PIANI DI ESISTENZA - DIMENSIONI - CORPI SOTTILI
Le
sette aggregazioni della materia
La scienza definisce "energia" ciò che - attraverso a un agente
intermedio, o una trasformazione, o una macchina - può produrre lavoro.
Per noi "energia pura" è "materia del piano astrale",
ovvero ciò che si ottiene dalla disintegrazione della più elementare materia
fisica.
Ogni piano di esistenza differisce dagli altri non per una diversa ubicazione
nell'Universo, ma per la diversa natura della materia che lo costituisce.
Tutti i piani esistono nello stesso spazio ciascuno comprende sette sottigliezze
o densità di materia.
Ciò vuol dire che la materia elementare di ogni piano si può aggregare e
divenire complessa in ragione di sette accostamenti: quattro e tre.
Oltre sette aggregazioni si ha l'equilibrio e il generarsi di un'altra materia,
tutta nuova: la materia elementare di un nuovo piano di esistenza. Le
aggregazioni per ciascuna materia di ogni piano sono sette, in dipendenza di una
legge fondamentale cosmica.
Le prime quattro aggregazioni (ad esempio del piano fisico: eterico,
super-eterico, sotto-atomico, atomico) differiscono dalle seconde tre in quanto
le une si creano per assommarsi di unità elementari, le altre (solido, liquido,
gassoso) si determinano dalla più o meno stretta coesione che c'è tra atomo ed
atomo.
A rigore, potremmo dire che gli elementi chimici della materia fisica possono
esistere indifferentemente nei tre stati di aggregazione molecolare: solido,
liquido, gassoso, purché si trovi la giusta temperatura che li fa vaporizzare,
liquefare o solidificare. Così l'acqua, liquido, differisce dal ghiaccio solo
per una questione di temperatura, mentre un elettrone differisce da un protone
per il numero di particelle elementari che costituiscono sia l'uno che l'altro.
La scienza, scoprendo che disintegrando l'atomo si produce energia, ha
avvalorato la tesi, cioè che alla base della materia ci è energia; ma nella
disintegrazione atomica non si osservano altro che le trasformazioni
dell'energia sprigionatasi, quali, ad esempio, la luce ed il calore.
Il calore, in effetti, è una vibrazione degli atomi che compongono la materia;
la diversa conduttività del calore dipende dalla singola capacità delle
materie di trasmettere, da proprio atomo a proprio atomo, queste vibrazioni. La
luce è, invece, una vibrazione non degli atomi, ma dei corpuscoli che
compongono gli atomi. La vibrazione luce differisce dalla vibrazione calore,
oltre che per la natura di ciò che vibra, per la frequenza di vibrazione. La
vibrazione luce è la più alta che si possa avere nel piano fisico.
Poiché l'energia liberandosi mette in vibrazione la materia fisica circostante,
noi possiamo dire che l'energia è essenza del movimento; ma di quale movimento?
Non certo del moto assoluto. L'energia, o materia del piano astrale, è
l'essenza del movimento della materia del piano fisico.
Enunciamo ciò in principio generale: l'essenza del movimento intrinseco della
materia di ciascun piano è sempre nella materia del piano precedente per
sottigliezza.
Nel piano fisico, ad esempio, i venti sono causati dalle diverse temperature dei
gas che sono in certe zone dell'atmosfera; ma poiché il calore è
un'applicazione di energia alla materia, noi possiamo dire che qualunque moto di
materia fisica, sia esso spostamento o vibrazione, è sempre causato
dall'energia, ed enunciando ciò in principio generale: qualunque movimento
delle materie di un piano è sempre alimentato dalla materia del piano
precedente per sottigliezza.
In modo analogo qualunque impulso che il corpo fisico può avere, prima per
esistere, poi per attuarsi in azione, deve essere sempre alimentato dal corpo
astrale. E così di ogni corpo a quel piano che l'individuo, per propria
evoluzione, ha raggiunto come livello di esistenza individuale.
Abbiamo, però, sempre detto che ogni sollecitazione è doppia: l'una proviene
dall'esterno, l'altra dall'interno.
