Parte I Parte II Parte III (A/B) Parte IV Parte V Note (1/19) (20/30)
Parte V. Pluralismo Metodologico
Integrale Introduzione Credo che ora abbiamo acquisito un bagaglio sufficiente di
informazioni per dare una rapida occhiata a quelle metodologie, più
comunemente utilizzate, che illuminano, attivano, e rivelano le varie
dimensioni degli oloni. Per ciascuna di esse – dall’empirismo, alla
fenomenologia, all’ermeneutica, alla teoria dei sistemi – possiamo porre
la domanda: che cosa viene svelato o illuminato dall’ingiunzione di quella
particolare indagine? Vale a dire, che cosa troviamo quando intraprendiamo
quella particolare indagine? Che cosa ci viene mostrato? E perché questo è
importante? Molti aspetti sono attivati e illuminati nello spiraglio
aperto da una particolare indagine, incluse le attualità passate, le occasioni attuali e le potenzialità future. 1) Abbiamo appena discusso uno di questi aspetti
fondamentali – cioè, il fatto che alcune di queste indagini (come la
fisica, la biologia, la psicologia evoluzionistica, la teoria dei sistemi,
l’ecologia) possono svelare molte delle caratteristiche durature delle attualità passate che sono ancora
attive nel presente come dati, come fatti preesistenti alle
interpretazioni che questo momento dà di essi (anche se inevitabilmente
sono colorati dalle interpretazioni di questo momento, e anche se, quando
essi emersero originariamente come fatti, avevano anch’essi un intrinseco
momento di libertà creativa). 2) Alcune di queste indagini
(come l’ermeneutica, l’indagine collaborativa, la meditazione, la
creatività artistica) possono anche evidenziare le occasioni attuali (o i
fatti-e-interpretazioni) che emergono in questo momento. 3) E – molto importante – alcune di esse possono
svelare molte potenzialità
future che stanno appena emergendo tra tumultuosi sussulti. Questi
emergenti non sono fatti – certamente non ancora – poiché stanno venendo
in essere appena adesso, in questo momento di giocosità indeterminata. Se
qualcuno di questi emergenti creativi sopravvive alle pressioni della
selezione in tutti i quadranti e se vengono, di conseguenza, ripetuti da
un numero sempre maggiore di oloni di quella classe, potranno infine
stabilizzarsi come modelli profondi e abitudini kosmiche radicate
trasmessi in futuro a tutti i membri di quella classe. Queste sono alcune delle occasioni disponibili alle
nostre forme attuali di indagine. In un’importante nota discuteremo altri
aspetti che possono essere scoperti attraverso l’investigazione umana
(come i dati involutivi, o
quei modelli genuinamente archetipici che si può ragionevolmente supporre
che esistessero prima dell’inizio dell’evoluzione stessa). E ricordate che
quello che esploreremo adesso sono varie forme di indagine, o modi con cui cerchiamo
verità, significato, informazioni, sentimenti, intuizioni, condivisione
collaborativa, e così via. Con ogni forma di indagine, in ogni quadrante,
stiamo cercando qualcosa. Quindi, chiediamo: nei vari quadranti, quali
forme di ricerca o investigazione ci sono? E che cosa svelano? Non c’è
bisogno di dire che l’indagine non è l’unica forma dell’essere, del
sentire, del conoscere e del desiderare umani – è semplicemente la forma
che più si adatta a una metodologia riproducibile. Vediamo adesso le caratteristiche di alcune di
queste metodologie più comunemente utilizzate. Le presenteremo in modo
molto rapido, generale e semplificato, includendo anche un po’ della loro
storia. Indagine
Alto/Destra Forse il tipo di inchiesta più semplice in assoluto è l’empirismo (e sulla sua scia il comportamentismo e il positivismo – che io tendo in generale a unificare nelle mie trattazioni). L’empirismo è forse la metodologia più ingenuamente attraente, basata su una serie di facili assunti: vedo gli oggetti delle sensazioni là fuori; quegli oggetti (e probabilmente quegli oggetti soltanto) sono reali; quindi la vera conoscenza consiste nel seguire il comportamento di quegli oggetti il più accuratamente possibile: cioè, la vera conoscenza consiste nel tracciare una mappa accurata del territorio oggettivo preesistente. Non è che questi assunti siano completamente
sbagliati. Ma, anche se ammettiamo che ci siano aspetti corretti, si
tratta sempre di una fetta veramente molto piccola della torta kosmica.
