oggetti materiali. Questo è un mondo materiale, ma c'è qualcosa che va
al di là di esso: Buddhi grâhyam atîndriyam (l'intelletto afferra ciò
che è al di là dei sensi). Quel 'ciò' è trascendentale.
Noi possiamo contare gli oggetti presenti in questo
mondo e affermare che ci sono molti milioni di oggetti; ma che cosa c'è
al di là di quel numero? Anche continuando a indagare così, non
approderete a nulla. La
realtà è che esiste un Principio Fondamentale presente in ogni essere
umano. Quando dite: "L'Amore è Dio", quell'Amore è ovunque, è
onnipresente. Questo Principio Fondamentale d'Amore è presente in ogni
essere umano, anzi in ogni essere vivente.
Quando affermate: "La Verità è in me" e
"Io sono Verità", che cosa significa? Che cosa sono quell''Io'
e quel 'Me'? Se analizzate attentamente, l''Io' presente in voi è anche
l''Io' presente negli altri. Questa è la sola
Verità. Questa Verità può esser compresa solo con l'indagine
spirituale, con un'indagine costante e sincera circa la propria natura.
Oggi solo pochi intraprendono una ricerca del genere. Noi utilizziamo
parecchi termini in modo casuale, senza capirne il significato reale.
Incarnazioni dell'Amore!
Non è, tuttavia, necessario che voi perdiate tempo cercando di capire
alcuni concetti astratti che non siete in grado di afferrare. Sviluppate
soltanto una salda fede nell'esistenza di Dio, convincetevi e credete che
Dio c'è, e che voi siete Dio. Non si può capire nulla se non si sviluppa
la fede; perciò, come prima cosa, sviluppate una fede stabile nel
concetto di 'Io'. Solo allora potrete capire il secondo concetto: 'Tu'.
Ecco qui un piccolo esempio. Se 'io' e 'tu' si
uniscono, si ottiene 'noi'. Tuttavia, 'noi + Lui' diventa 'Egli';
quest'ultimo esiste per sempre. L''io' e il 'tu' cambiano costantemente.
Quando siete un ragazzino, voi dite: "Io sono un ragazzo".
Quando diventate un giovanotto, dite: "Io sono un uomo". Quando,
invece, siete vecchi, affermate: "Io sono un uomo anziano". In
questo modo, subite dei mutamenti ininterrotti nei diversi stadi della
vita. È pertanto inutile rimanere attaccati a un simile principio
mutevole. Aggrappatevi, invece, al principio che non muta: 'Egli'.
Quell''Egli' è Dio. Quell''Egli' è presente in voi, in lui, in ogni
persona. Pertanto, il
principio 'Egli' rappresenta la Divinità onnipresente. Tutti devono
sviluppare una fede stabile in tale Principio Divino.
Supponiamo che voi diciate: "Io amo Lui e
nessun altro". Come può essere vero? Ciò significa che voi non
amate voi stessi. Quando dite: "Questo è il mio corpo", potete
credere a questo corpo? No, perché subisce
costantemente dei mutamenti ed è perituro. Tuttavia, il Principio non
duale dell'Âtma Tattva (del vero Sé), immanente nel corpo, è eterno e
trascendentale, e non possiede altri nomi se non 'Âtma'. sorge allora la
domanda su chi abbia assegnato tale nome. Questo nome non è stato dato da
nessuno. L'Âtma è onnipresente; 'Egli' è ovunque. Com'è possibile
imporre un nome a questo Principio Atmico che tutto pervade? Sarebbe
soltanto un esercizio vano! Non sprecate il vostro tempo in questo inutile
esercizio.
Sviluppate, invece, una salda fede in questo onnipresente Principio Atmico
e diffondetela. Quella fede è consapevolezza. Senza quella consapevolezza
non potete esistere.
Questa è una rosa (Swami mostra una rosa - N.d.T.),
e voi la riconoscete come tale; ma chi ha dato quel nome a questo fiore?
Non lo sapete. Voi semplicemente ripetete un nome attribuito a un fiore;
così si
continua a ripetere delle parole senza comprendere la Verità alla loro
base.
Quindi, prima di tutto, dovete volgere la vostra
visione interiormente e meditare sul Principio dell'Âtma presente in voi.
Tale Principio può essere realizzato solo seguendo una disciplina
spirituale costante; soltanto dopo aver compreso questo Principio Atmico,
uno può addentrarsi in qualsiasi dibattito o discussione.