Se ciò non fosse, l'evoluzione non sarebbe possibile, perché è proprio in
virtù della collisione delle due sollecitazioni che il livello di esistenza si
sposta al piano superiore; non solo, ma se non vi fosse la possibilità di
spinte dall'esterno, o dal più grossolano al sottile, la disintegrazione della
materia non sarebbe attuabile.
La scienza nelle disintegrazioni atomiche usa il mezzo dall'esterno
(bombardamento di atomi di elementi instabili, cioè di quegli elementi in ci è
facile distruggere l'equilibrio dei corpuscoli che li costituiscono) ed in tale
disintegrazione si libera l'energia, che avendo raggiunto il normale equilibrio
della settima aggregazione aveva dato origine alla materia fisica. Quindi la
materia bombardata si scompone in energia, essenza del movimento, la quale,
liberandosi dal naturale equilibrio, si applica alle altre materie fisiche
circostanti e le pone in quella vibrazione che voi chiamate luce e calore.
Il mezzo dall'interno per scomporre la materia è quello che noi usiamo nei
fenomeni di apporto.
Fino ad oggi abbiamo parlato di corpuscoli e particelle dando lo stesso
significato a queste due parole per indicare ciò che è all'interno dell'atomo
della scienza.
Occorrerà quindi nomenclare - come sempre in modo convenzionale - tutte quelle
suddivisioni e raggruppamenti, l'atomo che la scienza umana conosce.
Fino dall'inizio abbiamo detto che alla base delle innumerevoli materie fisiche,
esiste un elemento "Identico"; noi lo abbiamo chiamato il "numero
uno" del piano fisico, l'esistenza del quale è supposta dalla stessa
scienza ufficiosa. Cioè, oggi si è propensi a credere che la diversità di
tute le materie, prima ancora di quei corpuscoli e di quelle particelle che
compongono gli atomi degli elementi, sia dovuta a una diversa combinazione di
"un elemento identico" di un "elemento basilare". Ciò è
esattissimo.
Noi chiameremo quindi questo numero uno del piano fisico, "unità
elementare" della materia fisica, analoga all'unità elementare della
materia astrale, analoga all'unità elementare della materia mentale.
La prima differenziazione è dovuta all'"opposizione" di questa unità
elementare, che chiameremo "particella".
Come terzo tipo di materia abbiamo i "corpuscoli", infine un altro
tipo ancora di materia possiamo chiamarla i "nuclei". sino a questo
punto abbiamo visto quattro tipi di materie fisiche elementari: l'"unità
elementare", che è alla base di tutta la materia fisica, le
"particelle", i "corpuscoli" ed i "nuclei"; e
ciascuna di queste materie fisiche ha una sua densità.
Arriviamo, dopo i nuclei, agli atomi; e qua dobbiamo spiegare perché sempre
abbiamo fatto una distinzione nella scala delle densità materiali fra i primi
quattro gradi e i secondi tre gradi di densità materiali.
Perché le materie allo stato atomico possono sussistere - a rigore -
indipendentemente allo stato gassoso, liquido e solido. Cioè: non è che ad una
materia, a quella corrisponda una ed una sola densità, come nel caso delle
materie elementari che compongono l'atomo.
In sostanza le innumerevoli materie del piano fisico, possono collocarsi o
suddividersi secondo la loro densità in una scala settenaria che va da un
massimo di densità dei solidi, ad un minimo di densità dell'unità elementare;
abbiamo visto che "tutta la materia del piano fisico" scaturisce dalla
differenziazione di "un'unica unità elementare".
Infatti, da questa unità elementare abbiamo le particelle, dalle particelle
abbiamo i corpuscoli, dai corpuscoli abbiamo i nuclei e dai nuclei passiamo agli
atomi.
Gli atomi si differenziano l'uno dagli altri, per un numero diverso di elettroni
che girano attorno ai nuclei centrali. A loro volta, gli atomi delle diverse
materie, combinandosi fra loro, originano materie, sostanze diverse.
Ricapitoliamo ancora. Partiamo, questa volta, da ciò che gli occhi vedono:
dalle innumerevoli materie fisiche.
