Resta senza parole la scienza di fronte al mistero del Khambo Lama Dashi-Dorgio Itighilov, guida del buddhismo russo fino al 1927, il cui corpo - né mummificato, né congelato - appare tuttavia intatto a quasi 80 anni dalla morte. Disseppelliti nel 2002 e sottoposti di recente ad esami medico-anatomici, i resti (... parola davvero impropria in questo caso...) di Itighilov continuano a generare interrogativi irrisolti. Zviaghin (capo del settore medico/legale di Mosca) ha sottolineato che cadaveri perfettamente conservati - antichi anche di secoli - sono stati ritrovati nel Caucaso del Nord come sulle Alpi, ma che in quelle circostanze si è potuta verificare una mummificazione provocata dalle condizioni ambientali.
Nel caso del Lama Itighilov risulta invece che non vi siano state modificazioni nella composizione chimica né processi di disidratazione: di fatto si tratta di un corpo non troppo dissimile da quello di un essere umano vivo, tutt'al più di una persona morta da 24-36 ore.

Per i fedeli della Buriazia (Siberia meridionale), regione russa a maggioranza buddhista nella quale Itighilov fu guida spirituale dal 1911 al 1927, non ci sarebbe in realtà molto da sorprendersi: la loro convinzione è che il Santo Lama non sia mai morto in senso proprio, ma sia entrato in meditazione, in viaggio verso il Nirvana, per tornare come aveva promesso tra i suoi seguaci - da Buddha reincarnato - nel momento in cui il buddhismo vive, come altre religioni in Russia, la sua rinascita postsovietica.

A Ulan-Udé, capitale della Buriazia, è stato costituito già da qualche tempo un istituto intitolato al Lama Itighilov. Il suo corpo è stato definitivamente riesumato nel 2002, l'anno che lui aveva indicato per il suo ritorno, ed è da allora esposto in uno dei molti templi ricostruiti nell'ultimo decennio dopo le devastazioni e le sanguinose persecuzioni dell'epoca comunista. L'attuale Khambo Lama ne ha autorizzato di recente la temporanea rimozione per consentire le analisi scientifiche, mentre anche il Dalai Lama tibetano, guida suprema del buddhismo mondiale, si è detto certo che si tratti di un fenomeno di transizione verso il Nirvana.

Venerato dalla sua gente e rispettato dallo zar Nicola II, Dashi Dorgio Itighilov, a quanto si racconta, si dispose al lungo sonno nell'autunno 1927, dopo aver assunto la tradizionale posizione del loto, in cui tuttora si trova.

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