Autore: Massimo Pittau

Edizioni della Torre

Pagg. 294 - Prezzo € 14,90

 
 
 
La Sardegna nuragica
Seconda edizione riveduta e aggiornata di uno dei libri più letti in Sardegna
 
 
In Sardegna è durata più di 200 anni - anche con i suoi risvolti umoristici - la diatriba circa la "funzione" o "destinazione" dei nuraghi. Che cos'erano questi antichi monumenti sardi, che hanno dato il nome alla "civiltà nuragica", la quale è stata la prima "civiltà" dell'Italia? Templi, tombe, abitazioni, torri di segnalazione, fortezze, case fortificate, forni fusori, edifici trionfali, edifici per evitare le zanzare?
Nel 1977 il professor Massimo Pittau, dell'Università di Sassari, ha pubblicato "La Sardegna nuragica", nella quale ha affrontato in maniera ampia ed approfondita la questione della "destinazione" dei nuraghi.
L'opera è stata un autentico successo editoriale, tanto che nel giro di pochi anni ha conosciuto la V ristampa. A trent'anni dalla prima pubblicazione esce oggi la seconda edizione riveduta e aggiornata di uno dei libri più letti in Sardegna e che ha indotto numerosi nuragologi a mutare le proprie tesi.
 
Indice:
 
Prefazione

Parte I - I NURAGHI: NON PORTEZZE NÉ CASTELLI

1. Problemi di metodo
2. L'estrapolazione di tecniche militari moderne
3. Le presunte «feritoie» dei nuraghi
4. Le fornaci nuragiche
5. Le nicchie dei nuraghi
6. La presunta «garitta»
7. L'assoluta inefficienza difensiva dei nuraghi
8. La valenza costruttiva e architettonica dei nuraghi
9. I presunti «nuraghi-vedetta»
10. I nuraghi a corridoio
11. L'ubicazione dei nuraghi
12. Il presunto «sistema difensivo unitario»
13. I presunti «sistemi difensivi cantonali»
14. L'inabitabilità dei nuraghi
15. I presunti «castelli nuragici»
16. Cartaginesi e Romani e i nuraghi
17. La testimonianza di Diodoro Siculo
18. La strana guerra dei Nuragici

Parte II - I NURAGHI: TEMPLI

19. L'origine del vocabolo «nuraghe»
20. L'origine del monumento «nuraghe»
21. I riti funebri nei nuraghi
22. Prove linguistiche dei riti funebri
23. «Domos de Jana» e «gigantinos» presso i nuraghi
24. Tombe puniche, romane e cristiane presso i nuraghi
25. Gli elementi cultuali nel nuraghe
26. La planimetria canonica dei nuraghi
27. I pozzi cinerari o sacrificali
28. Le tavole sacrificali e i pasti rituali
 

29. Recinti e locali sacri. Il culto fallico
30. I bronzetti nuragici
31. La denominazione sacrale dei nuraghi
32. La denominazione cristiana dei nuraghi
33. Dedicazione di 280 nuraghi a santi cristiani
34. Nuraghi e chiese cristiane
35. Il sincretismo nuragico-cristiano

Parte III - LA RELIGIONE NURAGICA

36. Le divinità nuragiche: la Luna
37. La Luna-Vacca
38. La coppia Sole-Luna o Toro-Vacca
39. Il Sole-Toro
40. Il Sole-Serapide
41. Il Sole-Apollo
42. La triade divina dei Nuragici
43. Il rito dell'«incubazione»
44. Il rito dell'«oracolo»
45. Le Sacerdotesse-Pizie
46. L'uccisione dei vecchi e i «Mamuthones» di Mamoiada
47. La cristianizzazione dei santuari nuragici
48. I santuari nuragico-cristiani
49. Il culto religioso delle pietre, dei pali e degli alberi
50. Le feste religiose nuragico-cristiane, p. 199

Conclusioni storiografiche e politiche

Appendice

Indice dei nuraghi e dei luoghi nuragici

Indice delle località sarde

 

 

Massimo Pittau. Già professore ordinario nella Facoltà di Lettere e già Preside di quella di Magistero dell'Università di Sassari, è nato a Nùoro il 6 febbraio 1921, dove ha seguito tutti gli studi elementari e medi. Iscrittosi all'Università di Torino, sotto la guida di Matteo Bartoli si è laureato in Lettere con una tesi su "Il dialetto di Nùoro"; si è dopo iscritto all'Università di Cagliari, dove si è laureato in Filosofia con una tesi su "Il valore educativo delle lingue classiche". Nell'anno accademico 1948/49, nella Facoltà di Lettere di Firenze, ha seguito come perfezionamento corsi di Carlo Battisti, Giacomo Devoto e Bruno Migliorini.
Nel 1959 ha conseguito la libera docenza e nel 1971 la cattedra di Linguistica Sarda nell'Università di Sassari. Contemporaneamente ha tenuto a lungo l'incarico di Glottologia oppure quello di Linguistica Generale.
Ha conosciuto personalmente, in un convegno internazionale di linguistica svoltosi a Firenze nel 1955, il prof. Max Leopold Wagner, maestro della Linguistica Sarda, col quale è stato in rapporto epistolare per l'intero ultimo decennio della vita di lui.
Compresi gli anni di servizio militare durante l'ultima guerra mondiale (per il quale ha avuto la "Croce di Guerra"), ha servito lo Stato italiano per 51 anni.
È autore di oltre 30 libri e di più di 300 studi relativi a questioni di linguistica, filologia, filosofia del linguaggio ed a questioni socio-pedagogiche. Per le sue pubblicazioni ha ottenuto nel 1972 un "Premio della Cultura" dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, e nel 1995 il premio del Gruppo Internazionale di Pisa per la sezione "Letterati del nostro tempo" per la sua opera Poesia e letteratura - Breviario di poetica (Brescia 1993). Ha inoltre ottenuto due segnalazioni in altrettanti premi nazionali per opere di filosofia del linguaggio ed altre due nel "Premio Grazia Deledda" per la saggistica. Nell'ambito del "Premio Ozieri" per la letteratura in lingua sarda gli è stato assegnato il premio per la Cultura per l'anno 1995. Infine gli è stato assegnato il "Premio Sardegna 1997" di Sassari per la sezione "Linguistica".
Vive e lavora a Sassari.
 
 
 

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