Il filo conduttore del
libro è certamente la testimonianza che, nella sua istintiva aspirazione
alla sanità, di fronte all'impotenza, talvolta, della scienza, l'uomo ha
sempre finito per confidare nell'aiuto divino. Quest'opera, scritta da
uomo di scienza, è pervasa di fede e vuole essere un implicito
riconoscimento che là dove cessa la fiducia nell'opera della scienza,
istintivamente l'uomo attinge alla fede nell'aiuto divino: nel miracolo
appunto.
|