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La Legge del Karma - Dharma

Prima di tutto è necessario un breve inciso: bisogna capire che cosa è il Karma, che non è - come molti occidentali credono erroneamente - il destino "ineluttabile", già scritto e deciso cui è inutile ribellarsi... ma la conseguenza inevitabile delle nostre azioni, di tutte le nostre vite, soprattutto di quelle passate. Naturalmente, molti non credono affatto che questa vita sia stata preceduta da chissà quante altre, semplicemente perché non se lo ricordano; a questo proposito sono da sottolineare gli studi psichiatrici al riguardo che sono stati pubblicati, dopo che alcuni specialisti si sono impegnati con centinaia di casi di ipnosi regressiva. Un libro molto interessante a questo riguardo è senza dubbio: "Oltre le porte del tempo" dello psichiatra americano Brian Weiss, edito in Italia da Mondadori. Ce ne sono molti altri, ma credo che questo in particolare sia determinante per chi fosse ancora scettico, perché ha portato lo stesso autore a rivedere le proprie convinzioni personali.

Karma è un termine sanscrito e significa "Legge di azione e di conseguenza". Possiamo anche dire "Legge di causa ed effetto", e anche "Legge di Compensazione" o "Legge della Bilancia"; l'importante è capire che si tratta di una Legge Cosmica, e anche che questa Legge governa tutto il Creato, indipendentemente dal fatto che ci si creda o meno. Ho scritto Legge in maiuscolo, perché si tratta di una Legge Divina, buona se perfettamente equilibrata... quanto terribile in caso di sbilanciamento. Ciò che regola questa Legge è l'Armonia. La Bilancia Cosmica che deve mantenersi eternamente in perfetto equilibrio...

Un'azione provoca una conseguenza. Sempre. Chi farà il bene, riceverà riconoscenza, e chi offenderà riceverà uno schiaffo; bisogna sapere che ogni azione compiuta comporta una conseguenza, e quindi è giusto pensare prima di agire, o per lo meno essere pronti ad affrontare le conseguenze di quello che facciamo intenzionalmente. Se facessimo questo ragionamento prima di mentire, imbrogliare, rubare, nuocere, ostacolare, insultare, anche in forma lieve... e lo insegnassimo ai nostri figli fin dalla nascita, vedremmo sicuramente un'umanità pacifica e migliore.

Il fango impastato diventa casa; la lana diventa coperta; la farina diventa pane, ecc. Ma perché tutto questo avvenga, ci vuole l'intervento umano: l'azione intelligente e la buona volontà. Se nessuno realizza i mattoni, tosa le pecore, o macina il grano, il fango rimane fango, la pecora avrà sempre il pelo lungo e i chicchi resteranno interi. Azione e conseguenza! Aggiungiamo pure che ad ogni evoluzione segue inevitabilmente un processo di decadenza: tutto ha un inizio, un'evoluzione, una decadenza e una fine... per ricominciare daccapo. Così un seme diventa un albero che poi viene trasformato in tavolo, che poi si deteriora e alla fine viene bruciato e torna alla terra; una civiltà progredisce fino al punto in cui inizia il fatale decadimento che la porterà alla totale scomparsa. Tutte le maggiori civiltà antiche, anche le più grandiose e potenti, hanno seguito questa sorte: chi avrebbe mai pensato che Sumer, Babilonia, Baalbek, Troia, Sparta, Cartagine, Tebe, Menfi, Ur e molte altre città grandiose del passato, si trasformassero solo in pietre e polvere? Per non parlare di Roma e Atene, di cui sono rimaste solo le ombre? O peggio, di Avalon e magari anche Lemuria e Atlantide? Dove sono finite o in cosa si sono trasformate?

Secondo le filosofie orientali, il concetto del Tempo ha la forma di una ruota: il termine sanscrito Sansara è infatti la ruota delle rinascite, che consente di scontare le colpe e gli errori commessi nelle vite precedenti e di completare il percorso personale di Coscienza e di crescita spirituale. Questa ruota tuttavia - e ciò è fondamentale per la sorte di ognuno - non è inarrestabile e lascia un certo spazio per il cambiamento consapevole del proprio Karma: la persona allenata - grazie all'insegnamento di un Maestro, alla meditazione e alla rettitudine (Dharma) - a condurre una vita consapevole e allerta, è attenta a riconoscere i "segni" che il proprio Sé interiore manda in continuazione per riconoscere una situazione particolare. Un segno potrebbe essere un malessere di fronte a un fatto, una sensazione di deja vu, un sogno, un incontro, un luogo, una reazione particolare, un dolore fisico improvviso; sono molti i messaggi che riceviamo, spesso proprio dal nostro corpo fisico, che ci avverte di un qualcosa che stentiamo a riconoscere. La nostra Coscienza, immortale e asessuata, ritorna ogni volta a rivestirsi di un corpo fisico per ripetere la prova terrena:  si ritroverà a rivivere gli stessi eventi, con le stesse persone, e a fare delle scelte... ma ogni volta i ruoli del teatro della vita saranno scambiati. Stessi protagonisti, talvolta stessi fatti, spesso luoghi diversi: ci sono Karma individuali, familiari, paesani, nazionali, continentali e perfino planetari. Questo la dice lunga su alcuni cataclismi terrestri, maremoti e tsunami, sciagure familiari, frane e alluvioni che distruggono interi paesi, e su guerre fratricide o in nome di qualche religione. Solo il Karma, in questo caso terribile giustiziere, è responsabile di queste "conseguenze" le cui "azioni" determinanti non capiamo, perché sono state commesse in vite dimenticate. Il karma in questo caso ha riequilibrato la bilancia e fatto ritornare l'armonia, anche se noi non lo possiamo capire; la consolazione è capire che la morte non è un lutto, ma la liberazione da questo corpo che ti tiene legati e ci impedisce di volare, vibrare, brillare, amare ed essere pervasi di un'infinità beatitudine. Siamo nati per morire: la morte è il premio, perché libera l'Anima (o Coscienza o Atma o Monade) e le restituisce la vera vita. La vita del corpo fisico non è la vera vita: è illusione! E' solo l'insieme di cellule atomiche e subatomiche che rendono illusoriamente materiale il corpo fisico che costringe "a terra" la nostra Coscienza Animica. Come il palombaro o l'astronauta, che indossano tuta, scafandro e calzature particolarmente pesanti, così anche la nostra Coscienza - per restare "a terra" - deve essere imprigionata in un involucro che ne riduce tuttavia la libertà di azione e movimento del 90%.