Dovete anche capire la natura del corpo fisico. Il
corpo fisico consiste di vari organi; in tutti questi organi voi troverete
immanente il Principio dell' "Io". Ecco perché dite "questo
è il mio corpo, la mia mano, il mio dito", ecc. Se continuate a
indagare circa la natura del corpo, capirete che lo stesso Principio dell'
"Io" è presente in tutte le membra. È molto difficile
comprendere i concetti spirituali, ma, in ogni caso, non dovete
abbandonare la vostra disciplina; anzi, essa deve essere seguita con
grande determinazione. È inutile rincorrere gli oggetti del mondo; se
siete in grado di comprendere il Principio dell'Âtma, ciò equivale a
comprendere tutto il resto.
Se continuate nella ricerca "chi sono Io",
alla fine comprenderete la Verità secondo cui il Principio dell'Io non è
altro che il Principio dell'Âtma. Sviluppate una salda fede in tale
Principio Atmico. Molte persone danno nomi diversi al Principio dell'Âtma,
ma esso non ha alcun nome né forma. È al di là di tutti i nomi e le
forme. È trascendentale. Il potere della Consapevolezza immanente
nell'uomo non può esser trovato da nessun'altra parte. Dovete capire e
realizzare questa Consapevolezza: ciò è possibile soltanto con una
disciplina e un'indagine costanti.
Incarnazioni dell'Amore!
Voi studenti non riuscite a capire così facilmente i concetti spirituali;
tuttavia, se sviluppate una fede forte, sarete in grado di comprendere
queste cose con facilità. Oggi, però, la gente è diventata cieca, perché
ha perso gli occhi della fede.
Che cos'è Prema (l'Amore divino)? Non lo sapete.
Che cos'è l'oscurità? C'è qualcuno che abbia visto il buio? Basta che
chiudiate gli occhi. Che cosa vedete? La risposta è che vedete l'oscurità.
Ciò significa che siete in
grado di vederla e riconoscerla. Altrimenti, come potreste affermare che
è oscurità? Pertanto, in questo mondo è accertato che per tutto esiste
una base.
Per comprendere la Verità, si deve sviluppare fede.
Proseguite quindi il viaggio della vita, avendo una forte fede come vostra
guida. Voi andate da qualche parte, ma se non sapete dove state andando,
come fate a
raggiungere la vostra destinazione? Allora, decidete di andare al tempio:
solo così potrete raggiungerlo. Analogamente, dandogli priorità, dovete
considerare il Principio Atmico la meta del viaggio della vostra vita.
Incarnazioni dell'Amore!
Non siete in grado di capire che cosa sia Prema (l'Amore). Voi amate il
corpo fisico e la sua bellezza, amate la ricchezza, amate le forme
esteriori, amate il comportamento esteriore di una persona. Da dove
provengono tutte queste cose? Qual è la base di questi aspetti? Per
quanto tempo rimarranno queste forme esteriori? Esse subiscono continui
cambiamenti. A che serve aggrapparsi a simili forme mutevoli? Dovete
dirigere il vostro amore verso l'immutabile Principio dell'Âtma, che non
è soggetto ad alcuna modificazione: niente può essergli aggiunto né
tolto. Dovete, quindi, sviluppare una fede stabile in questo principio
immutabile.
Spesso dite che amate molto il tal dei tali; ma che sapete di lui? Amate
la sua forma fisica? Vi piace il suo comportamento? Amate il suo carattere
dolce? Che cosa vi ha attirato verso di lui? Di fatto, questi fattori sono
soltanto transitori. C'è tuttavia una qualità, in voi, responsabile di
tutto ciò: l'Amore. L'Amore di Dio. L'Amore è la Sua forma. Dovete
quindi coltivare l'Amore per l'Amore in sé; non può esserci vita senza
Amore.
Ecco un piccolo esempio per illustrarvi questo
punto. Una madre ha un figlio di vent'anni. Dopo qualche tempo, il figlio
muore. La madre geme sul corpo del figlio: "Oh, figlio! Ho potuto
vivere finché tu eri in vita, ma
ora come potrò continuare a vivere?" Un dolore del genere è il
risultato dell'attaccamento che la madre ha sviluppato verso la forma
fisica del figlio, ma non è vero amore. Quello che conta è l'Amore, ma
non l'amore per la forma fisica. Solo quelli che sanno amare per l'amore
in sé possono conseguire il vero Amore. Quelli che amano il corpo fisico,
lo possono fare finché il corpo è presente; poi quell'amore si dissolve.
Amate solo per l'Amore in sé: tale Amore è vita; quella vita è Dio.
Invero, quello è il Principio Atmico, ed è l'unica Realtà.