Gli aspetti corretti di quest’approccio (su cui ci concentriamo ora)
ruotano intorno a quanto segue. Quando cerco di assumere la posizione di un
osservatore imparziale e scientifico degli oggetti, illumino le dimensioni in
terza-persona dell’essere-nel-mondo. Queste dimensioni sono lì, sono
reali, sono relativamente oggettive (per esempio, molte aspetti delle
occasioni presenti sono attualità passate whiteheadiane ereditate o
“afferrate” come fatti da questo momento. Questa è la ragione per cui un
diamante taglia un pezzo di vetro, e lo fa in qualsiasi cultura,
premoderna, moderna o postmoderna, con buona pace del relativismo
culturale). Quei fatti
esistono, ma non esistono da soli, e non costituiscono una realtà
separata, o che non sia modellata, dagli altri quadranti e dimensioni
dell’essere-nel-mondo. Il disastro, non c’è bisogno di dirlo, avviene
quando l’investigazione su questo quadrante (Alto/Destra) – cioè,
l’indagine sul comportamento oggettivo delle occasioni sensoriali – è
considerata l’unico tipo di indagine che genera la vera conoscenza (un
presupposto immaturo che si dà soltanto se presumo, scontrandomi con
l’evidenza dell’insieme delle prove disponibili, che le sole occasioni
reali siano quelle sensoriali – e questo porta all’assolutizzazione della
posizione ingenua della consapevolezza non riflessiva. “Se neghiamo la
riflessione è positivismo” - Jòrgen
Habermas). La cecità e semplicemente un altro esempio dell’assolutismo di un quadrante. Tuttavia, l’indagine in terza-persona sul
comportamento della dimensione sensoriale degli oloni è uno strumento
importante in ogni modello integrale. Questo modo empirico di investigare
illumina le dimensioni in terza-persona dell’essere-nel-mondo. E’ quindi
utile per svelare alcuni aspetti fattuali di questo momento (cioè, le
forme ereditate del passato quadratico ancora attive in questo momento, E i correlati oggettivi, o dei
quadranti di Destra, della coscienza e delle interpretazioni dei quadranti
di Sinistra che emergono in questo momento). L’esistenza di questo
importante quadrante, naturalmente, è negato dai postmodernisti, ma
soltanto perché, come vedremo, sono coinvolti essi stessi nel loro proprio
assolutismo di un quadrante. Le importanti indagini di questo quadrante includono
la maggior parte delle scienze naturali che si concentrano sui
comportamenti individuali, come fisica, chimica, biologia molecolare,
biochimica, comportamentismo e psicologia evoluzionistici,
neurofisiologia, neuroscienze e scienza cognitiva. Per quanto siano
limitate nel coprire la totalità del Kosmo, esse sono un’importante pietra
angolare di ogni pluralismo metodologico veramente integrale. Indagine
Alto/Sinistra L’indagine Alto/Sinistra, o indagine nei modi in
prima-persona dell’essere-nel-mondo, è l’indagine che più di ogni altra è
immediatamente disponibile per chiunque e in ogni momento. Basta che
rivolgo lo sguardo all’interno della mia mente, della mia consapevolezza.