Il chimico ci dice che esse sono "sostanze". Le sostanze sono la
combinazione di elementi; gli elementi si differenziano l'uno dagli altri da un
diverso numero di particelle elementari che stanno in seno agli atomi che
compongono gli elementi stessi. Queste particelle noi le abbiamo nomenclate, e
abbiamo detto che sono: i nuclei, i corpuscoli, le particelle e, alla base di
tutto, le "unità elementari" del piano fisico.
Dunque fino ad ora abbiamo visto che le innumerevoli materie fisiche diverse,
scaturiscono tutte da un'unità elementare del piano fisico e che ai primi
quattro tipi di materia elementare (cioè unità elementare, particelle,
corpuscoli e nuclei) corrispondono quattro densità di materia.
Una volta arrivati agli atomi, non è più che aggregando gli atomi si abbia una
nuova materia alla quale corrisponda una precisa densità, ma si hanno materie
le quali possono esistere indipendentemente allo stato gassoso, liquido e
solido.
A questo punto viene spontanea una domanda e cioè: che cosa esiste fra il
nucleo centrale di un atomo e gli elettroni che vi girano attorno? Abbiamo detto
che
esiste materia astrale, infatti, e ci possiamo domandare se questa materia sia
quella che compone il corpo astrale.
Se all'uomo fosse data per un attimo la possibilità di vedere la materia del
paino fisico allo stato atomico vedrebbe un insieme di nuclei e di elettroni che
a questi girano attorno; e la visione dei corpi solidi che sono nel piano fisico
sparirebbe, o per lo meno cambierebbe moltissimo, perché non riuscirebbe più
a distinguere gli atomi delle materie solide dagli atomi delle materie gassose.
Di quello sgabello, per esempio, si vedrebbero non solo i nuclei centrali e gli
elettroni di tutti gli elementi che compongono la sostanza legno, ma si
vedrebbero anche i nuclei centrali e gli elettroni che girano attorno a questi
nuclei centrali degli elementi gassosi che compongono l'aria circostante. E
quindi sarebbe difficile distinguere nettamente lo sgabello da ciò che sta
attorno allo sgabello.
Andando ancora oltre, sparirebbe addirittura la visione dei solidi poiché non
si vedrebbero più le materie dense, bensì le sottili, ossia ciò che compone
la materia densa. Si passerebbe così in un altro mondo la cui esistenza è
insospettata eppure reale quanto quella - e forse più di quella - che si
osserva con gli occhi fisici.
Il corpo astrale degli individui è formato di materia astrale, ma non è
necessariamente quella materia che sta fra i nuclei centrali e gli elettroni che
compongono il veicolo fisico di questi individui. Cioè: se si allontana da un
corpo fisico una qualche sua parte, non è che contemporaneamente se ne
allontani una parte del corpo
astrale.
E' stabilito, è provato attraverso a certe materie radioattive, che le materie
che compongono un corpo fisico si rinnovano continuamente. Perfino lo scheletro
del corpo fisico, che ne è la parte più densa, si rinnova completamente entro
un ciclo di tempo assai breve. Da ciò si può giungere alla conclusione che il
corpo fisico è quello che è perché ha un fulcro, un centro di attrazione,
attorno al quale rimane legato in qualche modo un insieme di materie fisiche.
Allo stesso modo è per il corpo astrale; il corpo astrale è formato di materia
astrale e questa materia del piano astrale rimane unita, collegata, organizzata
assieme da un fulcro, un centro magnetico che è appunto
l'"individuo".
Le materie fisiche che compongono il corpo fisico si rinnovano in un ciclo di
tempo; altrettanto è per il corpo astrale. Ma sia il corpo fisico che il corpo
astrale non vengono dispersi perché esiste un centro di attrazione in modo che,
venendo espulse le materie vecchie, a queste si sostituiscono materie nuove.
