Da : Amadu Hampate Bà – IL Saggio di Bandiagara – ( l’Africa delle grandi tradizioni, dove Oriente e Occidente si incontrano.) – Neri Pozza editore

I TRE GRADI DELLA FEDE

Dopo aver riflettuto su quelle parole, io gli chiesi: “Ma allora, Tierno, quanti tipi di fede vi sono?”

Fratello mio, egli rispose, non  lo so esattamente. La fede non si può ne contare come gli abitanti di un villaggio, né misurare come la distanza tra Bandiagara e Mopti. E nemmeno la si può pesare come il miglio di Bankassi e la frutta al mercato di Duru. Per me la fede è la somma della fiducia che abbiamo in Dio, e rappresenta il grado della nostra convinzione; è anche la fedeltà al nostro Creatore. La fede può ardere o raffreddarsi, e varia secondo la gente o gli ambienti. Per semplificare, io uso suddividerla in tre tipi: la prima è la fede sulbu, che chiamerò fede solida; la seconda è la fede sa’ilu, che chiamerò fede liquida; la terza è la fede ghaziyu, quella più sottile, simile ad un vapore gassoso.

  1. Il primo tipo di fede caratterizza l’uomo comune, la massa, i marabut attaccati alla lettera. È una fede sostenuta e canalizzata per mezzo di precetti imposti da una Legge a sua volta tratta dai testi rivelati, non importa se ebraici, cristiani o musulmani. A questo stadio la fede possiede una forma, ed è intransigente, dura come la pietra, ragion per cui l’ho chiamata solida. La fede sulbu è pesante e immobile come una montagna. In caso di forza maggiore, essa prescrive la guerra armata per garantirsi la sopravvivenza ed il rispetto.
  2. La fede sa’ilu (liquida) è quella degli uomini che hanno lavorato e affrontato con successo le prove del sulbu, la legge rigida che non ammette compromessi. Questi uomini hanno trionfato sui loro difetti e si sono impegnati sulla via che conduce alla Verità. Gli elementi della fede sa’ilu derivano dalla conoscenza, e si riferiscono alle verità di qualunque tipo, senza bisogno di considerarne l’origine o la precedenza nel tempo.Queste verità, raccolte e messe insieme,formano un corpo animato da un movimento perpetuo e da una costante marcia in avanti, un fiotto di molecole d’acqua che escono dagli anfratti della montagna per scorrere attraverso varie pendenze, ammassandosi contro gli ostacoli, ingrossando da ruscello a fiume, e andando infine a gettarsi nell’oceano della Verità divina. Questa fede, come il suo simbolo liquido, mina i difetti dell’anima, erode le rocce dell’intolleranza e si spande ovunque, assumendo sempre la forma del recipiente. Essa penetra negli umani seguendo gli accidenti del loro terreno morale. La fede sa’ilu disciplina l’adepto, e ne fa un uomo di Dio capace di intendere e di apprezzare la voce di tutti coloro che parlano del Creatore. È una fede vivificante che può solidificarsi come la grandine quando occorre trattare con le anime rimaste al primo stadio, ma può anche sublimare e trasformarsi in vapore, elevandosi, come la fede ghaziyu, nel cielo della Verità. Essa governa il luogo di pace in cui l’uomo e l’animale vivono fianco a fianco, dove i tre regni vivono fraternamente. Chi la possiede si oppone alla guerra.
  3.  La fede ghaziyu è il terzo e ultimo termine, appannaggio di un piccolo gruppo di eletti. Gli elementi che la costituiscono sono così puri e privi di ogni peso materiale che li tenga legati alla terra, da innalzarsi come fumo nel cielo delle anime pure, tendendo a riempirle. Coloro che raggiungono questa fede adorano Dio in verità e nella luce senza colore. La Verità divina fiorisce nei campi dell’Amore e della Carità.

L’arcobaleno deve la sua bellezza  alle diverse tonalità di colore. Analogamente, noi consideriamo le voci dei vari credenti che si levano da tutti i punti della terra come una sinfonia di lodi rivolte a Dio, il quale non può che essere Unico.

Per Tierno, amare e servire Dio significava rendergli una parte, anche se minima, di ciò che gli è dovuto, perché davanti all’infinità del dono che ci è stato fatto, tutto ciò che siamo in grado di offrirgli è dichiaratamente irrisorio.

 

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