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I FIGLI DI ATLANTIDE
di Antonio Bruno
Enigmi affascinanti per spiriti sognatori o enigmi inquietanti per menti razionaliste? Per rispondere a questa domanda - e scusatemi la "marzullizzazione" - vi consiglio vivamente di leggere la pagina web: www.republik.org/Archeologia/ekhnaton1.htm.

Così sarà più facile, credo, comprendere il mio dilemma. Però una cosa mi pare certa: si tratta di questioni legate ad eventi su cui la scienza non può, a tutt'oggi, dire una parola definitiva. Tranquillizzo, però, subito i paladini difensori della scienza stessa: questo non lo vedo come una sorta di mancanza di rispetto o, peggio, di insulto ma, anzi, come un tifoso di una squadra vede una prova impegnativa convinto e sicuro che la sua squadra del cuore può farcela a superarla...
A Akhenaton, il "faraone eretico", fu davvero riservata una tomba dalle fattezze devianti di donna per occultare ai posteri una presenza "scomoda" nei sarcofagi delle dinastie ufficiali? Akhenaton era forse un effemminato? Oppure, come ipotizza Graham Phillips, già noto per i suoi studi su Atlantide ed il Graal, nel volume "I misteri delle civiltà perdute" e ripreso dallo studioso Moreno Marchesan, venne visto come l'incarnazione di una potenza distruttrice femminile?
Ornamenti femminili, posture scolpite sul sarcofago femminili... insomma, qualcosa non quadra.
L'ipotesi, ardita, di Phillips conduce alla supposizione che tutto quell'apparato che sembra anomalo facesse in realtà parte di una sorta di rito esorcistico. In questo caso, la precedente supposizione, quella che identifica Akhenaton in una divinità femminile distruttrice, troverebbe un certo senso.
Se ci dovessimo fermare qui, direi, a dispetto di chi mi vuole troppo propenso alle fantasticherie, che questa ipotesi, per quanto interessante, mi sembra ancora un po' troppo una forzatura, molto simile a quelle che adotta la scienza ufficiale quando deve per forza dare una spiegazione a fatti ed eventi imbarazzanti. Ma non possiamo fermarci qui.

