La mitologia
La mitologia- teogonia e credenze fantastiche degli antichi - è materia di studi
umanistici, ma viene considerata per lo più priva di ogni fondamento. Dopo aver
letto racconti, poemi, saghe ed epopee (dove i protagonisti sono gli dèi), gli
studiosi pensano di aver capito
tutto riguardo le religioni e le superstizioni di molte civiltà del passato…e
forse anche sulle loro abitudini, scoperte attraverso la letteratura e la
scrittura.
Ma
siamo proprio sicuri che gli antichi miti non nascondano – in realtà –
qualcosa di molto più importante?
Nel
1870, Heinrich Schliemann eseguì una serie di scavi in Turchia, perché era
convinto di poter trovare le rovine di Troia. Dimostrò di avere ragione,
perché le trovò… e con questa sua straordinaria scoperta dimostrò al mondo
degli scettici che l’Iliade non era solo una raccolta di leggende.
Nel
1917, sotto la direzione di R.Koldewey, furono ultimati in Iraq i lavori per
riportare alla luce le imponenti rovine di Babilonia, già scoperte nel
secolo precedente. Si trattava in realtà dei resti della città che
Nabucodonosor II aveva riedificato sul sito
di "quella precedente molto più antica", utilizzando ancora una volta la
struttura dello ziggurat, cioè un’alta torre piramidale con scalinate
esterne. I Sumeri, che la costruirono per primi, la chiamarono KA.DINGIR
(porta degli dèi), in accadico veniva chiamata BAB.ILANI (con lo
stesso significato), e in semitico BABEL, come si legge anche nella
Bibbia.
La città di Babilonia sorgeva presso una collina che si chiama ancora oggi Babil,
vicino all’attuale Hilleh (80 Km a sud di Bagdad, sul fiume Eufrate).
I
celeberrimi miti babilonesi di Atrahasis e di Gilgamesh, che
furono creduti per anni solo racconti leggendari, in realtà descrivono fatti,
luoghi, date e nozioni astronomiche. Recentemente si ritiene che il luogo
nascosto tra le montagne dei cedri, definito “Crocevia di Ishtar”
sulla Cresta di Zaphon (vi fu trasportato anche
Ezechiele, a bordo di "uno dei mezzi volanti con cui si spostavano gli dèi"),
regno mitico del dio Ba’al, si trovasse presso Baalbek, in Libano, nel
sito archeologico dove ci sono le rovine di una ciclopica struttura in pietra -
comprendente monoliti del peso medio di 500 tonnellate (ce ne sono tre che ne
pesano oltre 1.000) l’uno – dall’aspetto di un’immensa piattaforma alta
una decina di metri. Nessuno sa come sia stato possibile realizzare un’opera
edile con pietre di queste dimensioni (né tanto meno chi e quando
possa averla fatta), sia perché la cava più vicina dista più di un chilometro
(di strada impervia di montagna), sia perché oggi come oggi non esiste "ancora"
alcuna attrezzatura in grado di sollevare un masso di 1.000 tonnellate! Un
labirinto sotterraneo di tunnel percorre questa piattaforma antichissima, e
sopra di essa – in epoche diverse – Greci
e Romani edificarono colossali templi dedicati a Zeus/Giove, sfruttando il
livellamento esistente. Il risultato
fu il più imponente complesso religioso di culto a Giove dell’antichità, che
fu costruito sopra quest’area sacra, proprio per sfruttare la sacralità
stessa ed aumentarne la potenza.
I
miti egizi hanno un fondamento che va ben al di là della semplice storia o
religione: esisteva una vera e propria classe iniziatica tra i sacerdoti, che
erano in possesso di conoscenze inimmaginabili. Anche mistiche.
La
leggenda dice che tutte queste conoscenze furono riportate nei “Libri di
Thot”, e questi si trovano all’interno della “Camera della
Conoscenza”. E siccome io credo che le leggende abbiano sempre una base di
vero… mi sono proposta di condurre una serie di investigazioni, per capire di
cosa si tratta e dove sono finiti. Thot era il dio egizio inventore
della scrittura geroglifica e di tutte le scienze, compresa la matematica e la
medicina … conosceva l’Universo e misurava la Terra… ed è identificato
con Ermete Trimegistos, con Mercurio, e perfino con Enoch…
Nel
viaggio nell’aldilà presiedeva alla pesatura dell’anima del defunto: anche
la bilancia era una sua invenzione!
La
Religione e la Filosofia si sono spesso ed inevitabilmente incrociate, durante
la scrittura di questo libro; infatti il lettore vedrà trattati molti argomenti
diversi, ma in stretta relazione tra loro: partendo da Giza e dalla Piramide di
Cheope, vedremo come essa ci porterà a toccare temi come i Misteri, Atlantide,
la corrente New Age, l’Astronomia, la Fisica, la Genesi,
l’Ufologia, lo Yoga, Dio.