Naturalmente, le cose si complicano notevolmente fin da subito – quella
che chiamo “la mia mente” è in parte il prodotto della cultura, del
sistema sociale… insomma un affare intricato (e questo significa, ancora
una volta, che nessun quadrante è separato dagli altri). Tuttavia,
“l’introspezione” in una qualsiasi delle sue numerose forme non è un gioco
completamente illusorio; come l’empirismo e le indagini degli altri
quadranti, può svelare molte occasioni importanti - attualità passate,
occasioni presenti e potenzialità future – che non sono attivate o
scoperte da nessun altro tipo di investigazione. Quando assumo la posizione di sentire me stesso, illumino le dimensioni in
prima-persona dell’essere-nel-mondo. Naturalmente, quello che trovo
dipende da un insieme di variabili, incluse – ed è fondamentale – l’onda di coscienza e la corrente (o linea) di coscienza
che sto sentendo/investigando. Ma la generica indagine in prima-persona
sta dietro a una miriade di importanti metodologie – come i vari tipi di
meditazione e contemplazione, la psicologia introspettiva, la
psicoanalisi, il viaggio sciamanico, la fenomenologia della
consapevolezza, l’analisi dei sogni, il lavoro sul corpo. La maggior parte dei conflitti tra i vari approcci a
questo quadrante riguarda la
controversia circa quale dei molti livelli di consapevolezza sia l’unico
vero e reale – un caso questo, come vedremo, non di assolutismo di un
quadrante ma di assolutismo di un
livello/onda. E vedremo anche un’accesa controversia tra i teorici che
credono che soltanto una corrente/linea in questo quadrante sia realmente
reale – per esempio, quelli che credono che la linea cognitiva di Piaget,
o la linea dei valori di Graves, o la linea della meditazione vipassana
siano le sole realmente profonde, mentre le altre sarebbero soltanto
linee/correnti di superficie – un esempio di assolutismo della corrente/linea. Tuttavia, la fenomenologia in prima-persona, nelle
sue molte forme - spirituale, mentale, corporea – ripulita da qualsiasi
assolutismo di un onda, corrente, stato o tipo, è naturalmente
un’importante risorsa in ogni pluralismo metodologico integrale.
Approfondiremo i suoi fondamentali contributi in uno Stralcio
successivo. Indagine
Basso/Destra Naturalmente, le indagini Alto/Sinistra e
Alto/Destra sono entrambe, in un certo senso, ingenue. Infatti, entrambe
tendono a presupporre che gli individui esistano da soli. Guardo
all’interno della mia mente (Alto/Sinistra) e non vedo niente che
suggerisca che i contenuti che vi trovo siano profondamente plasmati,
talvolta persino creati, dalla mia cultura. E guardo gli oggetti là fuori
(Alto/Destra) e mi sembrano oggetti reali che esistono per se stessi –
niente nei miei sensi suggerisce che essi siano parti intrinseche di
totalità più vaste. Il primo passo che porta a superare la posizione
dell’individualismo ingenuo
avviene generalmente (ed è avvenuto storicamente) quando si comprende che
l’organismo visibile (A/D) è intrinsecamente connesso con l’ambiente
visibile (B/D) in sistemi di interazione reciproca. In altri termini,
l’investigazione sofisticata del comportamento degli oggetti singoli
svela molto presto (alla
cognizione del secondo-ordine) che gli oggetti individuali seguono modelli
di comportamento sistemici che non
possono essere trovati in nessun modo negli oggetti individuali
stessi. Gli oggetti individuali mostrano di appartenere a sistemi più
ampi che governano, in una certa misura, il comportamento di quegli stessi
oggetti che sono componenti del sistema. L’evoluzione di un organismo
individuale, per esempio, non può essere compresa separatamente dal
sistema ecologico in cui è immersa. In un certo senso, gli organismi
individuali non esistono per se stessi; quello che esiste, in realtà, è un
sistema organismo-ambiente, una rete ecologica – anch’essa immersa in reti
più ampie – ed è la comprensione di questi sistemi e reti che costituisce
una conoscenza significativa. Quindi, non è il comportamento degli oggetti, ma
il comportamento dei sistemi
che diventa il fulcro di questo tipo di indagine. Storicamente, questa prospettiva ha prodotto varie
metodologie: lo strutturalismo
evoluzionistico, l’antropologia genealogica, la teoria evoluzionistica dei
sistemi, le scienze
ecologiche, le teorie della Rete della Vita, e la grande
varietà di teorie dei sistemi
dinamici (dalla cibernetica alla teoria generale dei sistemi, al
funzionalismo, alle teorie del caos e della complessità). Tutte
queste indagini sono sempre e comunque indagini in terza-persona, ma
portate avanti adesso con un occhio sul plurale e sul collettivo, non sul
singolare e atomistico. Nella teoria dei sistemi, non trovate spiegazioni
dei desideri, sentimenti, impulsi, visioni, poesia, sogni, satori, e cose
di questo genere (almeno non nei loro termini propri non riduzionisti); e
non trovate spiegazioni autentiche (non riduzioniste) in seconda-persona
della comprensione reciproca, dell’ermeneutica, degli orizzonti mutuamente
condivisi; e neppure degli stati interiori di coscienza, stadi di
coscienza, linee di coscienza, e così via. Questi aspetti sono talvolta
riconosciuti, ma sono tutti ridotti alle loro forme esteriori che appaiono
in sistemi dinamici di interrelati “ciò”. Malgrado i tentativi di
introdurre una “teoria dei sistemi più blanda”, la grande maggioranza
degli approcci sistemici più importanti – iniziando da von Bertalanffy e
passando per Parsons e Merton, Maturana, Varela, Luhmann, Prigogine,
Goertzel, Warfield, Laszlo, Wolfram – sono tutti primariamente forme di
indagine in terza-persona plurale che, alleggerite da ogni assolutismo di
un quadrante, sono risorse fondamentali di ogni pluralismo metodologico
integrale. In altri termini, quando mi impegno in
un’indagine/teoria dei sistemi, illumino le dimensioni in
terza-persona plurale dell’essere-nel-mondo. Queste dimensioni sono
reali, sono lì, e – proprio come pretendono i teorici dei sistemi – sono
fatti relativamente oggettivi circa i sistemi che esistono nel mondo.