Incarnazioni dell'Amore!
Dovete cercare l'Amore solo per mezzo dell'Amore. Le gopika (le pastorelle
devote a Krishna) pregavano così:
"O Krishna, suona il Tuo dolce flauto e pianta
i semi dell'amore nel deserto dei nostri cuori privi d'amore. Fa' che la pioggia d'amore scenda sulla terra e ne faccia scorrere
fiumi".
I fiumi d'amore devono scorrere continuamente. È
sufficiente che voi capiate il principio dell'Amore; questo Amore è
tutto. Consideratelo come lo scopo principale della vostra esistenza. Non
dirigete il vostro amore verso gli oggetti materiali; se continuate ad
amare per l'Amore in sé, allora tale Amore sarà eterno. Non è il corpo
a dover essere amato, ma il Principio d'Amore. Tutti i nomi e le forme
sono evanescenti e impermanenti. Non si devono amare simili cose; l'amore
diretto a queste cose è fisico, mentre l'amore per l'Amore è eterno.
Considerate la Verità come Verità e non
associatela a oggetti materiali. Allo stesso modo, l'Amore non deve essere
associato a oggetti materiali. L'Amore è semplicemente Amore e, in quanto
tale, è Dio. Dovete
conseguire la Divinità per mezzo di questo Amore.
Cari studenti!
Nel corso della vita ci si imbatte in parecchie aspettative e delusioni.
Se avete un'aspettativa, riceverete anche una delusione quando essa non
verrà soddisfatta; perciò, non alimentate desideri, così non ci sarà
spazio per le delusioni. Non attribuite importanza alla forma; infatti, il
vostro Principio Atmico rappresenta la vostra vera forma. Non limitate la
Divinità a un nome e a una forma particolari. I nomi come Râma, Krishna,
Govinda sono solo nomi che l'uomo ha attribuito a Dio, ma essi non sono
innati. Quindi, non si deve attribuir loro grande importanza. Tuttavia,
nella fase iniziale della ricerca spirituale si deve prendere come
riferimento un Nome di Dio particolare.
Facciamo un esempio. È necessario acquisire vari
tipi di istruzione, ma è anche indispensabile comprendere l'essenza
dell'intera educazione. Ovviamente, quella è Verità; ma per quanto
tempo? Finché non farete esperienza di quell'essenza; una volta
sperimentata l'essenza della conoscenza, persino quella svanisce.
Pertanto, non dipendete dal nome e dalla forma. La Verità è la Verità.
Questa è l'unica Verità. Essa non ha forma.
L'Amore è Dio. L'Amore non ha forma; coltivate tale
Amore divino.
Dio esiste. Non può esserci alcun dubbio a tal
riguardo. Se Dio non esistesse, non ci sarebbe motivo per la natura di
esistere. Dall'esperienza di Prakriti (la Natura), emerge la conoscenza
del Paramâtma (il Sé Supremo). Dal Paramâtma scaturisce la
realizzazione del Paratattva (la Realtà Suprema). Quel Paratattva è il
Principio dell'Âtma. Quindi, amate sempre quel Paratattva.
Non limitate il vostro amore al particolare, che è
sempre suscettibile di cambiamento.
Tempo permettendo, vi illustrerò più in dettaglio
questo Prema Tattva (il Principio d'Amore). Quando gli studenti saranno in
grado di comprendere la natura di tale Amore divino, non ci sarà più
motivo di delusione; ma essi sono sempre coinvolti in aspettative e
delusioni. L'Amore ha soltanto un nome, ma non ha forma; potete dirigere
quell'Amore verso qualsiasi forma.
Incarnazioni dell'Amore!
Dio può essere raggiunto solo attraverso un percorso; cioè l'Amore, la
Verità. Non circoscrivete il Principio dell''Io' a una forma particolare.
Ecco un piccolo esempio: Janakiramaiah (il fratello
più giovane del corpo fisico di Swami - N.d.T.) è morto recentemente.
Molte persone lo amavano, ragion per cui tutti i giorni facevano
pubblicare nei giornali vari
necrologi, che dichiaravano: "Janakiramaiah! Tu hai abbandonato le
tue spoglie mortali lasciandoci soli. Ti preghiamo di rinascere
nuovamente, in modo che noi possiamo amarti ancora". È necessario
che Janakiramaiah debba rinascere ancora in modo che questa gente lo possa
amare? È questo il desiderio di quella gente? Allora, dobbiamo confinare
la nostra intera vita soltanto alla nascita e alla morte?