Le
informazioni che ho fornito saranno probabilmente interpretate - da qualcuno –
come eretiche, da altri ridicole o tutt’al più ipotetiche… Inoltre conosco
bene il punto di vista della stragrande maggioranza degli egittologi. Senza
nulla togliere al merito delle loro enormi fatiche, la maggior parte di essi ha
un’opinione alquanto imbarazzante sugli antichi Egizi. Che erano, invece, i
custodi di molti Misteri. I conoscitori della Verità. Gli ultimi custodi della
storia della Genesi.
Ma
io credo tuttavia che tra i lettori più sensibili, alcuni avvertiranno
sensazioni talmente forti che non li faranno dormire. E probabilmente molti,
leggendo questo libro, si entusiasmeranno perché riconosceranno le conferme
alle loro stesse teorie. Altri mi vedranno come una visionaria, solo perché
quanto espresso non corrisponde affatto al loro modo di vedere le cose. Invece
io vorrei che il lettore affrontasse gli argomenti di questo libro senza
preconcetti.
Con
la mente libera da pregiudizi, come un bambino quando ascolta o legge: legga e
pensi.
Giudichi
dopo.
L’UTOPIA:
matematici,
archeologi, astrofisici, geologi, biologi,
paleontologi, architetti, chimici, ingegneri, storici, linguisti, biblisti, orientalisti, sensitivi, ufologi,
alchimisti, teologi, filosofi, ricercatori indipendenti…tutti
insieme per amore della Verità, uniti da un'unica passione!
Un “Gruppo Mondiale” di discussione e di lavoro ai
massimi livelli, formato da persone accomunate dalla stessa passione per
l’Egitto, sarebbe l’utopica soluzione in grado di trovare la Verità che gli
antichi conoscevano… e magari anche l’Arca dell’Alleanza, e la Camera dei
Documenti dove tenevano nascosto quello che stiamo ancora cercando.
Dovrebbero semplicemente interpretare tutto con chiavi
di lettura completamente diverse! Senza preconcetti e pregiudizi. Usare le
conoscenze già acquisite, e rivederle insieme a chi la pensa in modo diverso.
Fare un lavoro di gruppo. Mettere da parte per una volta tanto – magari per la
prima volta nella vita – la presunzione di essere nel giusto, e fare (quando
possibile) come Galileo Galilei: provare le teorie, per dimostrarle; e
poi ripetere le stesse in altri casi, per vedere se l’esattezza della teoria
è ripetuta. Parlo "anche" delle teorie degli altri.
Emergerebbe ben presto, per esempio, che gli antichi Egizi
applicavano la matematica e la fisica ad ogni cosa: ai templi, alla scrittura,
alla religione, all’astronomia, all’agricoltura, alla tecnologia.
Conoscevano il pi greco e la sezione aurea molto
prima di Pitagora, come si può facilmente dimostrare. E come ha già
dimostrato R.A. Shwaller de Lubicz,
che però non ottenne gloria ufficiale per questa ed altre sue scoperte illustrate
e dimostrate, che lo impegnarono tutta la vita. Egli intuì anche che i
geroglifici non andavano interpretati “alla lettera”, ma soprattutto
simbolicamente, ottenendo finalmente traduzioni che dessero un senso logico alle
frasi.
Si
potrebbe finalmente dare un senso logico a molti testi antichi (uno per tutti: i
testi delle piramidi), lavorando insieme per provare a capire cosa
nasconde il simbolismo esoterico, usato per esprimere concetti sicuramente
diversi da quelli insensati ufficialmente dati per buoni. Chissà se
l’autore si rivolta nella tomba, o piuttosto invece sghignazza per la
nostra ottusità mentale? Secondo me, dall’alto della sua Sapienza, egli ci
compatisce per la nostra incapacità di capire il messaggio lasciato in
eredità come testamento artistico.
Con
un impegno del genere, e con la collaborazione totale e incondizionata del
governo egiziano, nel giro di pochi anni il muro che da migliaia di anni
c’impedisce di riconoscere la Verità, cadrebbe per sempre. E la gloria sarebbe
tale, dopo un’impresa del genere, che da tutto il mondo giungerebbero i plausi
e gli onori. E gli egittologi, che oggi deridono e disprezzano i tentativi di
demolire teorie palesemente impossibili (che continuano tuttavia ad essere
ritenute esatte e insegnate, benché senza prove certe), sarebbero di
conseguenza i primi a essere orgogliosi del loro indispensabile e preziosissimo
lavoro, senza il quale non solo non sapremmo ancora nulla sull’Egitto, ma
probabilmente la Sfinge sarebbe ancora sotto la sabbia.
