Autrici: Daniela Bortoluzzi - Ada Pavan Russo

Edizioni Mediterranee

Collana Iniziazione

Pagg. 128 - € 7,95

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Iniziazione ai

CULTI CELTICI

 
Lungi dall’essere un libro di storia o un ennesimo saggio sui Celti, questo testo intende investigare sugli aspetti esoterici legati a una misteriosa cultura che ci ha lasciato poco o nulla di scritto; aspetti che in genere, soprattutto dalla scienza ortodossa, vengono considerati di secondaria importanza.
Il volume parla, quindi, brevemente della storia dei Celti per dedicarsi, invece, al ruolo della loro conoscenza misterica che era tramandata oralmente, essendone vietata la trascrizione.
Ampio spazio viene dato ai culti della Grande Madre e a quelli degli alberi sacri, al calendario, alle quattro feste solenni (Samhain, Imbolc, Beltane e Lughhnasadh), alla figura del druido.
Nei boschi sacri, dove querce e pietre fungevano da portali e da altari, venivano celebrati i riti più occulti, richiamate le forze più arcane e aperte le porte d’accesso agli altri mondi: di questo parla Iniziazione ai culti celtici, un breve ma interessantissimo testo rivolto a tutte le persone che credono nell’esistenza di quelle forze e di quei mondi.


 

PREFAZIONE

di Roberto Volterri

Di Daniela Bortoluzzi ho letto con estremo interesse il recente volume Impronte di Gesù, pubblicato per i tipi della Eremon Edizioni, di Aprilia. Conosco da tempo la sua apertura mentale, per avere “navigato”
in rete alla ricerca di spunti per miei articoli o libri. Ne ho trovati non pochi, e mi sono reso conto di come lei sia ben lontana da tutto ciò che appartiene al vastissimo mondo dei vari detrattori
dell’archeologia cosiddetta “di frontiera”; di come rifugga – un po’ come fa da sempre l’autore di queste poche righe, o forse ancor di più – dalle “verità assolute” e di come, invece, anche l’instancabile Daniela contribuisca a diffondere sani e costruttivi dubbi. Dubbi che possano alimentare l’innata curiosità dei lettori, e di quanti non si accontentano degli innumerevoli: “Ormai è bene accertato…”, né dell’onnipresente “È impossibile che…”, frasi con cui troppo spesso si getta il povero “bambino” insieme a tutta l’abbondante “acqua sporca” in cui era immerso. Brava Daniela!
Conosco anche le indagini – sia sul campo che tra gli innumerevoli polverosi volumi delle biblioteche in cui anche io “navigo” spesso – dell’altra autorevole Autrice di questo bel libro sull’esoterismo e sulla magia celtica, ovvero Ada Pavan Russo. Autrice anche del libro Il Gatto. Magia e mistero di un disegno divino – per i tipi della Eremon Edizioni – fondatrice, in terra di Puglia, di un Centro di Ricerche ove
indagini archeologiche, speleologiche e sulla ceramica antica contribuiscono da tempo ad ampliare le conoscenze sul passato di questa terra ricca di testimonianze, di significati esoterici, di storia nella più
ampia accezione del termine, Ada ha partecipato a convegni sulla Magna Grecia e – tra numerose altre sue attività – ha fattivamente collaborato ad allestire la mostra ospitata al Palazzo Aragonese di
Taranto, intitolata Sud e Magia in ricordo delle fondamentali analisi etno-antropologiche di quel grande studioso partenopeo che fu Ernesto de Martino, il quale dedicò molti anni a indagini di carattere
etnografico relative alle società contadine del sud Italia. Studi da cui poi emersero testi come Morte e pianto rituale, La terra del rimorso e, appunto, Sud e Magia.
Questi brevissimi cenni sulle attività culturali e di ricerca delle due Autrici di Iniziazione ai culti celtici mi sembrano più che opportuni per consentire al lettore di avvicinarsi alla loro opera con la necessaria apertura mentale che, a mio avviso, appare strumento indispensabile per affacciarsi sul misterioso mondo dei Celti. In special modo su quella parte dell’universo celtico che le due Autrici del libro – evidentemente non indifferenti all’esoterica musicalità di Franco Battiato – non a caso hanno definito “centro di gravità permanente”: ovvero le conoscenze esoteriche di un popolo che le tradizioni storiche “di stretta osservanza” definirebbero di origine indoeuropea, forse giunto da un’area geografica compresa tra il Mar Caspio e l’attuale Pakistan per sfuggire a catastrofiche mutazioni climatiche che, verosimilmente, stavano mettendo in serio pericolo la sopravvivenza di questa – per certi versi – misteriosa gente.
C’è però chi non esclude una matrice fondamentale degli Unni, e appare spesso all’orizzonte anche qualche studioso “controcorrente” il quale – spingendosi molto, ma molto più in là – ne fa risalire le origini persino all’introvabile Atlantide! Forse ai mitici, divini Tuatha Dé Danann del mondo celtico, che secondo alcuni sarebbero stati compartecipi, per alcuni versi, dell’esodo ebraico, per poi – giunti finalmente in Palestina – “vivere sulle navi” e scomparire misteriosamente.
Alcuni, poi, li farebbero provenire dalla terra di Sardegna.
E se invece fossero veramente giunti dall’Isola di Smeraldo, completamente “a nord del mondo”?
Forse le loro origini andrebbero ricercate nella mitica Hyperborea – di cui ci parla anche il “padre della storia” Erodoto – “illuminata dal Sole per sei mesi all’anno”…
I miti legati a quest’ultima regione ricondurrebbero però, ancora una volta, all’immenso cataclisma che oltre dieci millenni or sono sembra aver sommerso le coste occidentali dell’Irlanda, dell’Islanda
e della Groenlandia, producendo qualcosa di simile all’inabissamento di Atlantide. Terre mitiche, in definitiva, nelle quali, per usare le suggestive parole di Roger Marcel, scrittore francese vissuto a cavallo tra il XIX e il XX secolo:
“… alberi titanici coprivano con le loro ampie fronde la Groenlandia e le Spitzbergen. Sotto un Sole ardente la fitta vegetazione tropicale si gonfiava d’umori, nei luoghi in cui ora vegetano miseri licheni.
Le felci arborescenti si mescolavano agli equiseti giganti, ai palmizi del Terziario, alle liane della giungla artica. L’estate avvampava, le nubi gravide di fecondità rovesciavano sul paese calde piogge. E nell’immensità della foresta polare vivevano animali dalle proporzioni corrispondenti: il mammut villoso, il rinoceronte con due corna, il grande cervo le cui ramificazioni raggiungevano i quattro metri, il leone delle caverne e sull’oceano verde delle cime degli alberi passavano uccelli dalle dimensioni fantastiche...”.
Come si vede, innumerevoli sono i misteri che circondano le origini, la storia, la cultura, la religione, la spiritualità dell’universo celtico e non sarà con queste mie poche righe che toglierò al lettore–quasi preso per mano e accompagnato dalle illuminanti parole delle due preparatissime Autrici – il piacere, il gusto di indagare su ciò che avveniva durante le “feste del fuoco”, oppure quando si celebrava la “festa di Beltane”, all’inizio della stagione estiva.
Né oserò far cenno ai tenebrosi riti che sarebbero avvenuti nel corso di Samhain: la “festa delle ombre”, delle anime morte, in cui cadeva ogni barriera tra il mondo dei vivi e quello di chi “non c’è più”.
Per citare lo scrittore a me più caro, l’indimenticato Howard Phillips Lovecraft e il suo “introvabile” Necronomicon:
“Le infime caverne non sono adatte alla percezione di occhi che vedono, poiché strane e terrificanti sono le loro meraviglie… Felice è la tomba dove nessun mago giacque, e felice la città di notte in cui i maghi sono solo cenere…”.

