Energie e “onde"
diverse
L'umanità
di oggi sta
vivendo un momento incredibile nel settore delle
telecomunicazioni. Radio, televisione e telefono, che fino a pochi anni fa erano
"prodigi" della scienza, oggi ci sembrano obsoleti, e con l'arrivo di
internet, dei telefonini, dei decoder, dei sistemi satellitari, termini astrusi
come web, gsm, gps, gprs, sms, mms, umts, banda larga, doppia banda, etc. sono
sulla bocca di tutti. In questa Era è possibile conversare sia al telefono che
attraverso il computer, vedendo l’interlocutore; si può filmare con il
telefonino, inviare messaggi o immagini, navigare in internet anche dal
televisore o dal cellulare, vedere la TV di tutto il mondo…
Sembra che la New Technology sia
partita a razzo e che nessuno la possa più fermare! Ma senza tre scienziati
italiani e le loro invenzioni (la pila, la radio e il
telefono) basate sullo studio dell’elettromagnetismo,
useremmo ancora i segnali di fumo. Cosa sarebbe della nostra vita
quotidiana se rimanessimo senza energia elettrica? Niente luce, niente frigorifero, niente telefono, niente carica-batterie, niente computer, niente riscaldamento e
condizionatore, niente televisore o radio…
Sul nostro pianeta, si è evoluta una
tecnologia che dipende totalmente
dall’elettromagnetismo, perché la stragrande maggioranza
degli scienziati (tra cui quelli impegnati nel progetto di
Arecibo) non prendono in considerazione che una specie
intelligente possa essersi evoluta in modo diverso dal nostro, sfruttando altre
forme di energia e altri tipi di “onde”, in grado di
superare la velocità della Luce e di spostarsi negli
spazi siderali attraverso “scorciatoie” sconosciute (a noi)... solo perché si
tralascia di studiare l’esistenza di onde e campi diversi
da quelli elettromagnetici.
Nikola Tesla e Thomas Towsend Brown:
Alcuni scienziati, tra cui Nikola Tesla[1] e
Thomas Towsend Brown[2],
avevano scoperto che le onde gravitazionali non solo
esistono, non solo sono in grado di attraversare la materia, ma sono in grado di
trasportare o radiotrasmettere in tempi incredibili, essendo iperdimensionali
(invece, nella “Teoria Generale della Relatività”, Einstein ammise che queste potrebbero esistere, ma senza superare
la velocità della Luce). Dopo aver entrambi
affermato di aver comunicato con esseri intelligenti extraterrestri per mezzo di onde gravitazionali, le scoperte scientifiche di
Tesla e Brown furono sequestrate
dal Governo USA, che le trasformò in Dossier “TOP SECRET”.
Tuttavia, il fisico Gregory Hodowanek, sviluppando a sua volta una serie di ricerche
che gli permisero l’invenzione di un apparecchio in grado di ricevere e di
trasmettere onde gravitazionali di tipo monopolare, spiegò che questo tipo di onda era
diversa da quella quadripolare (che non poteva superare la velocità della Luce) ipotizzata da Einstein, e
che proprio questa peculiarità permetteva di traguardare qualunque stella nel
cosmo in… 1 Plank-secondo (10-44)!
Tesla e Brown avevano scoperto (anzi ri-scoperto) che era possibile sfruttare l’energia naturale della Terra per produrre elettricità in grado di rice-trasmettere con altri mondi, e allora: perché il progetto SETI non ha tenuto conto delle loro scoperte, seguendo una nuova via sperimentale? È sconcertante che Tesla – prima di essere bloccato – avesse ampliamente dimostrato le sue teorie nella sua stazione radio nelle Montagne Rocciose a Colorado Spring... e visto che aveva già collaborato, insieme a Einstein, a un progetto governativo passato alla storia come “Esperimento Philadelphia”[3]…
Per quanto riguarda Thomas Towsend Brown, invece, il suo nome è stato virtualmente cancellato dai libri di storia...
Ma... se l'attuale new technology è il risultato di un'ingegneria sconosciuta agli antichi, ed essendo tuttavia lampante l’esistenza di un’ancient technology, la domanda è: "questa su che cosa si basava?" Non si vuole ammettere che gli antichi Egizi (tanto per fare un esempio) conoscessero l'uso dell'elettricità: bene, se non la conoscevano (ma sembrerebbe invece di sì, se non altro dalle raffigurazioni della cripta nel Tempio di Dendera, fig. 20), allora che cosa usavano al suo posto?