Posto che la vera tomba di Akhenaton fu scoperta nel 1890 nelle colline a est di Amarna e che le varie teorizzazioni di Phillips presumono gli "intrallazzi" a scopo punitivo del "faraone eretico" (trasferimento nella tomba 55 della valle dei Re sotto sembianze femminili), mi sorge una domanda preventiva: perché Tutankhamen scoprì solo "dopo" la morte del successore di Akhenaton (il misterioso Smenkhara che regnò un solo anno e che non si sa ancora bene se fosse fratello o figlio dello stesso Akhenaton) la sepoltura definita sacrilega di quest'ultimo? Forse perché tale sepoltura, nelle colline di Amarna, era stata effettuata in gran segreto dai seguaci del credo "eretico" e solare di Aton professato da Akhenaton? Può darsi ma resta comunque strano il tempismo "morte di Smenkhara-scoperta della tomba segreta di Akhenaton". Una questione in più da rivolgere agli egittologi.
Ed ora veniamo al culto suddetto, quello del Dio unico Aton, ed alla parte di questi "misteri" che più mi affascina: da dove veniva, effettivamente, quel culto? Possibile che esso fosse stato lo scampolo, diremmo così, il retaggio, di una religione antichissima che ci possa collegare al mitico continente di Atlantide che molti, me compreso, ritengono essere la "patria" perduta degli Egizi...?
Gran domanda e grande voglia di conoscere la verità!
Phillips opera un'escursione deduttiva: egli pensa che essendo il culto del Disco Solare Aton molto simile all'adorazione dell'Unico Dio delle popolazioni semite, in pratica degli Ebrei, Akhenaton si fosse in qualche modo fatto influenzare dagli stessi Ebrei nell'introdurre in Egitto tale teogonia monoteistica. E, visto come andarono a finire le cose per il "povero" Akhenaton, Phillips conclude che "i seguaci dell'Aton trovassero scampo proprio fra gli ebrei".
Io, però, non sono molto convinto nemmeno di questo. Con molta modestia avanzo un'ipotesi più complessa. Più o meno questa: Akhenaton potrebbe essere stato un faraone "coraggioso". Il monoteismo degli Ebrei era stato condotto avanti come ricordo ancestrale di un "sapere remoto" di altrettanto "remote civiltà". Ma questo non significa che gli Egizi non ne avessero una pudica conoscenza, una "eretica" quanto inconscia (ma, forse, anche conscia) consapevolezza. Non dimentichiamoci che Atlantide, se è esistita, potrebbe, alla catastrofe che la distrusse, aver disseminato superstiti in tutto il mondo e che non è tanto logico supporre che solo presso gli Ebrei si fosse conservata l'idea di un Dio Unico che, a mio parere, era il punto di forza della religiosità atlantidea. Solo che i sistemi di governo, le differenti religioni sviluppatesi in seguito nei vari popoli, potrebbero aver dato spazio a questo ancestrale ricordo-consapevolezza in modo diversificato. In altre parole, ciò che presso gli Egizi post-atlantidei venne sviluppata come un'eresia, per gli Ebrei avrebbe potuto assumere un carattere di dominante religiosa.
Per questo parlavo del "coraggio" di Akhenaton. Egli potrebbe solo aver avuto l'ardire, sorretto da imprecisabili motivazioni ideologiche o politiche, di "riesumare", di mutuare dagli Ebrei, l'antico concetto monoteistico della divinità, personalizzandolo all'egiziana con il cosiddetto "Disco Solare di Aton".
Secondo la mia ipotesi, dunque, non ci sarebbe stato un influenzamento diretto, ex novo degli Ebrei su Akhenaton ma solo un "recupero" consapevole di un'antica consapevolezza, un retaggio comune a tutta la specie umana.
Che, poi, Atlantide fosse stata Thera Santorini, l'isola che esplose catastroficamente nel 1360 a. C., resta a mio parere, abbastanza improbabile. Concordo con le deduzioni relative alle "piaghe d'Egitto" ed alle altre conseguenze che derivarono dall'esplosione di Thera sulla politica e la cultura Egizie. Mi sembra anche plausibile l'accostamento Thutmosis-Mosè, ma resto perplesso di fronte alla collocazione "atlantidea" - e quindi anche delle origini teogoniche - a Thera. Molti enigmi che sembrerebbero far risalire quella antica cognizione "inconscia" di retaggio culturale e spirituale degli Egizi a qualche remota e scomparsa civiltà datano da prima dell'epoca di Akhenaton, Tutankhamen e Thutmosis, forse "molto" prima. Uno per tutti, il più classico: l'età delle Piramidi di Giza e della grande Sfinge. Frutto di conoscenze astronomiche, tecniche, geometriche "perfette", quelle opere non furono edificate dopo l'esplosione di Thera ma, al minimo, qualche centinaio di anni prima. Ma c'è chi dice molto, molto prima.
Un'occhiata ad altri due siti, a questo proposito, può esserci senz'altro utile:

www.egittologia.net/content/scheda_art.aspx?id_art=8
http://dariosoldani.interfree.it/atlantide/tectiti.htm

Io non credo che, come ipotizza provocatoriamente Marchesan, con la profanazione del sepolcro di Smenkhara di fosse liberato lo spirito del male sulla Terra. Ma, senz'altro, il mistero della tomba 55 è un altro stimolo nel caleidoscopico panorama dei tuttora irrisolti "misteri d'Egitto". E, lo ripeto: secondo me non ci sarà soluzione definitiva a tali misteri, finché non recupereremo la certezza scientifica dell'esistenza di Atlantide o di una grande cultura remota di cui tutti noi, in fondo, siamo figli.

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