Secondo il pensiero occidentale, invece, il tempo ha una forma lineare, come una strada che inizia da una parte e finisce dall'altra: infatti non prevede il "ritorno", ossia la trasmigrazione dell'anima in un altro corpo (reincarnazione), ma solo un luogo di destinazione diverso, paradisiaco o infernale, secondo i meriti. Tuttavia, anche per un assassino che avesse ammazzato i propri figli, è prevista la salvezza dell'anima in caso di pentimento (confessione o estrema unzione), in virtù della misericordia divina... 

La filosofia orientale è la più antica conosciuta e documentata. Nei testi Veda si apprende che ogni essere umano nasce portando "un sacchetto di semi" dalla sua vita precedente: si tratta delle sue azioni con le quali sarà ripagato in questa vita. Se avrà fatto il bene, riceverà il bene... ma se avrà fatto il male, ne avrà in ugual misura! Ed è assolutamente inutile sperare che non sia vero o che qualcosa sfugga al controllo, anche se l'abbiamo dimenticato: anche la più banale azione dovrà passare attraverso la strettissima cruna. Il libero arbitrio di cui disponiamo porta la maggioranza a scelte sbagliate, privilegiando il proprio ego a scapito della dignità e della giustizia. Per questo non bisogna vivere con distrazione; per questo è indispensabile tenere sempre a mente che ognuno diventa quello che pensa, e che la Divinità alberga all'interno dell'essere umano (ed è in grado di dispensare la guarigione o la ricompensa, la gioia o la generosità a condizione di essere riconosciuta). Il percorso che porta alla correzione degli errori commessi nelle vite precedenti è determinante per l'equilibrio della bilancia karmica.

Alla base di questa filosofia c'è il concetto della reincarnazione: argomento "tabù", accuratamente evitato dagli occidentali e da quanti preferiscono non dover pagare i  debiti...

Un altro piccolo inciso: Gesù faceva spesso riferimento alla reincarnazione e quindi (a meno di non voler mettere in discussione la Sua parola) la stessa era riconosciuta dal Cristo (incarnazione vivente di Dio) che predicava la rettitudine, la non-violenza, l'amore, la pace e la verità, allo scopo di risvegliare le coscienze ed elevare il genere umano dall'infimo stato nel quale si stava precipitando. Questi cinque valori, infatti, sono i cardini su cui poggia l'armonia; venendone a mancare uno (o tutti...) si crea un disequilibrio armonico tale da poter provocare il caos.

Anche gli antichi Egizi sapevano che il caos poteva essere scongiurato solo mantenendo l'equilibrio di Maat. Più che una dea, Maat era un concetto astratto, inteso come armonia (!) e giustizia e raffigurato da una piuma leggerissima usata come peso su uno dei due piatti della bilancia (!) del giudizio nell'aldilà: sull'altro piatto veniva posto il cuore, che NON doveva pesare più della piuma, altrimenti sarebbe stato divorato da un essere mostruoso! Quindi, in epoca antichissima, dall'altra parte della Terra, un'altra razza - la cui cultura e le cui conoscenze sono fuori discussione - esprimeva con il rito della psicostasia (pesatura dell'anima, secondo l'etimologia del termine... ma pesatura dell'ego, identificato con il cuore, secondo me) il concetto di Karma-Dharma.

Il Dharma è la rettitudine, e dunque questa è la direzione da prendere e la strada da percorrere; gli ego che abbiamo accumulato nelle vite precedenti sono i paletti che ostacolano il nostro cammino. Non facciamo che criticare gli altri eppure abbiamo commesso anche noi gli stessi errori. Pretendiamo la fedeltà dal coniuge, eppure non eravamo mai stati fedeli; veniamo derubati perché eravamo ladri; veniamo uccisi perché avevamo ucciso e soffriamo la fame perché eravamo ricchi e abbiamo lasciato morire di fame gli altri.

Nessuno può sperare di evitare le conseguenze delle sue azioni: ci saranno, in questa vita o in un'altra! E forse un lontano giorno malediremo il cielo per le nostre disgrazie, invece di renderci conto che abbiamo pagato un debito, e forse anche saldato il conto! Il fatto di reincarnarsi e di rinascere (che viene sperato - anche da chi non lo ammette - come una salvezza) viene considerato come un miraggio, una mera illusione... e non un castigo, un purgatorio! 

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