Queste indagini svelano il quadrante Basso/Destra, o le dimensioni
oggettive degli oloni collettivi. Le scuole più all’avanguardia che propongono la
teoria dei sistemi dinamici riconoscono che gli organismi Alto/Destra non
si limitano semplicemente a riflettere il loro ambiente
Basso/Destra preesistente, ma, al contrario, lo attivano e concreano (il paradigma
attivante). Questo è certamente vero; ma è ancora un approccio in
terza-persona di quelle realtà (come vedremo in dettaglio in.…..). Questo
non invalida le teorie dell’autopoiesi, ma le situa semplicemente nello
schema più ampio di un pluralismo metodologico integrale. Tutti questi approcci interoggettivi – ve ne sono
letteralmente a dozzine – insistono sul fatto che tutti gli oloni hanno un
quadrante Basso/Destra, una rete olistica di schemi che si compenetrano
reciprocamente attraverso lo spazio e il tempo e che può essere descritta
in una prospettiva in terza-persona plurale. Sebbene non colgano l’intera
storia, essi costituiscono un aspetto fondamentale di una visione più
integrale. Indagine
Basso/Sinistra. Storicamente, sulla scia della scoperta che gli
organismi individuali esistono soltanto come aspetti inseparabili di reti
di interazione ecologica, si scoprì che quelle reti interoggettive, in
realtà, avevano interiorità che non potevano essere ridotte a quelle
reti, o essere da esse
spiegate. Vale a dire, i sistemi sociali (i ciò in terza-persona), di
fatto, possiedono realtà interiori in prima e seconda-persona che sfuggono
alla ricerca da parte delle scienze ecologiche e sistemiche. Ma si scoprì
ancora di più, e cioè che le scienze oggettive e interoggettive emergono
soltanto come un aspetto inseparabile di vasti campi di interpretazioni
culturali: l’intersoggettività riguarda tutte le altre dimensioni. Quindi,
la moderna teoria dei sistemi aprì la strada al contestualismo postmoderno
– entrambi sono ora destinati a essere trascesi e inclusi nelle teorie
integrali all’avanguardia. Concentriamoci sulla scoperta postmoderna: ogni
olone ha una dimensione intersoggettiva, ogni olone ha un quadrante
Basso/Sinistra. Inoltre, questo campo intersoggettivo è davvero
irriducibile; non è una sorta di prodotto dell’interazione di soggetti
precedentemente separati che, in qualche modo, si riuniscono,
interagiscono, e formano un orizzonte condiviso reciprocamente. Al
contrario, l’intersoggettività è lì, fin dall’inizio, come un aspetto
intrinseco della tetra-emergenza di questo e di ogni momento. Persino la scienza evoluzionistica sostiene questa
conclusione, dal momento che tutti sono d’accordo sul fatto (anche se non
possono spiegarlo) che non c’è un
prima nell’evoluzione.
