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Gli antichi Egizi furono indiscutibilmente grandi conoscitori di "ARTI" in senso lato, e nel Pantheon delle loro divinità ognuna presiedeva a una di queste. Ovviamente l'insieme di questa conoscenza era scritta, non sappiamo se su papiro, su carta, su tessuto... o incisa su roccia, su metallo, su dischi di vinile, o registrata su nastro magnetico o su C.D.... o resa in forma olografica. Di un fatto dobbiamo avere la massima certezza: da qualche parte esiste un luogo dove presto sapremo di cosa si tratta.
Nelle migliaia di papiri giunti fino a noi, gli scribi hanno meticolosamente riportato un po' di tutto, suddividendoli per argomenti e materie, né più e né meno di come si fa oggi con i libri; così abbiamo appreso quasi tutto su questo popolo e sui suoi costumi, quasi tutto sulla sua religione, quasi tutto sulle sue origini... Ma in quel quasi sta il nocciolo della questione: i "Libri di Thot", come venivano chiamati i "libri della conoscenza nascosta" tanto decantati e tanto preziosi, non sono ancora stati trovati. Non si può nemmeno essere certi che siano andati perduti, visto che rivestivano un'importanza tale da essere conservati in un luogo segreto e praticamente inaccessibile.
Dobbiamo ragionevolmente pensare che si trovino ancora là.
E non è vero che nessuno li ha mai trovati; ci sono le prove che almeno due persone abbiano scoperto il loro nascondiglio segreto. Giurarono di tacere, pensando che l'umanità non fosse ancora pronta... e informarono della loro scoperta e della relativa decisione le autorità egiziane. E siccome erano massoni, mantennero il silenzio fino alla morte: si chiamavano William Petrie e Ora Kinnaman.
In questo momento c'è una spasmodica ricerca dell'accesso a questo luogo, specialmente da quando è stato rinvenuto, tra le carte, il foglio dattiloscritto dove Kinnaman, prima di morire, ruppe il patto di silenzio e indicò come raggiungere la "porta segreta".
Il MOMENTUM sta per arrivare.