Buon proseguimento!


ROBERTO VOLTERRI


 
Le Autrici
 
Daniela Bortoluzzi è una ricercatrice veneziana che studia da oltre 40 anni il mistero dell'esistenza umana. Non ha mai accettato i dogmi e, proprio per questo, ha sempre investigato per capire chi siamo, da dove veniamo e dove andremo...
Le sue esperienze personali sono la prova che il caso non esiste e che gli eventi non sono mai causali.
Ha già pubblicato
Alla ricerca dei Libri di Thot - Eremon Edizioni.
Impronte di Gesù - Eremon Edizioni
Anima Cosmica, l'ora della Verità - Melchisedek Edizioni
Terra 2012, il salto quantico - Melchisedek Edizioni
 
E' ospite a varie trasmissioni televisive e partecipa a varie conferenze come relatrice.
Pubblica articoli su varie riviste prestigiose tra cui Nexus, Hera, Fenix e Archeomisteri.
Conduce la rubrica "Icone del Tempo" sul sito www.edicolaweb.net/icone.htm 
 
 
Ada Pavan Russo ha frequentato l'accademia di Venezia e quella di Brera. Ha fondato in Puglia un Centro di Ricerche Storiche che si occupa di Archeologia, Speleologia e ricerca sulla ceramica antica. Ha eseguito varie campagne di scavo in Puglia e in Basilicata; ha collaborato con la Regione Puglia; ha partecipato a convegni sulla Magna Grecia; ha allestito mostre come addetta alla tutela dei Beni Culturali e ha partecipato alla mostra allestita nel Palazzo Aragonese di Taranto "Sud e Magia" in collaborazioni di Ernesto de Martino. Scrittrice e studiosa delle civiltà del Mediterraneo, nei suoi numerosi viaggi ha dedicato particolare attenzione agli aspetti esoterici e mistici della terra dei faraoni. Collabora con varie riviste specialistiche; ha scritto Iniziazione ai Culti Egizi, I Tarocchi, Sigilli Magici di Paracelso, Le Chiavi del Tempo, Iside promessa di immortalità, Sua Maestà il Gatto, Il Gatto: Anima di Iside, Il gatto, magia e mistero di un disegno divino, La via di Iside. Attualmente, oltre a promuovere numerose attività culturali, soprattutto nell'ambiente veneziano, insegna Miti e Culti delle antiche civiltà del Mediterraneo. Tiene tuttora conferenze sulle tradizioni antiche, anche all'estero. Ha collaborato con la RAI per alcune trasmissioni radiofoniche, e attualmente cura una rubrica settimanale sui libri. E' stata più volte ospite di Roberto Giacobbo alla trasmissione televisiva Stargate Linea di Confine e collabora con Gabriele La Porta di RAI TRE. Ha pubblicato articoli sulla rivista mensile Hera Magazine e sul mensile Anima Mundi (diretta da Gabriele la Porta), Il Giornale dei Misteri (diretto da Giulio Brunner) e NeXus; alcuni suoi libri sono stati tradotti in varie lingue. Possiede a Venezia la libreria esoterica "Il Tempio di Iside". Da anni si interessa attivamente della sorte degli animali abbandonati.