Non si deve però pensare che questo centro di attrazione sia localizzato in
qualche parte del corpo fisico o in qualche parte del corpo astrale. Nel corpo
fisico è il cervello che distribuisce l'impulso atto a governare la avita
vegetativa di tutto l'organismo, ma - a sua volta - il cervello non è che un
organo ricevitore di "qualcosa" che proviene da fuori del piano
fisico.
Individui molto grezzi spiritualmente, però, ben difficilmente potranno
procedere oltre un piano mentale ordinario e certamente non saranno in
grado di percepire il piano akasico, il quale necessita di un grado di
coscienza già autonomo oltre i veicoli di supporto.
Secondo le entità - infatti - alla morte, il passaggio astrale - mentale -
akasico avviene sempre,
fino al massimo grado di coscienza che può
esprimere quell'individuo.
* * *
Nozione di tempo e di spazio nei vari piani di esistenza
Ogni piano ha il "suo tempo": nel piano fisico per prendere un oggetto
occorre un tempo, occorre che la mano
si sposti e questo spostamento occupa un tempo.
Nel piano astrale invece questo cambia molto: questo concetto di tempo non
esiste più perché non occorre eseguire una serie di movimenti, o avere un moto
per trovare una persona, ma basta un semplice desiderio; e quindi l'idea del
tempo cambia.
Nel piano mentale cambia ancora, rispetto e al piano astrale e al piano fisico,
perché basta un pensiero per avere il contatto immediato con l'oggetto di
questo pensiero.
Il tempo non esiste laddove è l'Eterno Presente, cioè "in Dio".
Allora tutto è "presente", ogni incarnazione è presente. Ogni
istante è come fotografato in Lui. La vita è composta di innumerevoli attimi;
ognuno di questi attimi è presente in Lui contemporaneamente e separatamente.
* * *
Illusione del movimento
L'illusione del movimento di una proiezione cinematografica è data dal
susseguirsi dei fotogrammi e dalla persistenza delle immagini sulla retina
dell'occhio; questo vi insegna la vostra scienza.
In realtà, la visione di un film è un lavoro mentale perché è un fenomeno
che avviene nel veicolo mentale dell'individuo.
Se qualcuno vi dicesse che tutto quanto quello che voi vedete è simile
all'illusione accennata, voi prendereste quel qualcuno per un pazzo. Pure
considerate: in possesso di una visione relativa, chiusi in una forma densa, voi
potreste essere oggetto di un'illusione simile a quella del movimento in una
proiezione cinematografica.
In realtà, esiste solo l'Eterno Presente e l'Infinita Presenza.
Nel piano fisico voi avete cognizione dello spazio perché , chiusi in una
forma, per raggiungerne un'altra, una delle due deve spostarsi entro l'agente
che le separa.
Nell'astrale è il desiderio o la volontà che possono rendervi presenti là
dove desiderate o dove volete.
Nel mentale è il pensiero che vi dà l'immediata sensazione di un reale
contatto fra voi e l'oggetto del vostro pensiero.
Nello spirituale, al di fuori di ogni limitazione, si ha coscienza dell'Eterno
Presente e dell'infinita presenza di ognuno e di ogni cosa.
Un oceano si può considerare un insieme di gocce: pure ciascuna goccia esiste
solo nell'attimo in cui viene prelevata dalla massa dell'oceano e solo allora si
può dire che ne sia vicina o lontana.
Allo stesso modo, se voi risalite alla radice dell'essere vostro, comprendete di
essere uno nel tutto e che lo spazio è del piano relativo, perché solo lì si
ha l'illusione che esso esista.
Come il movimento è una successione di punti, il tempo ne è una di attimi, in
ciascuno dei quali vi è una particolare disposizione degli oggetti del Cosmo. La vostra mente, passando da un attimo all'altro, secondo una successione
convenzionale, con il ricordo crea l'illusione del movimento, del cambiamento e
del tempo.
* * *
Oltre i ritmici cicli di manifestazioni cosmiche, oltre l'immenso quadro di
evoluzione, oltre l'eterno divenire degli universi, sta il Supremo Perché di
tutto questo, sta l'Eterno, l'Infinito, l'Immortale, il Perfetto, l'Assoluto...
oltre... oltre.
Autore:
Umberto77