Quando il primo elemento di una nuova specie emerge, per esempio il primo
mammifero, non emerge mai da
solo; quando emerge per la prima volta è già un’intera popolazione di
mammiferi. Ha un senso se ci pensate. Perché una nuova specie possa
emergere, sono necessarie dozzine di mutazioni benefiche. Naturalmente il
tasso di probabilità che ciò accada è astronomicamente minimo; per di più
le stesse dozzine di mutazioni
devono avvenire in un altro animale del sesso opposto; e poi, si devono incontrare vagando
sull’immensa superficie dell’intero pianeta; devono accoppiarsi e la loro
prole deve sopravvivere e accoppiarsi a sua volta – e le probabilità che
tutto ciò possa accadere sono, ovviamente, fuori dall’ordine di ciò che è
credibile e persino possibile. No, in qualche modo misterioso, l’intera popolazione semplicemente
appare – e questo significa, l’interno e l’esterno degli oloni
individuali e collettivi arrivano sulla scena insieme: i quattro
quadranti emergono simultaneamente e tetra-evolvono insieme, come abbiamo
continuamente ripetuto. (Come può l’intera popolazione semplicemente
apparire? Quale “meccanismo” può dare una spiegazione di questo? La
risposta è: Eros. Vedi la nota sui dati involutivi. Ma, qualunque cosa
decidiamo circa il “come” questo accada, il “cosa” fattuale è che
l’interno e l’esterno degli oloni individuali e collettivi entrano sulla
scena simultaneamente: i quadranti tetra-evolvono.) Mentre il quadrante Basso/Sinistra, o la dimensioni
intersoggettiva, fiorisce negli esseri umani auto-riflessivi, si evolvono
anche intere categorie di indagine che contribuiscono ad attivare, svelare
e illuminare questa dimensione intrinseca dell’essere-nel-mondo. Tra i
vari modi di indagine intersoggettiva, il principale è l’ermeneutica – l’arte e la scienza
dell’interpretazione – nelle sue varie forme. Naturalmente, l’ermeneutica
nelle sue varie forme preriflessive esiste in tutti gli oloni “verso il basso” - persino nel livello subatomico gli
oloni sono impegnati a interpretare il loro ambiente. Sistemi di segnali e
scambi di particelle/energie/forze esistono nel più fondamentale dei
livelli. Sfortunatamente, poiché la novità creativa degli oloni più
elementari si avvicina allo zero (ma non lo raggiunge mai), sembra
erroneamente che la libertà interpretativa sia completamente assente ai
livelli di base, mentre, come sapeva Whitehead, si trova soltanto al suo
nadir. Possiamo seguire la dimensione intersoggettiva dell’evoluzione dai
suoi umili esordi negli oloni più elementari (come sistemi di
proto-prensione), e poi attraverso le sue forme più elaborate nei sistemi
di segnali (chimici, biologici, ormonali) di piante e animali – ma tutto
questo non implica soltanto uno scambio di significanti in un sistema di sintassi, ma l’evocazione e
l’attivazione di significanti
in una semantica
condivisa: i quattro
quadranti arrivano sulla scena simultaneamente e tetra-evolvono. (Per
sintassi e semantica, vedi ….., sezione “Integral Semiotics”.) Negli esseri umani, questa semantica condivisa
appare come un vasto schema di retroterra culturali, prensioni
preriflessive condivise, comprensione reciproca, e orizzonti di
intersoggettività che si sovrappongono. Questi momenti interpretativi
condivisi costituiscono un ingrediente essenziale non solo della
comprensione reciproca tra soggetti, ma dell’emergenza della soggettività
stessa: questa è l’essenza della grande scoperta postmoderna. Agency è sempre agency-in communion, sia nelle
forme esteriori o ecologiche, sia nelle forme interiori o culturali. (Agency significa identità,
azione, forza: l’aspetto “tutto” dell’olone; comunione si riferisce
all’aspetto “parte” dell’olone. N.D.T.) L’investigazione esplicita di molte sfumature dell’intersoggettività culturale è l’ingrediente chiave delle metodologie del quadrante Basso/Sinistra. Ermeneutica, indagine collaborativa, pluralismo partecipativo, e indagine-attiva sono alcuni dei molti modi della scoperta e dell’attivazione di quel quadrante. Il punto importante è che quando utilizzo l’ermeneutica e l’indagine collaborativa, illumino le dimensioni dell’essere-nel-mondo in seconda-persona (e in prima-persona plurale). Queste dimensioni sono reali, sono lì, e costituiscono un ingrediente fondamentale di ogni pluralismo metodologico integrale. Tutti questi approcci intersoggettivi – ce ne sono