Recenti studi hanno dimostrato che se la moderna scienza approfondisse lo studio della petrovoltaica, potrebbe ottenere energia abbondante e non inquinante, sfruttando le vibrazioni elettriche naturali che abbiamo sempre avuto sotto gli occhi. Emergerebbe sicuramente una delle tante tecnologie naturali nelle quali eccellevano i nostri antenati ( non a caso physis è il termine greco che diede origine alla parola fisica, che significa natura).
Un plagio
Negli anni ’30 le pareti della minuscola
cripta (un cunicolo senza sbocco, largo 1 m. e alto 2,10) furono
finalmente fotografate, e solo allora si scoprì che un’importante invenzione del
1879 sembrava realizzata copiando le cosiddette “lampadine di Dendera”: si
trattava dei “tubi di Crookes” [4], per la produzione di
raggi X - inventati 20 anni dopo la pubblicazione dei disegni di
Mariette -. I bulbi di Crookes, identici
di forma a quelli egizi, accendendosi sembrano contenere un
serpente di luce con la testa girata all’indietro(fig. 21)
In un altro
bassorilievo della stessa cripta, sono rappresentati alcuni
apparati “moderni”, composti da cavi
elettrici che conducono a un accumulatore di forma sferica, al cui interno sono
stati incisi alcuni zig-zag; il tutto, nell’insieme, dà l’idea dell’elettricità
e forse anche dell’alta tensione.
Vorrei aggiungere che questa stanzina è
talmente angusta, che sembra costruita solo per essere decorata… e che questi
non sono geroglifici, perché non sono mai apparsi da
nessun’altra parte. E infine c’è un dettaglio ricorrente: il complesso
sotterraneo del Tempio di Dendera è stato
scoperto da Mariette per caso, in quanto era stato completamente riempito di
sabbia e detriti, e la botola di accesso era stata praticamente otturata.
Una verità imbarazzante
Di
questi messaggi parietali - e del tempio stesso
- si parla poco: evidentemente gli egittologi sono in
difficoltà a dare spiegazioni. Risultato: questo bellissimo e imbarazzante sito
è tagliato fuori dagli itinerari turistici “classici”…
Una cosa è certa: in questo tempio i
sacerdoti erano a conoscenza di qualcosa di molto importante. Conoscevano
l’elettricità. La collegavano alla Torre Djed, che con la sua forza
trasferiva ai bulbi elettrici l’Energia,
senza la quale essi non avrebbero potuto funzionare.
Inoltre conoscevano
la forma della Torre. Nessun accenno alla Piramide: era stato già
detto anche troppo.
Scintille in cima alla Piramide
C’è dell’altro: oggi è proibito, ma una
volta era possibile arrampicarsi fino in cima della Grande Piramide. Adesso, a causa degli incidenti
successi nel passato, ci vogliono speciali permessi. Cosa pensare dei sibili di
natura elettrica che si sentono chiaramente, una volta arrivati in alto,
semplicemente sollevando le braccia?
Un
ingegnere inglese, molti anni fa, provò a fare un esperimento e decise - una
volta giunto sulla sommità - di fare una “bottiglia di Leyda” con una bottiglia vuota e della carta di
giornale. Il risultato fu che dalla bottiglia sollevata verso l’alto scaturì una
corrente di scintille…
Diventò molto famoso nel mondo come
industriale. Il suo nome è Siemens.
È
risaputo (!) che gli antichi Egizi non conoscevano l’energia elettrica; questa, almeno, è la versione ufficiale. La
stessa versione che afferma che nessun popolo antico la conosceva… tant’è vero
che per arrivare alla pila voltaica e all’elettricità
bisogna aspettare… fino al secolo scorso. Solo l’uomo moderno è stato così
intelligente.
[1] Captò segnali extraterrestri (con un sistema messo a punto da lui)
arrivati fino alla Terra attraversando la ionosfera e non l’aria.
[2] Scoprì che alcune particolari rocce sono
polarizzate elettricamente, comportandosi come batterie.
[3]
Anziché divenire invisibile, una nave
da guerra sparì per sempre con tutto l’equipaggio.
[4] Sir William Crookes (1832-1919), fisico e chimico inglese.