Di fatto, sia la nascita che la morte sono irreali;
certamente dove c'è nascita, c'è morte. Gli stadi gemelli della vita,
cioè nascita e morte, sono solo per il corpo, non per l'Âtma. Dobbiamo
dirigere il nostro amore
verso l'eterno Principio Atmico (il Sé), e non verso il corpo che è
soggetto a nascita e morte.
Spesso Mi rivolgo a voi chiamandovi 'bangaru'
(tesoro). Qual è il significato di fondo quando vi chiamo in quel modo?
L'oro è un metallo inalterabile. La sua forma muta quando viene fuso e
forgiato in vari tipi di
gioielli. Voi, come l'oro, potete assumere forme diverse, ma il vostro
Principio Atmico non subisce alcun mutamento. Dovete sforzarvi di
conseguire l'immutabile Principio dell'Âtma, e non le forme che cambiano
in
continuazione. Io vi chiamo 'bangaru' per ricordarvi della vostra vera
natura, che è l'inalterabile Principio del Sé. L'oro è sempre oro.
Questa è Verità, ed è eterna. Dovete anelare sempre a raggiungere tale
eterna Realtà.
Âdi Shankara2, tenendo a mente sempre e soltanto
quest'aspetto, nel suo famoso poema Bhaja Govindam ('Adora il Signore
Govinda'), cantava:
"O Signore! Sono
prigioniero di questo ciclo di nascite e morti.
Ogni volta debbo sperimentare nuovamente
l'agonia di stare nel grembo materno.
È molto difficile attraversare l'oceano
della vita terrena.
Ti prego, fammi attraversare quest'oceano e
concedimi la liberazione!"
Dobbiamo anelare a quel Principio che non ha né
nascita né morte; perché dovremmo desiderare di rinascere ancora?
Incarnazioni dell'Amore!
In voi c'è l'Amore divino che non ha né nascita né morte; rivolgete il
vostro amore solo a quel divino Amore. Quell'Amore è sempre con voi. Se
lo sviluppate, sarete sempre delle incarnazioni dell'Amore. Abbiate una
salda fede in questo Amore divino. Non credete all'amore terreno,
altrimenti verrete ingannati. L'amore terreno è come una nuvola
passeggera; nuvole del genere vanno e vengono, non sono permanenti. Amate
l'Amore eterno, cioè l'Âtma Tattva. Amate il Principio del Sé.
Chi desidera addentrarsi nel campo spirituale e
conoscere la via che conduce alla Divinità, venga da Me e Io gli darò
spiegazioni. Non lasciatevi ingannare dall'amore terreno che provoca
soltanto delusioni. Potete
intraprendere qualsiasi tipo di educazione scolastica, ma cercate di
capire il significato profondo dell'educazione; poi mettetelo in pratica,
fate esperienza e gioite dell'essenza di quell'educazione.
Non lasciatevi ingannare nel dirigere il vostro
amore verso tutti quanti; in questo modo, parecchi studenti rimangono
delusi, e alla fine non sanno amare più nessuno. Questa non è la strada
giusta. Amate il Principio
stesso dell'Amore, che è divino ed eterno. Più amerete quell'Amore
divino, più esso aumenterà.
Incarnazioni dell'Amore!
Io Mi rivolgo a voi chiamandovi sempre 'Incarnazioni dell'Amore'!
Coltivate soltanto questo tipo di Amore. Se sviluppate tale Amore, esso, a
sua volta, vi proteggerà. Questo è ciò che intendo quando vi dico:
"Con voi,
in voi e intorno a voi".
Prashânti Nilayam, Sai Kulwant Hall, 28 ottobre
2003
Conferenza dei vicerettori degli Istituti di Studi
Superiori Shrî Sathya Sai
(Tradotto dal testo del "Sri Sathya Sai Central
Trust di Prasanthi Nilayam")
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Note:
1. Conscio è la mente, la mente che pensa, che
percepisce, che reagisce, risponde, pulsa, vibra. Conscio è dunque
sinonimo di mente. Coscienza è
l'intelletto. Esso è molto vicino all'Âtma. Spirito e Âtma sono la
stessa cosa. L'intelletto è vicinissimo all'Âtma ed è rappresentato dal
termine coscienza. Consapevolezza è lo
Spirito, o Âtma, o Sé ed è onnipervadente.
2. Adi Shankâra - (788-820 d.C.) fu uno dei più insigni maestri spirituali
indiani. Interpretò molti testi sacri dal punto di vista della non dualità,
l'advaita, la scuola filosofica che sostiene l'esistenza di un'unica Entità, l'Assoluto, l'Uno senza secondo.
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