I TRE GRADI DELLA FEDE
Dopo aver riflettuto su quelle parole, io gli chiesi: “Ma allora, Tierno,
quanti tipi di fede vi sono?”
Fratello mio, egli rispose, non lo so esattamente. La fede non si può
ne contare come gli abitanti di un villaggio, né misurare come la distanza tra
Bandiagara e Mopti. E nemmeno la si può pesare come il miglio di Bankassi e la
frutta al mercato di Duru. Per me la fede è la somma della fiducia che abbiamo
in Dio, e rappresenta il grado della nostra convinzione; è anche la fedeltà al
nostro Creatore. La fede può ardere o raffreddarsi, e varia secondo la gente o
gli ambienti. Per semplificare, io uso suddividerla in tre tipi: la prima è la
fede sulbu, che chiamerò fede solida; la seconda è la fede sa’ilu, che
chiamerò fede liquida; la terza è la fede ghaziyu, quella più sottile, simile
ad un vapore gassoso.
- Il primo tipo di fede caratterizza l’uomo comune, la massa, i marabut
attaccati alla lettera. È una fede sostenuta e canalizzata per mezzo di
precetti imposti da una Legge a sua volta tratta dai testi rivelati, non
importa se ebraici, cristiani o musulmani. A questo stadio la fede possiede
una forma, ed è intransigente, dura come la pietra, ragion per cui l’ho
chiamata solida. La fede sulbu è pesante e immobile come una montagna. In
caso di forza maggiore, essa prescrive la guerra armata per garantirsi la
sopravvivenza ed il rispetto.
- La fede sa’ilu (liquida) è quella degli uomini che hanno lavorato e
affrontato con successo le prove del sulbu, la legge rigida che non ammette
compromessi. Questi uomini hanno trionfato sui loro difetti e si sono
impegnati sulla via che conduce alla Verità. Gli elementi della fede
sa’ilu derivano dalla conoscenza, e si riferiscono alle verità di
qualunque tipo, senza bisogno di considerarne l’origine o la precedenza
nel tempo.Queste verità, raccolte e messe insieme,formano un corpo animato
da un movimento perpetuo e da una costante marcia in avanti, un fiotto di
molecole d’acqua che escono dagli anfratti della montagna per scorrere
attraverso varie pendenze, ammassandosi contro gli ostacoli, ingrossando da
ruscello a fiume, e andando infine a gettarsi nell’oceano della Verità
divina. Questa fede, come il suo simbolo liquido, mina i difetti
dell’anima, erode le rocce dell’intolleranza e si spande ovunque,
assumendo sempre la forma del recipiente. Essa penetra negli umani seguendo
gli accidenti del loro terreno morale. La fede sa’ilu disciplina
l’adepto, e ne fa un uomo di Dio capace di intendere e di apprezzare la
voce di tutti coloro che parlano del Creatore. È una fede vivificante che
può solidificarsi come la grandine quando occorre trattare con le anime
rimaste al primo stadio, ma può anche sublimare e trasformarsi in vapore,
elevandosi, come la fede ghaziyu, nel cielo della Verità. Essa governa il
luogo di pace in cui l’uomo e l’animale vivono fianco a fianco, dove i
tre regni vivono fraternamente. Chi la possiede si oppone alla guerra.
- La fede ghaziyu è il terzo e ultimo termine, appannaggio di un
piccolo gruppo di eletti. Gli elementi che la costituiscono sono così puri
e privi di ogni peso materiale che li tenga legati alla terra, da innalzarsi
come fumo nel cielo delle anime pure, tendendo a riempirle. Coloro che
raggiungono questa fede adorano Dio in verità e nella luce senza colore. La
Verità divina fiorisce nei campi dell’Amore e della Carità.
L’arcobaleno deve la sua bellezza alle diverse tonalità di colore.
Analogamente, noi consideriamo le voci dei vari credenti che si levano da tutti
i punti della terra come una sinfonia di lodi rivolte a Dio, il quale non può
che essere Unico.
Per Tierno, amare e servire Dio significava rendergli una parte, anche se
minima, di ciò che gli è dovuto, perché davanti all’infinità del dono che
ci è stato fatto, tutto ciò che siamo in grado di offrirgli è dichiaratamente
irrisorio.
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