Infine
vorrei aggiungere che se in questo libro mi sono permessa di mettere in
discussione alcune interpretazioni riguardanti certi capitoli delle Sacre
Scritture, è perché mi sono resa conto che tutti gli antichi Testi
Sacri del mondo sono accomunati da un particolare: sono incomprensibili.
O meglio: sembrano criptati.
Si
potrebbe quasi pensare che l’ignoto autore abbia voluto mettere nero su
bianco i ricordi e le profezie dei suoi antenati, i quali avevano avuto a
che fare con esseri tanto evoluti da riuscire a spacciarsi per dèi, ed abbia
scelto di raccontarli come una serie di visioni telepatiche avute in sogno.
Affinché il suo libro non fosse screditato, narrò in modo tale che le fonti
sembrassero messaggi divini, o rapimenti celesti. E spesso lo furono.
Per
farsi intendere dai sapienti dell’epoca, fece in modo di rendere i fatti
(inspiegabili a lui stesso) più credibili, e questo lo indusse spesso a usare
parabole durante le sue descrizioni.
L’attento
cronista, intenzionalmente o no, ha fatto in modo che fosse frainteso il
vero significato. Spiegò
una “Realtà” verosimile, che fece passare per “Verità”.
È
evidente che quando le generazioni successive, a loro volta,
cominciarono a interrogarsi sul significato, si trovarono di fronte a scritti
fantastici e a molti
dogmi. E tali dogmi persistono ancora.
Come
i Testi delle Piramidi, anche la Torah, la Bibbia, il Vangelo ed il Corano
furono scritti per non essere discussi; anche il Libro di Enoch è dogmatico, ma
non rientra nelle fonti ufficiali. Alcuni antichi testi sumeri, che
parlano della genesi umana, forniscono interessanti versioni che meritano di
essere prese in considerazione, se non altro perché erano dogmatiche per i
Sumeri. Così come andrebbero rivisti molti dogmi presenti nelle Sacre
Scritture di antiche
religioni e culture meso-americane, nord-americane, indiane, asiatiche, nonché
europee.
L’uomo
antico, con i suoi limiti e le sue superstizioni, ci ha lasciato molte favole e
meravigliosi miti. Io
mi sono chiesta come mai – ad un certo momento della storia del nostro pianeta
– gli uomini abbiano cominciato a raccontare queste storie sugli dèi. E come
mai alcune di loro abbiano molte analogie sconcertanti…
Molti giudicano le tracce antidiluviane che i nostri
predecessori ci hanno lasciato, solo vecchi sassi. Ma non si può
semplicemente ignorarle! Così come non si può continuare ad ignorare la Verità
riguardo Adamo ed Eva. E siccome, soprattutto in Egitto, ci sono migliaia di
tracce e di coincidenze, vorrei ricordare una famosa frase della scrittrice di
romanzi polizieschi Agatha Chrystie: “Una coincidenza è solo una
coincidenza; due coincidenze sono due coincidenze; tre coincidenze…sono un indizio! ”
UN'IPOTESI:
…e se tra 40.000 anni, i nostri
"pronipoti"
- sopravvissuti a un evento catastrofico che aveva provocato la scomparsa quasi
totale della nostra razza - riuscissero a tradurre la nostra scrittura,
scoprendo in qualche sito archeologico del XX secolo d.C. una specie di Stele di
Rosetta? Magari una targa in acciaio con inciso un episodio commemorativo in
italiano, russo e cinese. E supponiamo che essi conoscessero già sia il cinese,
che il russo…
Una
volta trovata la chiave di traduzione per l’italiano, interpreterebbero
subito, senza troppe difficoltà, la targa in questione, e magari alcune altre
relative a fatti storici, località turistiche, etc. Una volta impratichitisi,
comincerebbero a tradurre alcuni volumi che si erano fortunatamente conservati:
una copia della Divina Commedia, una della Bibbia, una dell’Iliade, e la
traduzione dal greco di un testo antico copiato dai monaci amanuensi…
Dopo
aver ottenuto un risultato a dir poco imbarazzante, i nostri discendenti
concluderebbero di aver avuto dei progenitori ignoranti o per lo meno grezzi
nella scrittura, perché scrivevano testi poco comprensibili. Ed
anche quando trovarono un vecchio CD, pensarono che si trattasse di un modellino
di ruota,
finalmente inventata. E
quando, durante gli scavi, trovarono una cattedrale gotica, ancora piena di
statue e di immagini religiose, “capirono” subito che quella doveva essere
stata la tomba di Gesù (e anche che la nostra religione pullulava di dèi e di
dèe).
Quella
era la Realtà che appariva ai loro occhi. Non era la Verità, ma la Realtà,
che è tutta un’altra cosa. Con
questi presupposti, nella ricerca della "mia" Verità, io credo di aver
scoperto anche un po’ di quella egizia.
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