letteralmente dozzine – insistono sul fatto che tutti gli oloni hanno un
quadrante Basso/Sinistra, una rete olistica di prensioni che si
compenetrano reciprocamente attraverso spazio e tempo e che possono essere
sentite e descritte da una prospettiva in seconda-persona (e in
prima-persona plurale) – e che, sebbene non costituiscano l’intera storia,
sono aspetti fondamentali di una visione più integrale. Sistema
Operativo Integrale (IOS) Queste sono soltanto alcune delle principali,
storicamente testate e ampiamente accettate indagini nei quattro
quadranti. In un altro stralcio ci dedicheremo alle indagini su
onde/livelli, correnti/linee, stati e tipi (ce ne sono abbondanti
esempi). Ma nella nostra presentazione, non abbiamo trattato
questi importanti tipi di indagine come una semplice questione accademica
di interesse storico. Infatti, quello che vogliamo è muoverci verso un
pratico ed efficiente pluralismo metodologico integrale, o quello che
chiamiamo un Sistema Operativo Integrale (IOS), che combina precisamente i
modi di indagine migliori e storicamente testati (dall’empirismo, alla
fenomenologia, all’ermeneutica, alla teoria dei sistemi) così da generare
un approccio al Kosmo che sia il più equilibrato e comprensivo
possibile. Il Sistema Operativo Integrale, una volta
padroneggiato, combina l’efficacia
di tutti i principali tipi di indagine umana, così da generare un
approccio a ogni occasione che “non lascia fuori niente”, che rifiuta di
trascurare o ignorare certe dimensioni, che onora tutti gli aspetti
importanti degli oloni in tutta la loro completezza e pienezza. IOS, come
abbiamo detto, non è altro che un
sistema di significanti in terza-persona (non è altro che un sistema
di idee astratte, di simboli e concetti, che sono tutti soltanto simboli
in terza-persona, non realtà in prima o seconda-persona). Tuttavia, per usare il “computerese”, se lo IOS è
correttamente scaricato e installato, attiva essenzialmente le dimensioni in
prima, seconda e terza-persona, semplicemente perché essi sono i
significati attivi dei significanti IOS. Il risultato è che l’hardware di
ogni sistema cerebrale che opera con IOS fa automaticamente la scansione
di tutti i fenomeni – interni ed esterni – per ogni quadrante, onda,
corrente, stato che non sono inclusi nella consapevolezza. IOS, allora,
corregge questo disequilibrio e contribuisce a spingere il sistema verso
una posizione più integrale e inclusiva. IOS, per così dire, mette in atto
un olismo autopoietico. Ripetiamo: IOS in se stesso non ci dà le realtà in
prima e seconda-persona, né è previsto che lo faccia; al contrario, avvisa
semplicemente il sistema che quelle realtà esistono, e lo spinge a tenerne
conto direttamente. Ma questo significa che la persona, allora, deve
impegnarsi realmente in quegli altri modi di indagine, come la
fenomenologia contemplativa, il lavoro sul corpo, il lavoro di gruppo
intersoggettivo, l’organizzazione istituzionale interoggettiva, la
meditazione, l’indagine collaborativa, ecc. Continueremo a discutere di IOS nelle sezioni seguenti. Non lasciatevi fuorviare dai significanti in terza-persona. Quello di cui stiamo parlando sono i contenuti della consapevolezza vissuta, sentita, respirata. Stiamo parlando di quali aspetti del Kosmo ci permettiamo di sentire. Possiamo permettere a noi stessi di sentire profondamente tutte le dimensioni del Kosmo che svela se stesso, o, invece, ci ritraiamo, ci distogliamo, ci allontaniamo dal Kosmo e dal nostro Sé, e ci rifugiamo in questo o in quell’aspetto parziale, in questo o in quell’assolutismo, in questo o in quel frammento spezzato? IOS, sebbene sia un sistema operativo in terza-persona, agisce come un allarme di auto-scansione, serve a farci ricordare che ci possono essere molti più sentimenti di quelli che affiorano oggi in superficie, e ci orienta verso un abbraccio più integrale. Libera traduzione dall'inglese di Giovanna Visini FONTE: www.wilber.shambala.com
Dott.ssa Giovanna Visini A.R.A.T.- Associazione Rebirthing Transpersonale Cell. 338/2124389 E-mail: giovannavisini@tiscali.it http://www.rebirthing-milano.it/
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